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Nullità fideiussione ABI: quando è tardi per rilevarla?

Un garante ha impugnato una fideiussione specifica sostenendone la nullità perché basata sul modello ABI anticoncorrenziale. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando che l’eccezione di nullità fideiussione ABI era stata sollevata tardivamente, oltre i termini processuali. La Corte ha inoltre chiarito che la nullità accertata dal provvedimento della Banca d’Italia riguarda le fideiussioni omnibus e non quelle specifiche, come quella oggetto della causa.

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Nullità Fideiussione ABI: Limiti e Preclusioni Secondo la Cassazione

La questione della nullità fideiussione ABI per violazione della normativa antitrust è da anni al centro di un acceso dibattito giurisprudenziale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre spunti cruciali non solo sul merito della questione, ma soprattutto sui limiti processuali entro cui tale nullità può essere fatta valere. La sentenza chiarisce che il potere del giudice di rilevare d’ufficio la nullità non è illimitato, ma deve fare i conti con le preclusioni e gli oneri probatori che gravano sulle parti.

Il Contesto del Caso: Dalla Garanzia Specifica all’Appello

La vicenda trae origine da un decreto ingiuntivo emesso da un istituto di credito nei confronti di un garante per i debiti di una società. Il garante aveva prestato due diverse garanzie: una fideiussione specifica e una fideiussione omnibus. In primo grado, il Tribunale dichiarava la propria incompetenza territoriale per la garanzia omnibus ma condannava il garante al pagamento delle somme relative alla fideiussione specifica.

In appello, il garante sollevava, ma solo in sede di precisazione delle conclusioni, l’eccezione di nullità della fideiussione specifica. Sosteneva che il contratto riproduceva lo schema ABI, le cui clausole erano state dichiarate nulle dalla Banca d’Italia con il provvedimento n. 55 del 2005 per violazione della normativa sulla concorrenza. La Corte d’Appello dichiarava l’eccezione inammissibile per tardività e perché basata su documenti non presenti in atti. Il garante ricorreva quindi in Cassazione.

La Questione della Nullità Fideiussione ABI e i Limiti Processuali

Il cuore del ricorso per cassazione si concentrava sulla presunta violazione di legge da parte della Corte d’Appello, che non avrebbe considerato la natura della nullità negoziale, rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del processo.

La Tardività dell’Eccezione

La Cassazione, pur riconoscendo il principio della rilevabilità d’ufficio della nullità, ha ribadito che tale potere deve essere esercitato nel rispetto delle regole processuali e delle preclusioni. Se i fatti che costituiscono il fondamento della nullità non sono stati allegati tempestivamente dalla parte interessata (cioè nel primo grado di giudizio), il giudice non può procedere d’ufficio ad accertarli. L’eccezione, sollevata per la prima volta nelle conclusioni finali d’appello, è stata quindi correttamente giudicata tardiva.

L’Onere della Prova e i Documenti Indispensabili

Il ricorrente aveva inoltre prodotto lo schema ABI e il provvedimento della Banca d’Italia solo nelle memorie finali, ben oltre i termini per le produzioni documentali. La Corte ha sottolineato che tali documenti non possono essere considerati ‘indispensabili’ ai fini della decisione, tali da giustificarne l’ammissione tardiva in appello. Era onere del garante dimostrare, con prove tempestivamente prodotte:
1. Il contenuto esatto delle clausole contestate.
2. La loro corrispondenza con quelle dello schema ABI sanzionato.
3. L’interdipendenza di tali clausole con il resto del contratto, per chiederne eventualmente la nullità totale.

La Decisione della Cassazione sulla nullità fideiussione ABI

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, ritenendolo in parte inammissibile e in parte infondato, offrendo chiarimenti fondamentali.

Le motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su tre pilastri. In primo luogo, il rispetto delle preclusioni processuali: la nullità può essere rilevata d’ufficio solo sulla base di fatti già acquisiti al processo. In secondo luogo, la natura del provvedimento della Banca d’Italia: non è una fonte del diritto (e quindi non si applica il principio iura novit curia), né un fatto notorio. Si tratta di un provvedimento amministrativo che deve essere prodotto in giudizio come prova documentale dalla parte che intende avvalersene. Infine, e questo è un punto decisivo, la Corte ha specificato che il provvedimento della Banca d’Italia e la conseguente giurisprudenza sulla nullità fideiussione ABI riguardano specificamente le fideiussioni omnibus. La controversia, invece, verteva su una fideiussione specifica, un’ipotesi pacificamente esclusa dall’ambito di applicazione di quella declaratoria di nullità.

Le conclusioni

La pronuncia consolida un orientamento rigoroso sull’onere di allegazione e prova in materia di nullità contrattuale. Chi intende far valere la nullità di una fideiussione per contrasto con la normativa antitrust deve agire tempestivamente, allegando i fatti costitutivi e producendo la documentazione necessaria entro i termini stabiliti dal codice di procedura civile. Affidarsi alla rilevabilità d’ufficio del giudice senza aver adempiuto ai propri oneri processuali è una strategia destinata al fallimento. Inoltre, è fondamentale distinguere la tipologia di garanzia: la nullità legata allo schema ABI riguarda le fideiussioni omnibus, non quelle specifiche. Questa decisione serve da monito per i garanti e i loro legali sulla necessità di una condotta processuale diligente e tempestiva.

È sempre possibile far valere la nullità di una fideiussione basata sullo schema ABI in qualsiasi fase del processo?
No. Sebbene la nullità sia rilevabile d’ufficio dal giudice, questo potere è limitato dalle preclusioni processuali. La parte che intende farla valere deve allegare i fatti specifici che la determinano (es. la conformità del contratto allo schema ABI) entro i termini previsti, tipicamente nel primo grado di giudizio. Sollevare l’eccezione per la prima volta in appello, specialmente nelle fasi finali, è considerato tardivo.

Il provvedimento della Banca d’Italia che ha sanzionato lo schema ABI è considerato legge o fatto notorio che il giudice deve conoscere?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che il provvedimento della Banca d’Italia n. 55 del 2005 è un mero atto amministrativo. Non rientra tra le fonti di diritto oggettivo (per cui vale il principio iura novit curia), né costituisce un fatto notorio. Pertanto, deve essere prodotto in giudizio come prova documentale dalla parte che ne invoca l’applicazione.

La nullità per violazione della normativa antitrust si applica a tutte le fideiussioni o solo a quelle ‘omnibus’?
Secondo quanto ribadito dalla Corte in questa ordinanza, la declaratoria di nullità derivante dal provvedimento della Banca d’Italia del 2005 si riferisce specificamente alle clausole presenti nelle fideiussioni omnibus. La stessa problematica non si pone per le fideiussioni specifiche, che garantiscono una singola e determinata obbligazione, le quali sono state considerate al di fuori del perimetro dell’intesa restrittiva della concorrenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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