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Legge elettorale: la Cassazione esamina la sua legittimità

Un gruppo di cittadini ha contestato la costituzionalità dell’attuale legge elettorale, nota come ‘Rosatellum’, sostenendo che essa viola il diritto di voto e la sovranità popolare a causa delle soglie di sbarramento, del voto congiunto obbligatorio e dell’iter di approvazione. Dopo che i tribunali di primo e secondo grado hanno respinto le loro istanze, la Corte di Cassazione, riconoscendo l’elevata complessità delle questioni, ha emesso un’ordinanza interlocutoria. Con tale provvedimento, la Corte ha sospeso il giudizio per richiedere una relazione approfondita al proprio Ufficio del Massimario, al fine di analizzare l’intero meccanismo della legge elettorale alla luce dei principi costituzionali.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Legge elettorale: la Cassazione esamina la sua legittimità

L’attuale legge elettorale italiana, nota come ‘Rosatellum’, è di nuovo al centro del dibattito giuridico. Con una recente ordinanza interlocutoria, la Corte di Cassazione ha sospeso un giudizio per analizzare in profondità i numerosi dubbi di costituzionalità sollevati da un gruppo di cittadini. Questa decisione non chiude la partita, ma la apre a scenari importanti, segnalando che le critiche al sistema di voto non sono state liquidate con leggerezza dai giudici di legittimità. Vediamo insieme i contorni di questa vicenda.

I Fatti del Caso: La Sfida alla Legge Elettorale

Un gruppo di elettori ha intrapreso un’azione legale contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Interno, sostenendo che l’attuale sistema elettorale lede i loro diritti fondamentali. Secondo i ricorrenti, la legge, approvata nel 2017, presenterebbe diverse criticità costituzionali che compromettono la libertà di voto, la rappresentatività democratica e la sovranità popolare.

Le loro doglianze erano già state respinte sia in primo grado dal Tribunale sia in appello dalla Corte d’Appello. I giudici di merito avevano ritenuto che il sistema vigente, pur con le sue peculiarità, rientrasse nell’ampia discrezionalità del legislatore in materia elettorale. Non contenti, gli elettori hanno portato il caso fino in Cassazione, insistendo sui profili di incostituzionalità.

I Motivi della Contestazione: Un’analisi della legge elettorale

Le censure mosse dai cittadini all’impianto della legge elettorale sono complesse e toccano diversi aspetti nevralgici del sistema. Ecco i punti principali:

L’Iter Legislativo Accelerato e il Voto di Fiducia

Il primo punto contestato riguarda le modalità di approvazione della legge. L’uso del voto di fiducia da parte del Governo avrebbe, secondo i ricorrenti, compresso il dibattito parlamentare, violando la procedura ordinaria che la Costituzione riserva a materie delicate come quella elettorale.

Le Soglie di Sbarramento e il Principio di Rappresentatività

Un’altra critica fondamentale è rivolta alle soglie di sbarramento (3% per le liste singole, 10% per le coalizioni). Tali barriere, a detta dei ricorrenti, sono irragionevoli e finiscono per sacrificare eccessivamente la rappresentanza politica di forze minori, distorcendo la volontà popolare.

Il Voto Congiunto e la Libertà dell’Elettore

Il meccanismo del voto congiunto obbligatorio è forse uno degli aspetti più controversi. L’elettore non può esprimere un voto disgiunto, cioè votare per un candidato in un collegio uninominale e, contemporaneamente, per una lista diversa a esso non collegata. Questa rigidità costringerebbe l’elettore a una scelta ‘a pacchetto’, limitando la sua libertà e la natura ‘diretta’ del voto.

Altre Criticità: Elezione del Senato e Raccolta Firme

I ricorrenti hanno sollevato ulteriori dubbi, tra cui la presunta contraddizione tra il calcolo della soglia di sbarramento su base nazionale per il Senato e il dettato costituzionale che prevede un’elezione su base regionale. Infine, hanno criticato il sistema di esenzione dalla raccolta firme per i partiti già presenti in Parlamento, ritenendolo un ostacolo ingiusto per le nuove formazioni politiche.

La Decisione della Corte di Cassazione: Un Rinvio per Approfondire

Di fronte a un quadro così complesso, la Corte di Cassazione ha scelto la via della prudenza e dell’approfondimento. Con un’ordinanza interlocutoria, ha deciso di non pronunciarsi immediatamente, ma di sospendere il procedimento. La Corte ha richiesto all’Ufficio del Massimario, il proprio organo di studio, di redigere una relazione dettagliata sull’intera legge elettorale, analizzando la giurisprudenza costituzionale e la dottrina in materia.

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che le censure non riguardano singole norme isolate, ma l’intero meccanismo elettorale nel suo complesso. La combinazione di voto congiunto, soglie di sbarramento, sistema misto maggioritario-proporzionale e modalità di approvazione solleva questioni di ‘complessità e ampiezza’ tali da richiedere un esame ponderato e completo. I giudici hanno ritenuto necessario acquisire un quadro giuridico esaustivo prima di decidere se sollevare a loro volta la questione davanti alla Corte Costituzionale o rigettare il ricorso. La complessità della questione, che intreccia i principi di ragionevolezza, proporzionalità e discrezionalità del legislatore, impone uno studio approfondito per evitare una decisione affrettata.

Le Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione segna un punto importante nel dibattito sulla legittimità dell’attuale sistema di voto. Pur non essendo una decisione di merito, essa riconosce la serietà e la fondatezza potenziale delle critiche sollevate. Il futuro della legge elettorale è ora in attesa di questa analisi approfondita, il cui esito potrebbe influenzare non solo la sorte del giudizio in corso, ma anche il dibattito politico sulle riforme elettorali. La scelta della Corte dimostra una grande attenzione alla tutela dei principi democratici fondamentali, ribadendo che la discrezionalità del legislatore in materia elettorale non è illimitata, ma deve sempre confrontarsi con i paletti invalicabili posti dalla Costituzione.

Quali sono le principali critiche mosse alla legge elettorale in questo caso?
Le principali critiche riguardano l’iter di approvazione tramite voto di fiducia, le soglie di sbarramento ritenute irragionevoli, l’obbligatorietà del voto congiunto che limita la libertà dell’elettore, le incongruenze nelle regole per l’elezione del Senato su base nazionale anziché regionale e le disparità nel sistema di raccolta firme per la presentazione delle liste.

La Corte di Cassazione ha dichiarato la legge elettorale incostituzionale?
No, la Corte non ha ancora preso una decisione nel merito. Ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha sospeso il giudizio per richiedere una relazione tecnica e giuridica approfondita al proprio Ufficio del Massimario, data l’elevata complessità delle questioni sollevate.

Cosa significa che la causa è stata rinviata a nuovo ruolo?
Significa che il processo è stato temporaneamente sospeso e la sua trattazione è posticipata. Verrà fissata una nuova udienza solo dopo che l’Ufficio del Massimario avrà completato la relazione richiesta dalla Corte, necessaria per consentire ai giudici di decidere con piena cognizione di causa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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