LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Mandato di agenzia: risarcimento per esclusiva violata

Un’azienda ha violato un mandato di agenzia con clausola di esclusiva vendendo autonomamente un ramo d’azienda. Il Tribunale di Venezia l’ha condannata al risarcimento del danno, calcolato non sul valore stimato iniziale ma in percentuale sul prezzo di vendita effettivo, come previsto dalla clausola penale del contratto. La mancata costituzione in giudizio dei convenuti è stata determinante.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Mandato di agenzia: Cosa succede se si viola il patto di esclusiva?

Il mandato di agenzia è uno strumento contrattuale fondamentale per le imprese che desiderano affidare a professionisti esterni la promozione dei propri affari. Una delle clausole più importanti e delicate è quella di esclusiva, che vincola il mandante a non avvalersi di altri agenti nella stessa zona e per lo stesso ramo di affari. Una recente sentenza del Tribunale di Venezia ha chiarito le conseguenze della violazione di tale patto, offrendo spunti preziosi sul calcolo del risarcimento dovuto all’agente.

I Fatti del Caso: Il Contesto del Mandato di Agenzia Violato

Una società conferiva a un agente immobiliare un mandato di agenzia in esclusiva per la vendita di un proprio ramo d’azienda. Il contratto, della durata di sette mesi, prevedeva un corrispettivo per l’agente pari al 5% del prezzo di vendita, ipotizzato in € 270.000,00.

Tuttavia, prima della scadenza del mandato, la società vendeva il ramo d’azienda a un terzo per un prezzo di € 170.000,00, senza avvalersi dell’intermediazione dell’agente incaricato, violando palesemente l’obbligo di esclusiva pattuito.

Di conseguenza, l’agente adiva il Tribunale chiedendo la condanna della società mandante al pagamento di una somma calcolata sulla base del valore di cessione originariamente ipotizzato o, in subordine, sul prezzo effettivo di vendita.

La Clausola Penale nel Mandato di Agenzia

I convenuti, pur regolarmente citati, non si costituivano in giudizio, rimanendo contumaci. Questo ha impedito loro di contestare le allegazioni dell’agente o di fornire prove a proprio favore riguardo al corretto adempimento degli obblighi contrattuali.

Il Tribunale ha quindi proceduto all’analisi del contratto. La difesa dell’agente si fondava sulla violazione dell’art. 6 del mandato, che imponeva al venditore di “concludere irrevocabilmente il contratto intermediato esclusivamente per mezzo dell’agente”.

Il punto cruciale della controversia risiedeva nella quantificazione del danno. Il contratto stesso, all’art. 9, prevedeva una clausola penale ai sensi dell’art. 1382 c.c., che predeterminava il risarcimento in caso di inadempimento nella misura del 95% del compenso pattuito.

le motivazioni

Il Giudice ha stabilito che il compenso, base per il calcolo della penale, non poteva essere quello legato al prezzo ipotetico di € 270.000,00, bensì quello relativo al prezzo al quale l’azienda era stata effettivamente venduta. L’art. 8 del contratto, infatti, legava la provvigione al “prezzo di vendita dell’azienda”.

Di conseguenza, il calcolo è stato effettuato come segue:
1. Calcolo del compenso teorico: 5% del prezzo di vendita effettivo di € 170.000,00, risultante in € 8.500,00.
2. Calcolo della penale: 95% del compenso teorico (€ 8.500,00), pari a € 8.075,00.
3. Somma totale liquidata: € 9.851,50, corrispondente alla penale di € 8.075,00 maggiorata di IVA.

Il Tribunale ha quindi accolto parzialmente la domanda dell’attore, condannando i convenuti in solido al pagamento di tale importo, oltre agli interessi legali dalla data della vendita al saldo effettivo.

le conclusioni

Questa sentenza ribadisce l’importanza e la validità delle clausole di esclusiva nei contratti di agenzia. Insegna che, in caso di violazione, il risarcimento può essere predeterminato da una clausola penale, la quale, però, deve essere interpretata in modo rigoroso. La base di calcolo per la provvigione e per la penale è il valore reale dell’affare concluso, non quello meramente ipotizzato in fase di conferimento dell’incarico. Infine, la decisione sottolinea come la scelta di non difendersi in giudizio (contumacia) possa avere conseguenze decisive, poiché lascia al giudice solo la versione dei fatti e le prove presentate dalla controparte.

Cosa succede se si viola il patto di esclusiva in un mandato di agenzia?
Secondo la decisione, la parte che viola la clausola di esclusiva è tenuta al risarcimento del danno. Se il contratto contiene una clausola penale, l’importo del risarcimento è quello predeterminato dalla clausola stessa.

Come viene calcolato il risarcimento per la violazione dell’esclusiva in questo caso?
Il Tribunale ha calcolato il risarcimento basandosi sul prezzo di vendita effettivo dell’azienda (€ 170.000,00), non sul valore ipotizzato nel contratto. Ha prima calcolato la provvigione teorica (5% del prezzo effettivo) e poi applicato la percentuale della penale prevista dal contratto (95% della provvigione).

L’assenza in giudizio della parte convenuta (contumacia) ha avuto un impatto sulla decisione?
Sì, la contumacia dei convenuti ha avuto un ruolo significativo. Non comparendo in giudizio, non hanno potuto contestare le affermazioni dell’agente né fornire prove a loro discolpa, lasciando il Giudice a decidere sulla base delle sole allegazioni e prove fornite dalla parte ricorrente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati