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Nomina revisore legale: il decreto del Tribunale revocato

La Corte d’Appello di Trieste ha revocato un decreto del Tribunale che nominava un sindaco unico per una società. La decisione si basa sul fatto che la società, seppur in ritardo, aveva già provveduto autonomamente alla nomina del revisore legale prima che il provvedimento giudiziale diventasse definitivo. Questo caso sottolinea l’importanza dell’adempimento tempestivo degli obblighi societari per evitare l’intervento del Tribunale.

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Nomina Revisore Legale: La Tempestività della Società Revoca il Decreto del Tribunale

L’obbligo di dotarsi di un organo di controllo o di un revisore è un pilastro fondamentale del diritto societario per le imprese che superano determinati limiti dimensionali. La corretta e tempestiva nomina del revisore legale garantisce trasparenza e legalità nella gestione. Ma cosa accade se una società tarda a provvedere e interviene il Tribunale? Un recente decreto della Corte d’Appello di Trieste chiarisce che l’azione autonoma della società, seppur tardiva, può prevalere sull’intervento giudiziario, portando alla revoca del provvedimento di nomina.

I Fatti del Caso: Dalla Segnalazione alla Nomina Giudiziale

Tutto ha origine dalla segnalazione del Conservatore del Registro delle Imprese, il quale evidenziava come una società avesse superato, per due esercizi consecutivi (2021 e 2022), i limiti dimensionali previsti dall’art. 2477 c.c. senza aver nominato l’obbligatorio organo di controllo o revisore. La legge prevede che, in caso di inerzia della società, il Tribunale possa intervenire su segnalazione per effettuare la nomina d’ufficio.

Di conseguenza, il Tribunale di Trieste, con un decreto del 15 gennaio 2025, procedeva a nominare un sindaco unico per la società inadempiente.

La Difesa della Società: Il Reclamo e la Nomina Autonoma

Contro il decreto del Tribunale, la società ha presentato reclamo, sostenendo di aver già adempiuto al proprio obbligo. A prova di ciò, ha prodotto il verbale di un’assemblea dei soci tenutasi il 10 gennaio 2025 – quindi in data precedente al decreto del Tribunale – con cui aveva deliberato di nominare un revisore legale per il triennio successivo, fino all’approvazione del bilancio 2027.

La società ha quindi richiesto la revoca del provvedimento del Tribunale, affermando di aver sanato la propria posizione e di aver agito in conformità alla legge. La Camera di Commercio, pur confermando i fatti alla base della sua segnalazione, ha precisato di non avere un interesse contrapposto a quello della società, inquadrando il procedimento nell’ambito della volontaria giurisdizione.

Le Motivazioni della Corte d’Appello sulla Nomina Revisore Legale

La Corte d’Appello ha ritenuto fondato il reclamo della società. Il punto centrale della decisione risiede nella natura dell’intervento del Tribunale. La nomina giudiziale ha un carattere sostitutivo e sussidiario: interviene solo quando la società non adempie al proprio dovere.

Nel caso specifico, la Corte ha rilevato che, al momento della sua decisione, la società aveva già regolarmente deliberato la nomina del revisore legale. Sebbene questa nomina fosse avvenuta dopo la segnalazione del Conservatore e a ridosso dell’intervento del Tribunale, era comunque antecedente al provvedimento reclamato. L’assemblea dei soci del 10 gennaio 2025 dimostrava in modo inequivocabile che la società si era attivata per conformarsi alla normativa.

Di conseguenza, i presupposti per la nomina d’ufficio da parte del Tribunale erano venuti meno. L’adempimento, sebbene tardivo, da parte della società ha reso superfluo l’intervento del giudice. La Corte ha quindi concluso che sussistevano le condizioni per revocare il decreto del Tribunale di Trieste, ripristinando la piena autonomia decisionale della società in merito ai propri organi di controllo.

Conclusioni

Questa pronuncia offre un’importante lezione pratica per le società e i loro amministratori. Dimostra che, anche di fronte a una segnalazione al Tribunale per l’omessa nomina dell’organo di controllo, l’azienda ha ancora la possibilità di agire. Provvedere autonomamente alla nomina, anche se in extremis, è un’azione decisiva che può neutralizzare l’intervento giudiziario. La decisione sottolinea il primato della volontà assembleare e dell’autonomia societaria, a patto che gli obblighi di legge vengano, alla fine, rispettati. È un monito a non restare inerti, poiché un’azione tempestiva può risolvere la situazione e preservare le prerogative decisionali interne all’azienda.

Una società può far revocare la nomina di un sindaco unico disposta dal Tribunale?
Sì, può farlo presentando reclamo e dimostrando di aver autonomamente provveduto alla nomina di un organo di controllo o di un revisore legale prima che il provvedimento del Tribunale diventasse definitivo.

Cosa accade se una società non nomina un organo di controllo pur essendo obbligata dalla legge?
Il Conservatore del Registro delle Imprese segnala l’inadempimento al Tribunale competente, il quale può procedere alla nomina d’ufficio di un sindaco o di un revisore a spese della società.

L’adempimento spontaneo della società è valido anche se avviene dopo la segnalazione al Tribunale?
Sì, come dimostra questo caso, se la società provvede a nominare l’organo di controllo prima che il Tribunale emetta il suo decreto (o comunque prima che questo diventi definitivo), l’intervento del giudice viene meno e il suo provvedimento può essere revocato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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