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Meritevolezza del consumatore: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione conferma la reiezione di un piano di sovraindebitamento, applicando la normativa precedente alla riforma del 2020. La decisione si fonda sulla mancanza di meritevolezza del consumatore, il quale aveva contratto nuovi debiti, incluso un finanziamento per un’auto, senza una ragionevole prospettiva di poterli adempiere, aggravando così la propria situazione finanziaria. La Corte ha ribadito che la valutazione della condotta del debitore è un requisito fondamentale per l’accesso al beneficio.

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Meritevolezza del Consumatore: Quando l’Imprudenza Costa l’Accesso al Piano di Ristrutturazione

L’accesso alle procedure di sovraindebitamento rappresenta un’ancora di salvezza per molti consumatori, ma non è un diritto incondizionato. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda l’importanza del requisito della meritevolezza del consumatore, un principio che valuta la condotta del debitore prima di concedergli il beneficio della ristrutturazione del debito. La sentenza in esame chiarisce che l’assunzione di nuove obbligazioni, senza una ragionevole prospettiva di poterle onorare, preclude la possibilità di ottenere l’omologa del piano, specialmente secondo la disciplina previgente alla riforma del 2020.

I Fatti del Caso

Un consumatore, già gravato da debiti significativi, aveva avviato una procedura di sovraindebitamento per la ristrutturazione delle sue passività. Inizialmente, il Tribunale aveva omologato il suo piano. Tuttavia, un istituto di credito creditore aveva presentato reclamo, che era stato rigettato. La questione è giunta fino alla Corte di Cassazione una prima volta, la quale ha annullato la decisione e rinviato il caso al Tribunale, indicando la necessità di applicare la normativa vigente all’epoca dell’avvio della procedura (anteriore alla L. 176/2020). In sede di rinvio, il Tribunale di Ragusa ha accolto il reclamo della banca e ha rigettato la domanda di omologa del piano del consumatore. Il debitore ha quindi proposto un nuovo ricorso per Cassazione.

L’Importanza della Meritevolezza del Consumatore nella Decisione

La Corte di Cassazione ha definitivamente respinto il ricorso del consumatore, confermando la decisione del Tribunale. Il punto cruciale della controversia è stata la valutazione della meritevolezza del consumatore. I giudici hanno stabilito che il debitore non aveva dimostrato di essersi indebitato con la ragionevole prospettiva di poter adempiere ai propri obblighi. Anzi, la sua condotta è stata ritenuta colposa e imprudente. Nonostante una situazione finanziaria già compromessa e l’incertezza sulla stabilità del proprio reddito, il consumatore aveva contratto nuovi finanziamenti, tra cui uno di 33.000 euro per l’acquisto di un’autovettura, aggravando irrimediabilmente la propria esposizione debitoria.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si basano su alcuni pilastri giuridici fondamentali.

In primo luogo, è stato applicato il principio del tempus regit actum (ratione temporis), secondo cui la procedura, essendo iniziata nel giugno 2020, doveva essere regolata dalla Legge n. 3/2012 e non dalle modifiche più favorevoli introdotte successivamente con la Legge n. 176/2020. La vecchia normativa richiedeva esplicitamente un giudizio sulla ‘meritevolezza’, intesa come assenza di colpa grave nel causare il sovraindebitamento.

In secondo luogo, la Corte ha sottolineato che l’onere di provare la propria meritevolezza gravava sul consumatore. Quest’ultimo non è riuscito a dimostrare di aver agito con prudenza, ma al contrario, gli atti hanno rivelato che nel biennio 2016-2017 aveva stipulato nuovi mutui e finanziamenti pur a fronte di una riduzione dello stipendio e di uscite consistenti, come l’assegno di mantenimento per l’ex coniuge. L’acquisto di un’auto costosa è stato considerato un atto del tutto inopportuno e un chiaro indicatore della mancanza di una prospettiva ragionevole di adempimento.

Infine, la Cassazione ha ritenuto infondati gli altri motivi di ricorso, inclusa la presunta contraddittorietà della motivazione del Tribunale e l’errata applicazione delle norme sulla ripartizione delle spese processuali, confermando la condanna del ricorrente al pagamento delle stesse secondo il principio di soccombenza.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica: le leggi sul sovraindebitamento sono strumenti di aiuto per chi si trova in difficoltà incolpevolmente, non un modo per sanare condotte finanziarie avventate. La valutazione della meritevolezza del consumatore rimane un cardine del sistema, anche se con sfumature diverse nella nuova normativa. La decisione ribadisce che i debitori devono dimostrare di aver agito con responsabilità e diligenza nell’assumere obbligazioni. L’aver contratto debiti sproporzionati rispetto alle proprie capacità patrimoniali, specialmente per beni non essenziali, costituisce un ostacolo insormontabile per l’accesso ai benefici previsti dalla legge. È un monito a gestire le proprie finanze con prudenza, poiché le conseguenze di scelte sconsiderate possono precludere la via d’uscita dalla crisi da debito.

Quale legge si applica a una procedura di sovraindebitamento iniziata prima della riforma del 2020?
Si applica la legge in vigore al momento dell’avvio della procedura. Nel caso specifico, essendo stata avviata prima dell’entrata in vigore della L. 176/2020, si applica la disciplina della L. 3/2012, che prevedeva una valutazione sulla ‘meritevolezza’ del consumatore.

Cosa si intende per ‘meritevolezza del consumatore’ secondo la vecchia normativa?
Significa che il giudice deve escludere che il consumatore abbia assunto obbligazioni senza la ragionevole prospettiva di poterle adempiere o che abbia colposamente determinato il proprio sovraindebitamento, ad esempio ricorrendo a credito in misura sproporzionata rispetto alle proprie capacità patrimoniali.

Perché il piano del consumatore è stato respinto in questo caso?
Il piano è stato respinto perché il consumatore, pur trovandosi già in una situazione economica difficile e con un reddito incerto, ha contratto nuovi debiti significativi (tra cui un finanziamento per un’auto), dimostrando di non aver agito con la necessaria prudenza e quindi di non possedere il requisito della meritevolezza richiesto dalla legge applicabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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