LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Istanze istruttorie: la mancata reiterazione non è rinuncia

In un caso di restituzione di somme per una compravendita immobiliare non conclusa, la Corte di Cassazione ha stabilito che la mancata reiterazione delle istanze istruttorie in un’udienza d’appello non costituisce una rinuncia implicita. La Corte ha accolto il ricorso degli eredi del venditore, cassando la sentenza d’appello e rinviando il caso per una nuova valutazione delle prove che erano state erroneamente ritenute abbandonate.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Istanze Istruttorie: la Rinuncia non si Presume Mai

Nel processo civile, la forma è sostanza. Un principio che trova piena conferma in una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la quale ha ribadito un concetto fondamentale: la rinuncia a delle istanze istruttorie non può mai essere presunta dalla semplice mancata reiterazione in un’udienza. Questa decisione sottolinea l’importanza per le parti di essere diligenti e per i giudici di interpretare la volontà processuale senza basarsi su mere omissioni. Analizziamo insieme questo interessante caso.

I Fatti di Causa: Una Compravendita Verbale Finita Male

La vicenda ha origine da un accordo verbale per la compravendita di un terreno. L’acquirente aveva versato una somma cospicua, pagata tramite venti cambiali, a fronte della promessa di trasferimento della proprietà. Tuttavia, il contratto definitivo non è mai stato stipulato e il terreno non è mai stato trasferito, ma le cambiali sono state regolarmente incassate dal venditore.

Di fronte a questa situazione, l’acquirente ha citato in giudizio il venditore, chiedendo di accertare l’assenza di una causa giustificativa del pagamento e di condannarlo alla restituzione delle somme indebitamente percepite. Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello hanno dato ragione all’acquirente, condannando gli eredi del venditore (nel frattempo deceduto) a restituire il denaro.

Il Percorso Giudiziario e l’Appello in Cassazione

Gli eredi del venditore non si sono arresi e hanno proposto ricorso per Cassazione, basandolo su ben undici motivi. Tra questi, spiccava una doglianza di natura squisitamente processuale: la Corte d’Appello aveva erroneamente ritenuto rinunciate le loro istanze istruttorie (richieste di ammissione di prove) perché non erano state espressamente ribadite durante la prima udienza di comparizione.

Secondo gli eredi, questa interpretazione violava le norme procedurali, in quanto la loro volontà di insistere sulle prove era chiaramente espressa nell’atto di appello e nelle conclusioni finali. Essi lamentavano che la loro condotta non integrava in alcun modo una rinuncia, né esplicita né implicita, a mezzi di prova ritenuti indispensabili per dimostrare i fatti a loro favorevoli.

La Decisione della Cassazione sulle Istanze Istruttorie

La Corte di Cassazione ha accolto proprio questo motivo, ritenendolo fondato e decisivo. I giudici supremi hanno chiarito che il ragionamento della Corte territoriale sulla rinuncia implicita non trova alcun fondamento nelle regole processuali. La semplice mancata riproposizione di domande o istanze in una specifica udienza non è, di per sé, sufficiente a farne presumere l’abbandono.

Questo è particolarmente vero quando tali richieste sono strettamente connesse all’oggetto del giudizio e sono state formalmente presentate in atti precedenti, come l’atto di impugnazione. Spetta al giudice di merito, hanno precisato gli Ermellini, il compito di interpretare la volontà delle parti, accertando in concreto se vi siano elementi per ritenere che, nonostante l’omissione, la parte intendesse effettivamente insistere nella sua richiesta.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su un principio di garanzia processuale. Presumere una rinuncia da un comportamento equivoco come la mancata reiterazione verbale in un’udienza rischia di pregiudicare il diritto di difesa della parte. Nel caso di specie, gli eredi avevano non solo inserito le istanze istruttorie nell’atto di appello, rispettando l’art. 346 c.p.c., ma avevano anche insistito per la loro ammissione nelle conclusioni, come documentato nel verbale d’udienza prodotto in Cassazione.

La condotta processuale complessiva, quindi, dimostrava il contrario di una volontà di rinuncia. La Corte d’Appello, ritenendo abbandonate le istanze, ha commesso un errore di diritto che ha viziato la sentenza. Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha cassato la decisione impugnata, rinviando la causa ad un’altra sezione della Corte d’Appello di Catanzaro.

Conclusioni

Questa pronuncia è un importante monito sull’importanza della diligenza processuale e sulla corretta interpretazione della volontà delle parti. La rinuncia a un diritto o a una facoltà processuale deve emergere in modo chiaro e inequivocabile, non può essere desunta da un silenzio o da una mera omissione. Il nuovo giudizio d’appello dovrà ora partire proprio dalla rivalutazione di quelle istanze istruttorie che erano state ingiustamente accantonate, con un esito del tutto aperto. Un chiaro esempio di come una questione procedurale possa essere determinante per le sorti di un intero processo.

Non riproporre verbalmente le istanze istruttorie in un’udienza d’appello equivale a una rinuncia?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la mancata riproposizione di istanze in una singola udienza non è di per sé sufficiente a presumerne la rinuncia o l’abbandono, specialmente se tali istanze sono state formalmente inserite nell’atto di appello e nelle conclusioni definitive.

In caso di cessione del credito, il creditore originario e il nuovo creditore (cessionario) devono sempre partecipare insieme al processo contro il debitore?
No, non si verifica un’ipotesi di litisconsorzio necessario. Il processo può svolgersi correttamente tra il debitore e una sola delle altre due parti, a meno che il debitore non chieda specificamente un accertamento con efficacia di giudicato che coinvolga sia il cedente che il cessionario.

Cosa succede quando la Cassazione accoglie un motivo di ricorso e ‘cassa’ la sentenza?
La sentenza impugnata viene annullata. In questo specifico caso, la Corte ha disposto una ‘cassazione con rinvio’, il che significa che il processo non è finito. La causa viene rimandata alla Corte d’Appello (in diversa composizione) che dovrà riesaminare la questione attenendosi al principio di diritto stabilito dalla Cassazione, ovvero procedendo alla valutazione delle istanze istruttorie erroneamente ritenute rinunciate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati