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Limite finanziabilità mutuo fondiario: non è nullità

Una banca aveva concesso un mutuo fondiario per un importo superiore al limite di finanziabilità dell’80% del valore dell’immobile. La Corte d’Appello aveva dichiarato nullo l’intero contratto. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5715/2025, ha annullato tale decisione, stabilendo che il superamento del limite di finanziabilità del mutuo fondiario non comporta la nullità del contratto. La norma violata, infatti, ha natura di vigilanza prudenziale a tutela della stabilità della banca e non è una norma imperativa posta a garanzia del cliente. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello per una nuova valutazione.

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Superamento del Limite Finanziabilità Mutuo Fondiario: la Cassazione esclude la Nullità

Il superamento del limite finanziabilità mutuo fondiario, fissato all’80% del valore dell’immobile, è una questione che ha generato un intenso dibattito giurisprudenziale. Ci si è a lungo chiesti se un contratto che viola tale soglia sia da considerarsi nullo. Con la recente ordinanza n. 5715/2025, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale, allineandosi a un orientamento consolidato dalle Sezioni Unite: la violazione del limite non comporta la nullità del contratto. Analizziamo insieme la vicenda e le importanti conclusioni della Suprema Corte.

I Fatti di Causa: dal Tribunale alla Corte d’Appello

La controversia nasce dalla richiesta di due mutuatari di accertare la nullità di un contratto di mutuo fondiario stipulato nel 2008. Il motivo della richiesta era il superamento della soglia di finanziabilità prevista dall’articolo 38 del Testo Unico Bancario (TUB).

In primo grado, il Tribunale aveva respinto la domanda, cercando di ‘salvare’ il contratto riqualificandolo da mutuo fondiario a semplice mutuo ipotecario.

La Corte d’Appello, invece, ha ribaltato la decisione. Riconoscendo che il contratto possedeva tutti i requisiti formali del mutuo fondiario e che l’importo erogato superava effettivamente il limite legale, ha dichiarato la nullità totale del contratto. Secondo i giudici d’appello, la norma sul limite di finanziabilità era inderogabile e la sua violazione rendeva l’intero accordo invalido, senza possibilità di conversione in un diverso tipo di contratto, data la mancata richiesta tempestiva da parte della banca.

La questione del limite finanziabilità mutuo fondiario di fronte alla Cassazione

La banca, soccombente in appello, ha presentato ricorso in Cassazione, basandolo su quattro motivi. I primi due, esaminati congiuntamente dalla Corte, si sono rivelati decisivi. L’istituto di credito ha sostenuto che la Corte d’Appello avesse errato nel considerare il limite dell’80% come un requisito di validità del contratto, la cui violazione determinasse la nullità.

La Suprema Corte ha accolto queste argomentazioni, richiamando il principio di diritto stabilito dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 33719 del 2022. Questo principio ha segnato una svolta, risolvendo i precedenti contrasti giurisprudenziali.

Le motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha spiegato che il limite finanziabilità mutuo fondiario non è un elemento essenziale del contratto, né una norma imperativa la cui violazione è sanzionata con la nullità. Si tratta, piuttosto, di un elemento che attiene al comportamento della banca e rientra nell’ambito della cosiddetta ‘vigilanza prudenziale’.

In altre parole, la norma non è posta a tutela diretta del mutuatario, ma serve a garantire la stabilità patrimoniale della banca stessa, limitando la sua esposizione al rischio in caso di insolvenza del cliente. Dichiarare nullo l’intero contratto, con la conseguente perdita della garanzia ipotecaria, finirebbe per danneggiare proprio l’interesse che la norma intende proteggere: la stabilità dell’istituto di credito.

Secondo la Corte, la violazione di tale regola non può quindi inficiare la validità del mutuo. Il contratto rimane valido ed efficace, così come la garanzia ipotecaria ad esso collegata. Un eventuale scostamento rispetto al valore del bene non integra né una nullità testuale (prevista specificamente dalla legge), né una nullità virtuale (derivante dal contrasto con norme imperative).

Conclusioni

L’ordinanza in commento consolida un principio di fondamentale importanza pratica. La violazione del limite finanziabilità mutuo fondiario non rende il contratto nullo. Questa interpretazione offre certezza giuridica al settore bancario e tutela la stabilità del sistema creditizio.

Per i mutuatari, ciò significa che non è possibile invocare il superamento di tale soglia per liberarsi dagli obblighi contrattuali. Il mutuo resta valido e deve essere onorato. La decisione della Corte d’Appello è stata quindi cassata, e il caso è stato rinviato allo stesso organo, in diversa composizione, che dovrà attenersi a questo principio per la sua nuova pronuncia.

Se un mutuo fondiario supera il limite di finanziabilità dell’80% è nullo?
No. Secondo la Corte di Cassazione, il superamento del limite di finanziabilità non determina la nullità del contratto di mutuo fondiario.

Perché il superamento del limite di finanziabilità non causa la nullità del contratto?
Perché la norma che stabilisce tale limite (art. 38 del Testo Unico Bancario) è una regola di ‘vigilanza prudenziale’, finalizzata a proteggere la stabilità patrimoniale della banca, e non una norma imperativa posta a tutela del cliente. La sua violazione non è sanzionata con l’invalidità del contratto.

Quali sono le conseguenze pratiche della decisione della Cassazione?
La conseguenza principale è che il contratto di mutuo fondiario rimane valido ed efficace anche se l’importo erogato supera l’80% del valore dell’immobile. Di conseguenza, il mutuatario è tenuto a rispettare gli obblighi di rimborso previsti dal contratto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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