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Interessi usurari leasing: la Cassazione decide

Una società in liquidazione ha citato in giudizio un istituto di credito, sostenendo che il contratto di leasing stipulato contenesse interessi usurari e una forma illecita di anatocismo tramite l’ammortamento alla francese. Dopo il rigetto in primo e secondo grado, la Corte di Cassazione ha confermato le decisioni precedenti. Ha stabilito che, per la verifica degli interessi usurari leasing, non è corretto sommare i tassi corrispettivi e moratori e che l’ammortamento alla francese, di per sé, non viola le norme sulla trasparenza né costituisce anatocismo.

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Interessi Usurari Leasing: La Cassazione Fa Chiarezza su Tassi e Ammortamento alla Francese

La questione degli interessi usurari leasing e della legittimità dell’ammortamento alla francese torna al vaglio della Corte di Cassazione. Con una recente ordinanza, i giudici supremi hanno ribadito principi fondamentali in materia, offrendo importanti chiarimenti per le imprese e gli istituti di credito. L’analisi del caso mostra come le contestazioni generiche, prive di solide basi giuridiche, siano destinate a fallire, consolidando un orientamento giurisprudenziale ormai stabile.

I Fatti del Caso

Una società operante nel settore della ferramenta, insieme ai suoi fideiussori, conveniva in giudizio un istituto bancario con cui aveva stipulato un contratto di leasing per alcuni immobili commerciali. La società lamentava la presunta natura usuraria degli interessi pattuiti e la violazione delle norme sulla trasparenza a causa dell’applicazione del piano di ammortamento alla francese, che a suo dire nascondeva una forma di anatocismo (interessi su interessi).

La Decisione nei Gradi di Merito

Sia il Tribunale in primo grado sia la Corte d’Appello rigettavano le domande della società. I giudici di merito sottolineavano come, ai fini della verifica del superamento del tasso soglia, non fosse corretto sommare aritmeticamente il tasso degli interessi corrispettivi con quello degli interessi di mora. Inoltre, ritenevano che l’ammortamento alla francese e la mancata consegna del relativo piano non costituissero, di per sé, una violazione delle norme a tutela del cliente né una pratica anatocistica illecita.

Le Motivazioni della Cassazione sui tassi di interesse usurari leasing

La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il primo motivo di ricorso, incentrato sulla presunta usura. I giudici hanno evidenziato come i ricorrenti non avessero individuato un “fatto storico” decisivo omesso dalla Corte d’Appello, ma si fossero limitati a chiedere una nuova valutazione delle prove. Nel merito, la Cassazione ha confermato la correttezza della ratio decidendi dei giudici di secondo grado: non è legittimo sommare puramente e semplicemente il tasso degli interessi corrispettivi a quello dei moratori per determinare l’usurarietà. Applicando i criteri corretti previsti dalla giurisprudenza e tenendo conto dei decreti ministeriali vigenti all’epoca della stipula, il tasso soglia per i moratori risultava del 12,12%, un valore superiore a quello del 9,08% previsto nel contratto. Pertanto, nessuna usura poteva essere riscontrata.

Le Motivazioni sull’Ammortamento alla Francese

Anche il secondo motivo di ricorso, relativo all’ammortamento alla francese e alla presunta violazione degli artt. 1283 e 1284 c.c., è stato giudicato infondato. La Corte ha ritenuto adeguata e conforme alla giurisprudenza di legittimità la motivazione della Corte d’Appello. Citando una recentissima e autorevole pronuncia delle Sezioni Unite (Sentenza n. 15130/2024), la Cassazione ha ribadito che la mancata indicazione nel contratto delle modalità di ammortamento e del regime di capitalizzazione composta non è causa di nullità del contratto. Inoltre, è stato confermato che il metodo “alla francese” non nasconde di per sé alcuna prassi indebitamente anatocistica.

Le Conclusioni

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso principale, confermando integralmente la sentenza d’appello. Questa ordinanza rafforza due principi chiave nel contenzioso bancario: primo, la verifica degli interessi usurari leasing deve seguire metodologie precise, escludendo la sommatoria tra tassi di diversa natura; secondo, le contestazioni sull’ammortamento alla francese richiedono prove concrete di un’effettiva pratica anatocistica illecita, non essendo sufficiente la mera adozione di tale metodo. La decisione offre maggiore certezza giuridica e sottolinea l’importanza per i clienti di formulare contestazioni specifiche e tecnicamente fondate.

È possibile sommare il tasso di interesse corrispettivo e quello di mora per verificare il superamento del tasso soglia di usura?
No, la Corte di Cassazione ha ribadito che non è legittimo sommare, puramente e semplicemente, il tasso degli interessi corrispettivi a quello degli interessi di mora al fine di rapportare il risultato al tasso soglia.

La mancata consegna del piano di ammortamento in un contratto di leasing rende nulla la clausola sugli interessi per violazione della trasparenza?
No, secondo la Corte, l’eventuale mancata consegna del piano di ammortamento non determina, di per sé, alcuna violazione delle norme in tema di trasparenza contrattuale.

L’applicazione del sistema di ammortamento “alla francese” nasconde una pratica di anatocismo vietata dalla legge?
No, la Corte ha confermato che l’ammortamento alla francese, come previsto dal contratto, non nasconde alcuna prassi indebitamente anatocistica, allineandosi a consolidata giurisprudenza di legittimità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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