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Leasing e usura: quando il tasso è legittimo?

Una società contesta l’usurarietà degli interessi in un contratto di leasing immobiliare. La Cassazione, con l’ordinanza n. 17173/2025, rigetta il ricorso, stabilendo che per la fase di preammortamento (costruzione dell’immobile) il tasso soglia corretto non è quello del leasing immobiliare, ma quello della categoria ‘altri finanziamenti’. La Corte dichiara inammissibili anche le censure relative alla clausola penale e all’anatocismo, confermando le decisioni dei giudici di merito in materia di leasing e usura.

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Leasing e Usura: La Cassazione Fa Chiarezza sul Preammortamento

L’analisi del rapporto tra leasing e usura è un tema di grande attualità nel diritto bancario. Con la recente ordinanza n. 17173/2025, la Corte di Cassazione è intervenuta su un caso complesso, fornendo importanti chiarimenti sulla corretta determinazione del tasso soglia per gli interessi di preammortamento e sulla validità di alcune clausole contrattuali tipiche.

I Fatti del Caso: Il Contratto di Leasing e le Contestazioni

Una società stipulava un contratto di leasing con una società finanziaria per l’acquisto di un terreno e la costruzione di un fabbricato industriale. Successivamente, la società utilizzatrice citava in giudizio la società di leasing, sostenendo che sia gli interessi di mora sia quelli di preammortamento pattuiti fossero usurari, superando il tasso soglia previsto dalla legge. Le contestazioni si estendevano anche alla nullità di una clausola penale per manifesta eccessività e alla presenza di anatocismo occulto nel piano di ammortamento alla francese.

Il Giudizio nei Gradi di Merito

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello rigettavano le domande della società utilizzatrice. I giudici di merito avevano stabilito che:

* Il tasso di mora non era usurario, applicando la maggiorazione media del 2,1% rilevata dalla Banca d’Italia.
* Per gli interessi di preammortamento, il superamento del tasso soglia era stato erroneamente calcolato dalla società ricorrente. Poiché la fase di preammortamento era finalizzata a finanziare la costruzione dell’immobile, prima che il leasing vero e proprio avesse inizio, la categoria di riferimento per il calcolo del tasso soglia non era quella del ‘leasing immobiliare’, bensì quella residuale degli ‘altri finanziamenti’, che prevedeva un tasso soglia più elevato.
* Le doglianze relative alla clausola penale e all’anatocismo venivano respinte per infondatezza e genericità.

Leasing e Usura: La Decisione della Cassazione

La società utilizzatrice proponeva ricorso in Cassazione, basandolo su tre motivi principali. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile in ogni sua parte, confermando la correttezza delle decisioni dei giudici di merito.

Il Tasso di Preammortamento e la Categoria ‘Altri Finanziamenti’

Il primo motivo di ricorso, centrale nella controversia, riguardava la violazione delle norme sull’usura. La Cassazione ha ritenuto il motivo inammissibile perché mirava a una diversa interpretazione dei fatti, già correttamente valutati dalla Corte d’Appello. Quest’ultima aveva logicamente sostenuto che la locazione finanziaria avrebbe avuto inizio solo con la consegna del bene costruito. Fino a quel momento, i pagamenti effettuati dall’utilizzatore non erano canoni di leasing, ma ‘oneri di prelocazione’, destinati a remunerare il finanziamento concesso dalla società di leasing per l’acquisto del terreno e la costruzione. Di conseguenza, era corretto applicare il tasso soglia relativo alla categoria ‘altri finanziamenti’, rispetto al quale non vi era superamento.

Inammissibilità delle Altre Doglianze: Clausola Penale e Anatocismo

Anche il secondo e terzo motivo sono stati giudicati inammissibili. Riguardo alla clausola penale, la Corte ha osservato che il ricorrente non aveva chiarito la rilevanza della critica, dato che il contratto era ancora in esecuzione e il bene non era stato restituito. Per quanto concerne l’accusa di anatocismo nel piano di ammortamento alla francese, la Cassazione ha ribadito il suo orientamento consolidato (richiamando le Sezioni Unite n. 15130/2024), secondo cui, in un mutuo a tasso fisso con ammortamento ‘alla francese’, la mancata esplicitazione del regime di capitalizzazione non comporta di per sé la nullità del contratto per indeterminatezza dell’oggetto.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si fondano su una netta distinzione tra le fasi del contratto. La fase di ‘prelocazione’ o ‘preammortamento’ è funzionalmente distinta da quella di godimento del bene tipica del leasing. Durante la prima fase, l’operazione ha la natura di un finanziamento puro, finalizzato a rendere possibile la realizzazione del bene. Pertanto, la valutazione dell’usura deve conformarsi alla natura specifica di quella fase contrattuale. La Corte ha inoltre sottolineato l’importanza di formulare censure specifiche e pertinenti in sede di ricorso, respingendo motivi generici o volti a un riesame del merito della controversia, come quelli relativi alla clausola penale e all’anatocismo, che non criticavano efficacemente la ratio decidendi della sentenza impugnata.

Le Conclusioni

L’ordinanza in commento offre un’importante lezione sulla qualificazione giuridica dei contratti complessi come il leasing per immobili da costruire. Stabilisce il principio che, ai fini della normativa antiusura, ogni fase del rapporto contrattuale deve essere analizzata secondo la sua specifica funzione economica. Per gli operatori del settore e per gli utilizzatori, ciò significa prestare la massima attenzione alla struttura del contratto e alla corretta individuazione delle categorie di finanziamento applicabili per la verifica del rispetto dei tassi soglia, specialmente nelle fasi preliminari alla piena esecuzione del leasing.

Quale tasso soglia si applica agli interessi di preammortamento in un contratto di leasing per un immobile da costruire?
Secondo la Corte, in un contratto di leasing per un immobile da costruire, durante la fase di preammortamento (cioè prima della consegna dell’immobile), il tasso soglia da applicare per la verifica dell’usura non è quello della categoria ‘leasing immobiliare’, ma quello previsto per la categoria ‘altri finanziamenti’, poiché in questa fase l’operazione ha la natura di un finanziamento per la costruzione.

L’applicazione di un piano di ammortamento ‘alla francese’ comporta automaticamente anatocismo illegittimo?
No. La Corte, richiamando un orientamento consolidato delle Sezioni Unite, ha ribadito che in un contratto a tasso fisso con piano di ammortamento ‘alla francese’, la semplice adozione di questo metodo non è di per sé causa di nullità del contratto per anatocismo o per indeterminatezza dell’oggetto, anche se le modalità di capitalizzazione non sono esplicitate nel dettaglio.

Una clausola penale che prevede il recupero di tutte le rate in caso di risoluzione è sempre nulla?
La Corte non si è pronunciata sulla nullità della clausola nel merito, ma ha dichiarato il motivo di ricorso inammissibile. Ha evidenziato che la critica era irrilevante poiché il contratto era ancora in esecuzione e il bene non era stato restituito, condizioni necessarie per valutare l’applicazione dell’art. 1526 c.c. e l’eventuale eccessività della penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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