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Omesso esame di fatti decisivi: Cassazione inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una curatela fallimentare in un’azione revocatoria. La decisione si fonda sull’errata formulazione del motivo di ricorso per omesso esame di fatti decisivi, in violazione sia del principio della ‘doppia conforme’ sia dei requisiti di specificità richiesti per censurare le sentenze di merito. La Corte ha ribadito che il giudizio di legittimità non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul fatto.

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Omesso esame di fatti decisivi: quando il ricorso in Cassazione è inammissibile

L’ordinanza in commento offre un’importante lezione sulla corretta formulazione dei ricorsi per Cassazione, in particolare quando si contesta l’omesso esame di fatti decisivi da parte del giudice di merito. La Suprema Corte ha delineato con precisione i confini di questo motivo di ricorso, ribadendo che il giudizio di legittimità non può essere trasformato in una terza istanza per rivalutare i fatti di causa.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un’azione revocatoria avviata da un Agente della Riscossione contro una società (Società A) e una società acquirente (Società B). L’azione mirava a rendere inefficace la vendita di alcuni immobili, ritenuta lesiva per le ragioni creditorie. Il Tribunale di primo grado rigettava la domanda, escludendo il presupposto del danno per i creditori (eventus damni).

Durante il giudizio di appello, la Società A veniva dichiarata fallita. La Curatela Fallimentare interveniva nel processo, facendo propria la domanda revocatoria nell’interesse di tutti i creditori. Tuttavia, la Corte d’Appello confermava la sentenza di primo grado, rigettando l’impugnazione. Di conseguenza, la Curatela proponeva ricorso per Cassazione, lamentando, tra le altre cose, l’omesso esame di fatti ritenuti decisivi per dimostrare la sussistenza dei presupposti dell’azione revocatoria.

La Decisione della Corte: l’omesso esame di fatti decisivi e i limiti del ricorso

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso integralmente inammissibile. La decisione si fonda su argomentazioni di natura prettamente processuale che evidenziano gli errori commessi dal ricorrente nella formulazione dei motivi.

La Corte ha sottolineato che il ricorso non superava il vaglio preliminare imposto dalla legge quando la sentenza d’appello è conforme a quella di primo grado (la cosiddetta “doppia conforme”). In questi casi, il ricorso per omesso esame di fatti decisivi è precluso, a meno che il ricorrente non dimostri che le due sentenze si basano su ragioni di fatto diverse, cosa che nel caso di specie non è avvenuta.

Le Motivazioni

Entrando nel merito delle motivazioni, la Suprema Corte ha offerto chiarimenti fondamentali sui requisiti di ammissibilità del ricorso basato sull’art. 360, n. 5 c.p.c.:

1. Definizione di “Fatto Decisivo”: La Corte ha ribadito che un “fatto” non è una “questione” o un “punto” della controversia. È un preciso accadimento storico, un dato materiale o un episodio fenomenico rilevante. Non possono essere considerati “fatti” le argomentazioni difensive, le supposizioni, gli elementi istruttori o un generico insieme di documenti. Il ricorrente, invece, aveva tentato di sottoporre alla Corte una rivalutazione complessiva del materiale di causa, attività preclusa nel giudizio di legittimità.

2. Onere di Allegazione: Chi lamenta l’omesso esame deve non solo indicare il fatto storico trascurato, ma anche dimostrare la sua decisività (cioè la sua capacità di determinare un esito diverso della lite) e provare che tale fatto era stato oggetto di discussione tra le parti nelle fasi di merito. Il ricorso è stato giudicato generico su questo punto, non avendo soddisfatto tali oneri.

3. Divieto di mascherare un riesame del merito: La Corte ha specificato che il motivo di ricorso per omesso esame non può essere utilizzato per contestare la valutazione dei presupposti dell’azione revocatoria (come la scientia fraudis) o per censurare il mancato esame di documenti. Si tratterebbe, infatti, di un tentativo surrettizio di ottenere dalla Cassazione un nuovo giudizio sul merito della controversia, in violazione della natura stessa del giudizio di legittimità.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un monito per chi intende adire la Corte di Cassazione. Evidenzia l’importanza di una tecnica di redazione del ricorso rigorosa e conforme ai dettami del codice di procedura civile. L’impugnazione per omesso esame di fatti decisivi è uno strumento circoscritto a ipotesi specifiche e non una via per rimettere in discussione l’apprezzamento delle prove e dei fatti compiuto dai giudici di merito. La decisione conferma che il ruolo della Cassazione è quello di garantire l’uniforme interpretazione della legge (funzione nomofilattica), non di agire come un giudice di terza istanza.

Quando un ricorso per omesso esame di un fatto decisivo è inammissibile?
Un ricorso è inammissibile se la sentenza d’appello è conforme a quella di primo grado sulle questioni di fatto (c.d. ‘doppia conforme’), a meno che non si dimostri che le ragioni fattuali delle due decisioni sono diverse. Inoltre, è inammissibile se formulato in modo generico, senza indicare il fatto storico preciso e decisivo, dove e quando sia stato discusso tra le parti, e se mira a un riesame del merito della causa.

Cosa si intende per ‘fatto decisivo’ ai fini del ricorso in Cassazione?
Per ‘fatto decisivo’ si intende un preciso accadimento storico o una circostanza naturalistica, non una ‘questione’ giuridica, un’argomentazione difensiva, un elemento istruttorio (come un documento) o una moltitudine di fatti. Deve essere un elemento che, se esaminato, avrebbe portato a una decisione diversa.

È possibile contestare in Cassazione la valutazione delle prove fatta dal giudice d’appello?
No, non è possibile. Il ricorso in Cassazione per omesso esame di un fatto decisivo non può essere utilizzato per contestare la valutazione delle prove o dei presupposti di un’azione (come la consapevolezza del danno nell’azione revocatoria), poiché ciò costituirebbe un tentativo di ottenere un nuovo giudizio sul merito, che è precluso in sede di legittimità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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