LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Obblighi informativi buoni postali: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione analizza la responsabilità di un ente emittente per la mancata consegna del Foglio Informativo relativo a buoni postali, che ha portato alla prescrizione del diritto al rimborso dei risparmiatori. Data la rilevanza della questione sugli obblighi informativi buoni postali e la presenza di decisioni contrastanti, la Corte ha rinviato il caso a una pubblica udienza per una pronuncia di valore nomofilattico, senza ancora decidere nel merito.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Obblighi informativi sui buoni postali: la Cassazione rinvia la decisione a pubblica udienza

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza interlocutoria in esame, ha posto un punto fermo su una questione di grande attualità e impatto per migliaia di risparmiatori: la responsabilità dell’ente emittente per la prescrizione dei buoni fruttiferi postali, qualora non siano stati rispettati gli obblighi informativi buoni postali. La Suprema Corte, riconoscendo la complessità e la rilevanza della materia, ha scelto di non decidere in camera di consiglio, ma di rimettere la causa alla pubblica udienza per una pronuncia che possa fare chiarezza a livello nazionale.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dalla richiesta di risarcimento danni avanzata da due risparmiatrici nei confronti dell’ente emittente dei loro buoni fruttiferi postali. Le sottoscrittrici lamentavano di aver perso il capitale investito, pari a 15.000 euro, a causa dell’intervenuta prescrizione dei titoli. Secondo la loro tesi, la responsabilità era da attribuire interamente all’ente emittente, il quale, al momento della sottoscrizione nel 2001, avrebbe omesso di consegnare il Foglio Informativo Analitico (FIA) e di fornire adeguate informazioni sulla data di scadenza e sui termini di prescrizione dei buoni.

Il Tribunale di primo grado aveva respinto la domanda, ma la Corte d’Appello di Napoli aveva ribaltato la decisione, accogliendo le ragioni delle risparmiatrici. La corte territoriale aveva condannato l’ente emittente al pagamento dell’intera somma investita, oltre a rivalutazione e interessi, ritenendo che la mancata consegna del FIA costituisse un inadempimento contrattuale.

Le ragioni degli obblighi informativi buoni postali in Appello

La Corte d’Appello ha fondato la sua decisione su alcuni principi cardine. In primo luogo, ha qualificato la mancata consegna del Foglio Informativo come una violazione di un’obbligazione contrattuale, e non precontrattuale. Le informazioni sulla scadenza e sulla prescrizione sono state considerate elementi essenziali della prestazione a carico dell’ente emittente, finalizzati a tutelare il sottoscrittore.

Di conseguenza, la Corte ha applicato il principio sull’onere della prova in materia di inadempimento contrattuale: una volta che i risparmiatori hanno allegato l’inadempimento (la mancata informazione), spettava all’ente emittente provare di aver adempiuto correttamente ai propri obblighi. Prova che, nel caso di specie, non è stata fornita. La Corte ha inoltre ritenuto irrilevante la pubblicazione delle caratteristiche dei buoni sulla Gazzetta Ufficiale o la loro reperibilità su internet, sostenendo che l’obbligo informativo deve essere assolto direttamente nei confronti del cliente. Infine, ha considerato il nesso causale come ‘in re ipsa’, ovvero evidente nei fatti stessi: è stata proprio la mancata informazione a causare l’inerzia dei risparmiatori e la conseguente prescrizione del loro diritto al rimborso.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

L’ente emittente ha impugnato la sentenza d’appello dinanzi alla Corte di Cassazione, basando il proprio ricorso su cinque motivi principali, tra cui:

1. Violazione delle norme sull’onere della prova: Sostenendo che spettasse ai risparmiatori dimostrare di non aver ricevuto il FIA.
2. Errata valutazione della diligenza dei clienti: Le informazioni sulla scadenza erano facilmente reperibili, e i clienti avrebbero dovuto attivarsi con un minimo di diligenza.
3. Insussistenza del nesso causale: Contestando che la mancata informazione fosse la causa diretta del danno.
4. Concorso di colpa dei risparmiatori: Affermando che la loro negligenza avesse contribuito al verificarsi del danno.
5. Violazione delle norme sulla prescrizione: Sostenendo che il termine di prescrizione decorresse indipendentemente dalla conoscenza effettiva del risparmiatore.

Le Motivazioni della Rimessione a Pubblica Udienza

La Suprema Corte non è entrata nel merito dei singoli motivi, ma ha rilevato la fondamentale importanza della questione giuridica sottostante. Il quesito centrale è se il mancato adempimento dell’obbligo di consegnare il FIA, e quindi di informare il cliente sulla scadenza, possa configurare una responsabilità risarcitoria a carico dell’ente emittente quando il diritto al rimborso si sia prescritto.

La Corte ha evidenziato l’eterogeneità delle soluzioni adottate dai giudici di merito su questo tema, l’assenza di precedenti specifici di legittimità e il chiaro ‘valore nomofilattico’ della questione. Data l’enorme diffusione dei buoni fruttiferi postali come strumento di investimento e la serialità di questo tipo di contenzioso, una decisione presa in pubblica udienza è stata ritenuta necessaria per fornire un orientamento chiaro e uniforme per tutti i tribunali italiani.

Conclusioni

L’ordinanza interlocutoria non risolve la disputa, ma la eleva a una questione di principio di massima importanza. La futura sentenza della Cassazione, che verrà emessa a seguito della pubblica udienza, è destinata a incidere profondamente sul rapporto tra intermediari finanziari e piccoli risparmiatori. Stabilirà in modo definitivo la portata e le conseguenze della violazione degli obblighi informativi buoni postali, chiarendo se la trasparenza e la corretta informazione prevalgano sulla rigida applicazione dei termini di prescrizione, specialmente quando la mancata conoscenza del risparmiatore è imputabile a un’omissione dell’ente emittente.

L’ente emittente è responsabile se i buoni postali si prescrivono perché non ha informato il cliente sulla scadenza?
L’ordinanza non dà una risposta definitiva, ma evidenzia che questa è la questione centrale del contendere. La Corte d’Appello aveva ritenuto l’ente responsabile per inadempimento contrattuale, ma la Cassazione ha ritenuto la questione così complessa e rilevante da dover essere decisa in pubblica udienza.

La mancata consegna del Foglio Informativo Analitico (FIA) è un inadempimento contrattuale?
Secondo la Corte d’Appello, sì. Le informazioni contenute nel FIA, in particolare quelle su scadenza e prescrizione, sono considerate parte integrante della prestazione dovuta dall’ente emittente, e la loro omissione costituisce una violazione del contratto.

Perché la Corte di Cassazione ha rinviato la causa a una pubblica udienza?
La Corte ha optato per il rinvio a causa dell’importanza della questione, della mancanza di precedenti specifici della stessa Cassazione, delle decisioni contrastanti dei tribunali di merito e dell’ampia diffusione dei buoni postali. Una decisione a pubblica udienza mira a stabilire un principio di diritto chiaro e uniforme (funzione nomofilattica) valido per tutti i casi simili.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati