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Legittimazione ad agire: quando inizia l’esecuzione?

La Corte di Cassazione ha stabilito che un creditore che cede il proprio credito prima dell’inizio del processo esecutivo perde la legittimazione ad agire. L’ordinanza chiarisce che il processo esecutivo non inizia con la notifica del precetto, ma solo con la notifica dell’atto di pignoramento. Di conseguenza, se la cessione avviene dopo il precetto ma prima del pignoramento, solo il nuovo creditore (cessionario) è legittimato a procedere esecutivamente, rendendo illegittima l’azione intrapresa dal creditore originario.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Legittimazione ad agire: la Cessione del Credito Prima del Pignoramento la Fa Venire Meno

La questione della legittimazione ad agire è un pilastro del diritto processuale. Chi ha il diritto di iniziare un’azione legale, specialmente in un contesto complesso come quello delle esecuzioni forzate? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale, stabilendo un principio netto: il processo esecutivo inizia con il pignoramento, non con il precetto. Di conseguenza, il creditore che cede il suo credito prima di tale momento perde il diritto di procedere, e la sua azione è illegittima.

I Fatti del Caso: Cessione del Credito e Avvio dell’Esecuzione

Il caso trae origine dall’opposizione a un’esecuzione immobiliare promossa da un debitore. Quest’ultimo sosteneva che la società finanziaria che aveva avviato l’esecuzione (la creditrice originaria) non ne avesse più il diritto. Infatti, prima che l’esecuzione iniziasse formalmente, la società aveva già ceduto il credito a una banca.

La sequenza temporale è cruciale:
1. 9 luglio 2012: La società finanziaria cede il credito pro soluto a un istituto bancario.
2. 16 luglio 2012: Si perfeziona la notifica del precetto al debitore, avviata dalla creditrice originaria.
3. 24 ottobre 2012: Viene notificato l’atto di pignoramento, sempre su istanza della creditrice originaria.

Il Tribunale di prima istanza aveva respinto l’opposizione del debitore, ma la Corte d’Appello aveva ribaltato la decisione, dichiarando il difetto di legittimazione della società creditrice originaria. La questione è quindi giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte e il Principio sulla Legittimazione ad Agire

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della banca cessionaria, confermando la sentenza d’appello. Il punto centrale della decisione è la netta distinzione tra l’atto di precetto e l’atto di pignoramento. La Corte ha ribadito che, ai sensi dell’art. 491 del codice di procedura civile, l’espropriazione forzata inizia con il pignoramento.

Il precetto, al contrario, è un atto preliminare, di natura stragiudiziale, che serve a intimare il pagamento ma non instaura alcun giudizio. Poiché la cessione del credito era avvenuta prima della notifica del pignoramento, al momento dell’effettivo inizio del processo esecutivo la creditrice originaria non era più titolare del diritto e, pertanto, era priva della legittimazione ad agire.

Le Motivazioni: Quando Inizia Veramente un Processo Esecutivo?

Le motivazioni della Corte si fondano su un’interpretazione rigorosa delle norme processuali. I giudici hanno chiarito che il principio di successione nel processo, disciplinato dall’art. 111 c.p.c., non era applicabile al caso di specie. Tale norma prevede che, se nel corso del processo si trasferisce il diritto controverso, il processo prosegue tra le parti originarie. Tuttavia, questa regola presuppone che un processo sia già pendente.

Nel caso in esame, la cessione del credito è avvenuta il 9 luglio 2012, mentre il processo esecutivo è iniziato solo il 24 ottobre 2012 con il pignoramento. Non esisteva, quindi, alcuna pendenza processuale al momento del trasferimento del diritto. Il precetto, essendo un atto che perde efficacia dopo 90 giorni se non seguito dal pignoramento, non può essere considerato l’atto iniziale del processo.

La Corte ha affermato in modo inequivocabile che il pignoramento è l’atto che segna l’avvio della procedura esecutiva. Al momento del pignoramento, la società che lo aveva richiesto non era più creditrice. Di conseguenza, l’intera procedura era viziata da un difetto originario di legittimazione attiva.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Creditori e Debitori

Questa ordinanza ha importanti conseguenze pratiche. Per i creditori, in particolare nel contesto delle operazioni di cessione di crediti (NPL), è fondamentale coordinare attentamente le attività di recupero con le tempistiche della cessione. Iniziare un’azione esecutiva tramite un soggetto che non è più titolare del diritto espone l’intera procedura a un’opposizione fondata e vincente da parte del debitore. Il nuovo creditore (cessionario) deve attivarsi in prima persona per avviare legittimamente l’esecuzione.

Per i debitori, questa pronuncia rafforza gli strumenti di tutela. Un debitore che subisce un pignoramento ha il diritto di verificare che il soggetto che agisce sia l’effettivo titolare del credito in quel preciso momento. Se scopre che il credito è stato ceduto prima del pignoramento, può opporsi con successo all’esecuzione, contestando il difetto di legittimazione ad agire del creditore originario.

Qual è l’atto che dà inizio al processo di esecuzione forzata?
Secondo la Corte di Cassazione, il processo di espropriazione forzata inizia con la notifica dell’atto di pignoramento, come previsto dall’art. 491 del codice di procedura civile, e non con la precedente notifica dell’atto di precetto.

Se un credito viene ceduto dopo la notifica del precetto ma prima del pignoramento, chi ha la legittimazione ad agire?
La legittimazione ad agire spetta esclusivamente al nuovo creditore (il cessionario). Il creditore originario (il cedente), non essendo più titolare del diritto al momento dell’inizio del processo esecutivo (cioè al pignoramento), perde la legittimazione a procedere.

La regola della successione nel processo (art. 111 c.p.c.) si applica se il credito è ceduto prima del pignoramento?
No. L’art. 111 c.p.c. si applica solo quando il trasferimento del diritto avviene durante la pendenza di un processo. Poiché il processo esecutivo inizia con il pignoramento, una cessione anteriore a tale atto avviene prima che il processo sia pendente, rendendo inapplicabile tale norma.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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