LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Maggiorazione tariffaria: no senza qualifica formale

Una società di factoring ha agito in giudizio per ottenere il pagamento di una maggiorazione tariffaria del 7% sui crediti acquistati da una fondazione sanitaria privata, sostenendo che tale aumento fosse dovuto per i costi legati all’attività didattica universitaria svolta. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la fondazione, essendo un ente di natura privata e priva di un formale riconoscimento regionale come “Azienda Ospedaliera Integrata con l’Università”, non ha diritto alla maggiorazione tariffaria prevista dalla legge. La decisione sottolinea che un semplice protocollo d’intesa con un’università non è sufficiente a sostituire il procedimento formale richiesto dalla normativa.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Maggiorazione Tariffaria per Attività Didattica: La Cassazione Chiarisce i Requisiti

L’ordinanza in esame affronta una questione cruciale per le strutture sanitarie che collaborano con le università: il diritto alla maggiorazione tariffaria per coprire i costi aggiuntivi derivanti dall’attività didattica. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in assenza di un formale riconoscimento come ‘Azienda Ospedaliera Integrata’, una fondazione privata non può pretendere tale beneficio, anche se svolge attività formative in convenzione con un ateneo. Vediamo nel dettaglio la vicenda e le ragioni della decisione.

I Fatti di Causa: La Richiesta di Pagamento

Una società di factoring, in qualità di cessionaria dei crediti di una nota Fondazione IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), aveva ottenuto un decreto ingiuntivo contro un’Azienda Sanitaria Locale e la relativa Regione per il pagamento di oltre 3 milioni di euro. Tale somma rappresentava la richiesta di una maggiorazione tariffaria del 7% per l’anno 2005, giustificata dai maggiori costi sostenuti dalla Fondazione per le attività didattico-universitarie svolte in virtù di un protocollo d’intesa con un’importante Università.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano respinto la richiesta. In particolare, i giudici di secondo grado avevano chiarito che la Fondazione non poteva essere qualificata come ‘azienda mista’ ai sensi del D.Lgs. n. 517/1999 e, di conseguenza, non aveva diritto all’aumento tariffario.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, chiamata a pronunciarsi sul ricorso della società di factoring, ha confermato la decisione d’appello, rigettando le pretese creditorie. Il fulcro della decisione risiede nell’interpretazione rigorosa della normativa che disciplina le Aziende Ospedaliere Universitarie.

Le Motivazioni: Perché la Maggiorazione Tariffaria è stata negata?

Le motivazioni della Corte si basano su due pilastri fondamentali: la mancanza del procedimento formale di riconoscimento e la natura giuridica privata della Fondazione.

Assenza del Riconoscimento Formale e dei Requisiti Sostanziali

La Corte ha evidenziato che il D.Lgs. n. 517/1999 subordina la costituzione di un’Azienda Ospedaliera Integrata con l’Università a un procedimento formale e specifico, che deve essere avviato e concluso dalla Regione d’intesa con l’ateneo. Questo procedimento è una condizione necessaria per verificare la sussistenza di tutti i requisiti di legge, tra cui il ruolo centrale della struttura nell’ambito della Facoltà di Medicina, come ad esempio lo svolgimento del triennio clinico formativo.

Nel caso di specie, la Fondazione non solo non aveva ottenuto tale riconoscimento formale, ma non possedeva nemmeno i requisiti sostanziali. La collaborazione si limitava all’insegnamento di un singolo modulo di Neurologia e Riabilitazione, insufficiente a qualificarla come struttura integrata ai sensi di legge.

La Natura Giuridica Privata della Fondazione

Un altro punto decisivo è la natura giuridica della Fondazione. La Cassazione, richiamando anche precedenti sentenze del Consiglio di Stato, ha ribadito che la Fondazione è un ente di diritto privato. Come tale, non può essere assimilata alle Aziende Ospedaliere Pubbliche Integrate con l’Università.

La giurisprudenza amministrativa aveva già escluso la natura pubblica dell’ente, sottolineando l’assenza di ingerenza regionale nel controllo contabile, la mancanza di poteri esterni di nomina dei vertici e la libertà da regole pubblicistiche per la gestione del personale e degli appalti. La sua posizione è quindi omologa a quella di altri soggetti privati che operano nel servizio sanitario in regime di accreditamento, ma non a quella delle AOU pubbliche, uniche destinatarie della maggiorazione tariffaria.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

L’ordinanza della Cassazione stabilisce un principio chiaro e rigoroso: il beneficio della maggiorazione tariffaria per i costi della didattica universitaria è riservato esclusivamente alle strutture che hanno ottenuto la qualifica formale di Azienda Ospedaliera Integrata attraverso l’apposito procedimento normativo. Un accordo convenzionale tra un ente privato e un’università, per quanto significativo, non è sufficiente a conferire tale status né a giustificare pretese economiche basate su quella normativa. La forma, in questo contesto, è sostanza: senza il riconoscimento pubblico, non vi è diritto al finanziamento aggiuntivo.

Una struttura sanitaria privata può ottenere la maggiorazione tariffaria per i costi didattici universitari?
No, secondo questa ordinanza, una struttura sanitaria privata non può ottenere la maggiorazione tariffaria se non ha ricevuto la qualifica formale di ‘Azienda Ospedaliera Integrata con l’Università’ attraverso lo specifico procedimento previsto dalla legge, che ne attesti i requisiti.

Un accordo privato tra una fondazione e un’università è sufficiente per ottenere lo status di ‘Azienda Ospedaliera Integrata’?
No, un protocollo d’intesa o qualsiasi altro accordo privato non è sufficiente. La legge richiede un procedimento formale di riconoscimento da parte della Regione, d’intesa con l’Università, che non può essere sostituito da accordi tra le parti.

Qual è il requisito fondamentale per essere qualificati come ‘Azienda Ospedaliera Integrata’ e avere diritto alla maggiorazione tariffaria?
Il requisito fondamentale è duplice: ottenere il riconoscimento formale attraverso l’apposito procedimento disciplinato dall’art. 7 del D.Lgs. 517/1999 e possedere i requisiti sostanziali previsti dalla norma, come lo svolgimento di una parte prevalente del percorso formativo della Facoltà di Medicina.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati