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Opposizione di terzo: quando l’acquirente è escluso

La Cassazione chiarisce che l’acquirente di un immobile oggetto di una controversia giudiziaria non può proporre opposizione di terzo se l’acquisto è avvenuto dopo l’inizio del procedimento, anche se questo è iniziato con una fase sommaria come la denuncia di nuova opera. In tal caso, l’acquirente è considerato un successore a titolo particolare e la sentenza emessa contro il venditore è vincolante anche per lui. L’ordinanza dichiara inammissibili i ricorsi.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Opposizione di Terzo: Inammissibile per l’Acquirente Dopo l’Inizio della Causa

L’acquisto di un immobile può riservare sorprese, specialmente se sull’edificio pende una controversia legale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale riguardo lo strumento dell’opposizione di terzo, chiarendo quando l’acquirente di un bene non può più essere considerato ‘terzo’ rispetto al giudizio che coinvolge il suo venditore. La decisione sottolinea che l’inizio del procedimento, anche se in una fase sommaria come quella per denuncia di nuova opera, è il momento determinante per stabilire la posizione dell’acquirente.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una lunga controversia immobiliare. Nel 1982, il proprietario di un edificio avviava un’azione legale (una denuncia di nuova opera) contro il vicino per la presunta violazione delle distanze legali nella costruzione di un nuovo fabbricato. Due anni dopo, nel 1984, il costruttore vendeva alcune unità immobiliari all’interno di tale fabbricato a degli acquirenti.

Il giudizio, dopo varie fasi, si concludeva con una sentenza definitiva che ordinava l’arretramento del fabbricato. Quando gli acquirenti ricevevano la notifica dell’imminente esecuzione della sentenza, proponevano opposizione di terzo, sostenendo di essere estranei alla causa originaria. A loro dire, il giudizio di merito che aveva portato alla condanna era iniziato formalmente solo nel 1990, ovvero dopo il loro acquisto, e quindi la sentenza non poteva essere loro opponibile.

La Corte d’Appello, tuttavia, dichiarava la loro opposizione inammissibile, ritenendoli non ‘terzi’ ma ‘successori a titolo particolare’ nel diritto controverso, poiché il loro acquisto era successivo all’inizio del procedimento nel 1982. Gli acquirenti ricorrevano quindi in Cassazione.

La Qualificazione dell’Acquirente e l’Opposizione di Terzo

Il punto centrale della questione era stabilire il momento esatto in cui il giudizio dovesse considerarsi iniziato. Secondo i ricorrenti, la semplice denuncia di nuova opera del 1982 non era sufficiente, poiché la domanda di arretramento vera e propria era stata formulata solo nell’atto di citazione del 1990.

La Corte di Cassazione ha respinto questa interpretazione, confermando la decisione della Corte d’Appello. La Suprema Corte ha chiarito che i procedimenti come la denuncia di nuova opera hanno una struttura bifasica: una prima fase sommaria e urgente, e una seconda fase di merito. Tuttavia, le due fasi sono strettamente collegate e costituiscono un unico procedimento. L’inizio della controversia, quindi, coincide con il deposito del primo ricorso, quello per la fase sommaria.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha fondato la sua decisione sul principio consolidato secondo cui il successore a titolo particolare nel diritto controverso non è un terzo, ma l’effettivo titolare del diritto in contestazione. Chi acquista un bene la cui proprietà è già oggetto di una causa legale subentra nella stessa posizione processuale del suo dante causa (il venditore).

Di conseguenza, la sentenza pronunciata nei confronti del venditore produce i suoi effetti direttamente anche nei confronti dell’acquirente, senza che quest’ultimo possa avvalersi dello strumento dell’opposizione di terzo. Nel caso di specie, il procedimento era iniziato nel 1982. L’acquisto degli immobili, avvenuto nel 1984, si collocava in un momento in cui il diritto di proprietà era già ‘controverso’. Pertanto, gli acquirenti non erano qualificabili come terzi, ma come successori nel diritto, e come tali erano vincolati dalla sentenza che ordinava l’arretramento.

Le Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione riafferma un importante principio a tutela della certezza del diritto e dell’effettività delle sentenze. Chi intende acquistare un immobile ha l’onere di verificare non solo la situazione catastale e ipotecaria, ma anche l’eventuale esistenza di controversie giudiziarie pendenti che potrebbero incidere sul bene. L’inizio di un procedimento, anche se con un atto di natura cautelare come la denuncia di nuova opera, è sufficiente a rendere il diritto ‘controverso’ e a estendere gli effetti della futura sentenza a tutti i successivi acquirenti. L’opposizione di terzo resta uno strumento a tutela di chi è veramente estraneo alla lite, e non di chi, acquistando un diritto già in contestazione, ne assume consapevolmente o meno il rischio processuale.

Quando inizia un giudizio avviato con una denuncia di nuova opera?
Un giudizio di questo tipo si considera iniziato al momento del deposito del ricorso per la fase sommaria (la prima fase urgente), non quando viene successivamente introdotta la causa di merito.

L’acquirente di un immobile può fare opposizione di terzo contro una sentenza che ne ordina la demolizione se ha comprato dopo l’inizio della causa?
No. Se l’acquisto è avvenuto dopo che il procedimento giudiziario sull’immobile è iniziato, l’acquirente è considerato un ‘successore a titolo particolare’. Pertanto, non è un ‘terzo’ e la sentenza emessa contro il venditore è pienamente vincolante anche per lui.

Cosa significa essere ‘successore a titolo particolare nel diritto controverso’?
Significa acquistare un diritto specifico (come la proprietà di un immobile) che è già oggetto di una disputa legale in corso. In questa situazione, l’acquirente subentra nella posizione processuale del venditore ed è soggetto agli esiti della sentenza finale, non potendo opporsi come se fosse un soggetto estraneo alla vicenda.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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