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Operazioni Baciate: Nullità e Sorte del Mutuo

La Corte di Cassazione ha stabilito che la nullità di un’operazione di acquisto di azioni proprie finanziata dalla banca stessa (le cosiddette “operazioni baciate”) si estende anche al contratto di mutuo collegato. Questa nullità può essere fatta valere dal cliente anche nei confronti della banca cessionaria che ha acquisito gli attivi dell’istituto di credito originario. La legge speciale che protegge la banca acquirente dalle passività pregresse non si applica in questo caso, poiché la nullità è un vizio originario del credito (un attivo ceduto) e non una passività esclusa dalla cessione.

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Operazioni Baciate: la nullità del mutuo travolge anche la banca cessionaria

Le operazioni baciate rappresentano una delle pratiche più controverse nel panorama del diritto bancario e societario. Si verificano quando una banca finanzia un cliente per consentirgli di acquistare le proprie azioni. La Corte di Cassazione, con una recente e importante ordinanza, ha fornito chiarimenti cruciali sulla sorte di questi finanziamenti, specialmente nei casi di crisi bancaria e successiva cessione di attività a un altro istituto. La domanda centrale è: la nullità che colpisce queste operazioni può essere opposta anche alla banca acquirente?

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dall’azione legale di una società contro un importante istituto di credito (la “Banca Originaria”) e la società che ne ha successivamente acquisito le attività (la “Banca Cessionaria”). La società attrice aveva stipulato un contratto di mutuo fondiario, ma una parte cospicua della somma erogata (€ 200.000 su € 700.000) era stata destinata, su indicazione della stessa banca, all’acquisto di azioni proprie dell’istituto erogante.

I giudici di merito, sia in primo grado sia in appello, avevano accertato l’esistenza di un collegamento funzionale tra il finanziamento e l’acquisto delle azioni, configurando una violazione del divieto di assistenza finanziaria previsto dall’art. 2358 del codice civile. Di conseguenza, avevano dichiarato la nullità parziale del contratto di mutuo per la quota destinata all’acquisto delle azioni.

L’Analisi della Cassazione sulle operazioni baciate

La Banca Cessionaria e la Banca Originaria (in liquidazione) hanno presentato ricorso in Cassazione, sostenendo principalmente che la normativa speciale emanata per la gestione della crisi bancaria (D.L. n. 99/2017) avrebbe dovuto proteggere la Cessionaria dagli effetti negativi derivanti da tali operazioni. Secondo la loro tesi, le passività connesse alla commercializzazione di azioni erano state esplicitamente escluse dal perimetro della cessione.

La Suprema Corte ha rigettato entrambi i ricorsi, offrendo una motivazione articolata e fondamentale per la tutela dei clienti coinvolti in operazioni baciate.

Distinzione tra Crediti Ceduti e Debiti Esclusi

Il punto focale della decisione risiede nella distinzione tra attivi e passivi nel contesto della cessione. La normativa speciale esclude dalla cessione i debiti della banca originaria derivanti da operazioni di commercializzazione di azioni (ad esempio, le richieste di risarcimento danni per misselling). Tuttavia, il contratto di mutuo rappresenta un credito per la banca, ovvero un attivo che è stato regolarmente trasferito alla Banca Cessionaria.

La Propagazione della Nullità

La Corte ha chiarito che la nullità derivante dalla violazione del divieto di assistenza finanziaria non genera un mero debito risarcitorio, ma colpisce la validità stessa del negozio giuridico. A causa del collegamento negoziale, la nullità dell’operazione di acquisto delle azioni si “propaga” al contratto di mutuo, rendendolo parzialmente nullo ex tunc, cioè con effetto retroattivo.

In altre parole, è come se quella porzione del credito non fosse mai validamente sorta. Di conseguenza, la Banca Cessionaria ha acquisito un credito intrinsecamente viziato, e non può pretendere di essere tutelata da un difetto che riguarda la natura stessa dell’attivo trasferito.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione sottolineando che lo schermo protettivo offerto alla banca cessionaria dalla legge speciale è finalizzato a isolarla dalle passività e dai debiti pregressi della banca cedente, come le azioni risarcitorie degli azionisti. Tuttavia, questo scudo non può operare quando il vizio inficia la validità stessa di un credito ceduto.

L’accertamento della nullità parziale del mutuo non fa sorgere una nuova passività in capo alla cessionaria, ma semplicemente accerta che una parte del credito che le è stato trasferito non è mai esistita giuridicamente. La tutela del cliente, in questo caso, prevale, poiché la nullità discende dalla violazione di una norma imperativa posta a presidio dell’integrità del capitale sociale e della correttezza del mercato.

Inoltre, la Corte ha respinto l’argomento secondo cui tale interpretazione creerebbe una disparità di trattamento rispetto agli azionisti che hanno investito con fondi propri. Questi ultimi, infatti, non possono invocare la nullità del loro acquisto, mentre chi è stato finanziato dalla banca per compiere la stessa operazione si trova in una situazione diversa, viziata all’origine dalla condotta della banca stessa.

Le Conclusioni

La Suprema Corte ha enunciato il seguente principio di diritto: l’acquirente di titoli azionari che abbia contratto un mutuo con una delle banche venete per l’acquisto delle azioni proprie di queste è legittimato a proporre, nei confronti del cessionario dell’azienda bancaria, l’azione di accertamento negativo del credito. Le posizioni creditorie relative a tali mutui, infatti, non rientrano tra le fattispecie escluse dal trasferimento, in quanto la legge speciale esclude solo i debiti delle banche cedenti e non i vizi genetici dei loro crediti.

Cosa sono le “operazioni baciate” e perché sono nulle?
Le “operazioni baciate” sono accordi in cui una banca finanzia un cliente affinché acquisti le azioni della banca stessa. Sono considerate nulle perché violano il divieto di assistenza finanziaria (art. 2358 c.c.), una norma imperativa posta a tutela dell’integrità del capitale sociale.

Se una banca ne acquista un’altra in crisi, è protetta dalle conseguenze delle operazioni baciate?
No, non completamente. La legge speciale (D.L. 99/2017) protegge la banca acquirente dai debiti e dalle passività della banca cedente (es. azioni di risarcimento danni), ma non dai vizi che inficiano la validità dei crediti trasferiti. La nullità del mutuo è un vizio originario del credito, quindi la banca acquirente ne subisce gli effetti.

Perché la nullità dell’acquisto di azioni si estende anche al contratto di mutuo?
Perché tra i due contratti esiste un “collegamento negoziale”. L’acquisto delle azioni e la concessione del mutuo sono legati da uno scopo unitario e funzionale. Di conseguenza, la nullità del contratto di acquisto delle azioni, che costituisce il presupposto dell’operazione, si “propaga” e travolge anche il contratto di mutuo ad esso collegato, rendendolo a sua volta parzialmente nullo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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