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Nullità parziale fideiussione: la Cassazione decide

Con l’ordinanza n. 26376/2024, la Corte di Cassazione ha stabilito che una fideiussione contenente clausole anticoncorrenziali, conformi allo schema ABI, è soggetta a nullità parziale. La nullità colpisce unicamente le clausole illecite e non si estende all’intero contratto, a meno che la parte interessata non provi l’essenzialità di tali clausole. La Corte ha cassato la decisione d’appello che aveva dichiarato la nullità totale d’ufficio, ribadendo che l’onere della prova per l’estensione della nullità grava sul garante.

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Nullità Parziale Fideiussione: La Cassazione Conferma la Regola Generale

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, torna a pronunciarsi sulla questione delle fideiussioni omnibus redatte su modello ABI, ribadendo un principio fondamentale per la tutela della stabilità dei contratti: la regola generale è la nullità parziale fideiussione. Questa decisione chiarisce che la presenza di clausole anticoncorrenziali non travolge l’intero contratto, ma ne invalida solo le parti viziate, con importanti conseguenze pratiche per garanti e istituti di credito.

I Fatti di Causa: Dalla Richiesta di Pagamento alla Nullità Totale

Il caso trae origine da un’azione legale intentata da una società di gestione crediti, subentrata a un istituto bancario, nei confronti di due fideiussori che avevano garantito un’operazione di lease back. Inizialmente, i garanti si erano opposti eccependo la nullità della garanzia per violazione del divieto di patto commissorio.

La Corte d’Appello, tuttavia, aveva riformato la sentenza di primo grado e dichiarato d’ufficio la nullità totale della fideiussione. La ragione? Il contratto conteneva le clausole 2, 6 e 8, identiche a quelle dello schema ABI del 2005, già sanzionato dall’Autorità Garante per violazione della normativa antitrust. Secondo i giudici d’appello, la gravità della violazione era tale da giustificare la caducazione dell’intero accordo.

La Questione Giuridica e il ricorso in Cassazione

La società creditrice ha impugnato la decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo che la Corte d’Appello avesse errato nell’applicare la sanzione della nullità totale. Il fulcro del ricorso si basava sulla distinzione tra nullità parziale e nullità totale, come disciplinato dall’articolo 1419 del codice civile. La questione giuridica sottoposta alla Suprema Corte era, quindi, se la violazione della normativa antitrust dovesse comportare la nullità dell’intero contratto di fideiussione o soltanto delle specifiche clausole riproduttive dell’intesa illecita.

Il Principio delle Sezioni Unite sulla Nullità Parziale Fideiussione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, richiamando l’orientamento consolidato inaugurato dalla celebre sentenza delle Sezioni Unite n. 41994/2021. Questo pronunciamento ha stabilito in modo definitivo che le fideiussioni contenenti clausole che riproducono uno schema anticoncorrenziale sono affette da nullità parziale, limitata cioè alle sole clausole illecite.

L’ordinamento giuridico, infatti, favorisce il principio di conservazione degli atti negoziali. La nullità che colpisce una parte del contratto si estende all’intero accordo solo in via eccezionale, ovvero quando la parte interessata dimostra che le clausole nulle erano essenziali e determinanti per la conclusione del contratto stesso. In altre parole, si deve provare che, senza quelle specifiche clausole, le parti non avrebbero stipulato l’accordo.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha chiarito che la Corte d’Appello ha commesso un errore di diritto nel dichiarare d’ufficio la nullità totale della fideiussione basandosi unicamente sulla “gravità delle violazioni”. Tale valutazione non è sufficiente a superare la regola generale della nullità parziale.

Il giudice può rilevare d’ufficio la nullità delle singole clausole anticoncorrenziali, ma non può estendere tale effetto all’intero contratto. L’onere di provare che le clausole nulle erano un elemento essenziale dell’accordo grava sulla parte che ha interesse a far cadere l’intero contratto, in questo caso i fideiussori. Nel caso di specie, tale prova non era stata fornita, né richiesta.

Di conseguenza, la Cassazione ha annullato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte d’Appello, in diversa composizione, affinché riesamini il caso attenendosi al principio della nullità parziale.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un principio di diritto di grande importanza nel contenzioso bancario. La nullità parziale fideiussione rappresenta la regola per i contratti che contengono clausole anticoncorrenziali derivanti dallo schema ABI. Le implicazioni pratiche sono significative:

1. Conservazione del contratto: La garanzia fideiussoria rimane in vita, epurata dalle sole clausole illecite (ad esempio, la clausola di reviviscenza o quella di deroga all’art. 1957 c.c.).
2. Onere della prova: Spetta al garante che vuole liberarsi completamente dall’obbligazione dimostrare che le clausole nulle erano un elemento imprescindibile dell’accordo.
3. Certezza del diritto: Viene offerta maggiore stabilità ai rapporti giuridici, evitando che la presenza di singole clausole viziate possa travolgere interi contratti a danno della certezza delle transazioni commerciali.

Una fideiussione che contiene clausole conformi a uno schema ABI dichiarato anticoncorrenziale è completamente nulla?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la regola generale è quella della nullità parziale. Solo le singole clausole illecite sono considerate nulle, mentre il resto del contratto di garanzia rimane valido ed efficace.

In quali casi la nullità delle singole clausole si estende a tutto il contratto di fideiussione?
L’estensione della nullità all’intero contratto è un’eccezione. Avviene solo se la parte che vi ha interesse (solitamente il garante) riesce a provare che le clausole nulle erano ‘essenziali’, cioè che le parti non avrebbero concluso il contratto senza di esse.

Il giudice può dichiarare d’ufficio la nullità totale del contratto di fideiussione?
No. Il giudice può rilevare d’ufficio la nullità delle singole clausole, ma non può estendere d’ufficio tale nullità all’intero contratto. L’estensione della nullità deve essere basata sulla prova, fornita dalla parte interessata, dell’essenzialità delle clausole annullate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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