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Liquidazione giudiziale: quando si apre la procedura?

Con la sentenza del 19/05/2025, il Tribunale di Verona, Sezione Procedure Concorsuali, ha dichiarato l’apertura della liquidazione giudiziale nei confronti di una società commerciale. La decisione scaturisce dal ricorso di un creditore per un debito di quasi 900 mila euro. Il Tribunale ha accertato lo stato di insolvenza della società, basandosi su prove quali il mancato deposito dei bilanci, l’ingente debito fiscale e l’esito infruttuoso dei pignoramenti. La sentenza conferma che la presenza di questi elementi, unita al superamento delle soglie di legge, costituisce presupposto sufficiente per avviare la procedura di liquidazione giudiziale.

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Liquidazione Giudiziale: Requisiti e Apertura della Procedura

La liquidazione giudiziale rappresenta uno strumento fondamentale nel diritto della crisi d’impresa, volto a gestire le situazioni di insolvenza irreversibile. Una recente sentenza del Tribunale di Verona delinea con chiarezza i presupposti e l’iter che portano alla sua apertura, offrendo spunti pratici di grande interesse. Analizziamo questo provvedimento per comprendere quando e perché un’impresa può essere soggetta a tale procedura.

Il Caso: Una Società Commerciale di Fronte alla Crisi

La vicenda giudiziaria prende avvio dal ricorso presentato da un creditore (Parte 2) che chiedeva l’apertura della liquidazione giudiziale nei confronti di una società (Parte 1) operante nel settore delle attività commerciali. Il credito vantato, iscritto a ruolo, ammontava a quasi 900 mila euro. Nonostante la regolare notifica degli atti, la società debitrice non si è presentata in giudizio per difendersi.
Il Tribunale ha innanzitutto verificato la propria competenza territoriale, confermata dalla sede legale della debitrice nel proprio circondario, e la legittimazione del creditore a presentare l’istanza.

I Presupposti per la Liquidazione Giudiziale

Il cuore della decisione risiede nella verifica dei presupposti per l’apertura della procedura. Il Tribunale ha accertato che la società debitrice fosse soggetta a tale disciplina, in quanto esercente un’attività commerciale. L’elemento cruciale è stato l’accertamento dello stato di insolvenza, ovvero l’incapacità strutturale e definitiva di far fronte ai propri debiti.

La Decisione del Tribunale di Verona sulla Liquidazione Giudiziale

Sulla base degli elementi raccolti, il Tribunale ha accolto il ricorso, dichiarando aperta la liquidazione giudiziale della società debitrice. La sentenza ha inoltre nominato il Giudice Delegato e il Curatore, figure chiave per la gestione della procedura. Sono stati stabiliti termini perentori per il deposito della documentazione contabile da parte del debitore e per la presentazione delle domande di ammissione al passivo da parte dei creditori, fissando la data per l’udienza di verifica dei crediti.

Le motivazioni

Le motivazioni della sentenza sono state chiare e fondate su prove concrete. Il Tribunale ha ritenuto comprovato lo stato di insolvenza sulla base di una serie di indicatori inequivocabili:
1. Mancato deposito dei bilanci: L’omissione del deposito dei bilanci per gli esercizi successivi al 2021 è stata interpretata come un segnale di grave irregolarità gestionale e di opacità finanziaria.
2. Ingente esposizione debitoria: L’ammontare dei debiti iscritti a ruolo è stato considerato un fattore determinante.
3. Incapacità di onorare piani di rateazione: Il fallimento dei tentativi di rientro dal debito attraverso piani di rateazione ha dimostrato l’incapacità della società di generare flussi di cassa sufficienti.
4. Esito infruttuoso di procedure esecutive: I pignoramenti tentati dal creditore ricorrente non hanno dato alcun risultato, confermando la mancanza di attivi liquidabili.
Inoltre, il Tribunale ha verificato che l’ammontare dei debiti superasse le soglie previste dal Codice della Crisi d’Impresa, confermando l’applicabilità della procedura. Infine, l’assenza di elementi che potessero far sperare in una possibile continuazione dell’attività d’impresa ha reso la liquidazione l’unica strada percorribile.

Le conclusioni

Questa sentenza del Tribunale di Verona ribadisce i principi cardine per l’apertura della liquidazione giudiziale. Dimostra come una combinazione di inadempimenti formali (mancato deposito dei bilanci) e sostanziali (debiti elevati, incapacità di pagamento) costituisca una prova solida dello stato di insolvenza. Per le imprese, questo caso sottolinea l’importanza di una gestione trasparente e della capacità di affrontare tempestivamente le difficoltà finanziarie. Per i creditori, evidenzia come la procedura di liquidazione sia uno strumento efficace per la tutela dei propri diritti di fronte a un debitore che non adempie e che non mostra prospettive di ripresa.

Quando un’impresa è considerata in “stato di insolvenza” ai fini dell’apertura della liquidazione giudiziale?
Secondo la sentenza, lo stato di insolvenza è comprovato da una serie di elementi, tra cui: il mancato deposito dei bilanci, un ingentissimo importo di debiti iscritti a ruolo, l’incapacità di onorare piani di rateazione e l’esito infruttuoso di procedure di pignoramento.

Quali sono i presupposti che il Tribunale ha verificato per aprire la procedura di liquidazione giudiziale in questo caso?
Il Tribunale ha verificato: 1) la propria competenza territoriale; 2) la legittimazione attiva del creditore ricorrente; 3) la natura commerciale dell’attività del debitore; 4) la sussistenza dello stato di insolvenza; 5) il superamento delle soglie di debito previste dalla legge; 6) l’impossibilità di proseguire l’attività d’impresa.

Cosa succede subito dopo la dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale?
Il Tribunale nomina un Giudice Delegato e un Curatore. Ordina al debitore di depositare entro tre giorni tutte le scritture contabili e fiscali. Fissa la data per l’udienza di esame dello stato passivo e assegna ai creditori un termine perentorio (trenta giorni prima dell’udienza) per presentare le loro domande di insinuazione al passivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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