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Obbligo raccolta quietanze: la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un notaio, confermando l’obbligo raccolta quietanze nelle operazioni di portabilità del mutuo. La sentenza stabilisce che la quietanza è un documento essenziale per l’efficacia della surrogazione e per la pubblicità immobiliare, e pertanto deve essere conservata a raccolta dal notaio ai sensi della legge notarile. La decisione si allinea a precedenti orientamenti della stessa Corte, sottolineando la stretta connessione tra la normativa sulla portabilità (art. 120-quater TUB) e la disciplina generale della surrogazione (art. 1202 c.c.).

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Obbligo Raccolta Quietanze: La Cassazione e i Doveri del Notaio nella Portabilità del Mutuo

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha messo un punto fermo su una questione di grande rilevanza per il settore notarile e bancario: l’obbligo raccolta quietanze nelle operazioni di portabilità del mutuo. La Suprema Corte ha confermato che il notaio ha il dovere di conservare nei propri archivi le quietanze autenticate, documenti ritenuti essenziali per la validità e l’efficacia della procedura. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Un Notaio contro il Consiglio Nazionale

La vicenda nasce dal ricorso di un notaio avverso una decisione della Corte d’Appello. Quest’ultima, riformando una sentenza di primo grado favorevole al professionista, aveva stabilito che gli atti di quietanza emessi nell’ambito delle operazioni di portabilità del mutuo (disciplinate dall’art. 120-quater del Testo Unico Bancario) sono soggetti all’obbligo di raccolta previsto dalla legge notarile.

Il notaio sosteneva che la normativa sulla portabilità avesse introdotto una fattispecie di surrogazione ‘speciale’, distinta da quella tradizionale del Codice Civile, che non richiederebbe la presentazione della quietanza per l’annotazione nei registri immobiliari. Di conseguenza, secondo la sua tesi, non sussisteva l’obbligo di conservare tali documenti a raccolta.

La Questione Giuridica: L’Importanza della Quietanza

Il cuore della controversia era stabilire se la quietanza, ovvero la ricevuta di pagamento del vecchio mutuo, fosse un mero atto accessorio o un elemento costitutivo ed essenziale per il perfezionamento della portabilità e, in particolare, per la successiva annotazione del trasferimento dell’ipoteca a favore della nuova banca.

La risposta a questa domanda determina direttamente la sussistenza o meno dell’obbligo raccolta quietanze in capo al notaio, un adempimento posto a garanzia della certezza e della trasparenza degli atti con rilevanza per la pubblicità immobiliare.

Le Motivazioni della Cassazione sull’Obbligo Raccolta Quietanze

La Corte di Cassazione ha respinto integralmente le argomentazioni del ricorrente, confermando la decisione della Corte d’Appello. Le motivazioni si fondano su tre pilastri principali:

1. Natura Essenziale della Quietanza: La Corte ha ribadito un principio già affermato in precedenti sentenze (Cass. n. 4841/2021, n. 4527/2021, n. 4526/2021). La quietanza non è un semplice documento, ma un “elemento di efficacia della dichiarazione di surroga”. Senza di essa, munita di data certa, la surrogazione non può produrre i suoi effetti e, di conseguenza, non è possibile procedere all’annotazione del trasferimento dell’ipoteca nei registri immobiliari.

2. Stretto Legame tra Normativa Speciale e Codice Civile: I giudici hanno chiarito che l’art. 120-quater del Testo Unico Bancario non opera in un vuoto normativo, ma si inserisce nel sistema delineato dall’art. 1202 del Codice Civile. La portabilità è una forma di surrogazione per volontà del debitore, e come tale ne segue i principi generali, inclusa la necessità di un atto complesso che comprende sia la dichiarazione di surroga sia la quietanza che attesta il pagamento con i fondi del nuovo mutuo.

3. Finalità della Pubblicità Immobiliare: La raccolta degli atti da parte del notaio serve a garantire la certezza dei traffici giuridici. La quietanza ha “riflessi diretti ai fini della pubblicità immobiliare”, poiché senza di essa l’annotazione non può essere eseguita correttamente. Pertanto, rientra a pieno titolo tra gli atti che il notaio è tenuto a conservare ai sensi dell’art. 72 della Legge Notarile.

Conclusioni

La decisione della Cassazione consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro: l’obbligo raccolta quietanze per il notaio sussiste anche nelle operazioni di portabilità del mutuo. La sentenza sottolinea l’importanza del ruolo del notaio come garante della legalità e della certezza giuridica, specialmente in atti complessi che incidono sui diritti reali immobiliari. Per i cittadini, questa pronuncia rafforza la sicurezza delle operazioni di portabilità, assicurando che tutti i passaggi documentali necessari per il corretto trasferimento dell’ipoteca siano tracciati e conservati secondo legge, evitando futuri contenziosi.

Nella portabilità del mutuo, il notaio è obbligato a conservare a raccolta l’atto di quietanza?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il notaio ha l’obbligo di tenere a raccolta gli atti di quietanza autenticati, in quanto sono documenti essenziali per l’efficacia della surrogazione e per la pubblicità immobiliare.

Perché la quietanza è considerata un documento così importante in queste operazioni?
La quietanza è fondamentale perché integra un elemento di efficacia della dichiarazione di surroga. In sua assenza, la surrogazione non può produrre effetti e non può avvenire l’annotazione del trasferimento dell’ipoteca nei registri immobiliari con effetti costitutivi.

La normativa sulla portabilità del mutuo (art. 120-quater TUB) ha creato una forma di surrogazione completamente nuova e diversa da quella del Codice Civile (art. 1202 c.c.)?
No, la Corte ha stabilito che esiste un legame stretto e inscindibile tra le due normative. La portabilità del mutuo rientra nella fattispecie della surrogazione per volontà del debitore e, pertanto, deve rispettarne i principi generali, compresa la necessità di un atto complesso che include la quietanza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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