Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 1 Num. 27527 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 1 Num. 27527 Anno 2024
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data pubblicazione: 23/10/2024
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 9801/2020 R.G. proposto da :
RAGIONE_SOCIALE, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall’AVV_NOTAIO per procura speciale in calce al ricorso
-ricorrente-
contro
RAGIONE_SOCIALE, in persona del curatore p.t. , rappresentato e difeso dall’AVV_NOTAIO per procura speciale in calce al controricorso
-controricorrente-
avverso DECRETO del TRIBUNALE di BARCELLONA POZZO di GOTTO n. 67/2020 depositato il 17/02/2020
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 10/01/2024 dalla presidente COGNOME.
RILEVATO CHE
Il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, con decreto del 17.2.2020, ha respinto l’ opposizione ex art. 98 l. fall. proposta da RAGIONE_SOCIALE avverso lo stato passivo del RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE di NOME
COGNOME NOME per ottenere (per quanto in questa sede ancora interessa) l’ammissione in via privilegiata, anziché al chirografo come disposto dal G.D., dei crediti per interessi maturati -nel biennio rilevante ex art. 2749 c.c. – sui crediti di imposta già ammessi al passivo al privilegio.
Il tribunale, premesso che l’estensione del diritto di prelazione agli interessi, prevista dall’art. 54, 3° comma, l. fall. richiede la proposizione di una domanda specifica, al fine di consentire l’esatta individuazione di quelli rientranti nel periodo temporale di cui all’art. 2749 c.c., ha escluso che nella specie RAGIONE_SOCIALE avesse ottemperato a tale onere di specificazione, in quanto la domanda di insinuazione non precisava quale fosse il tasso di interesse annuo praticabile sulla scorta del decreto ministeriale di riferimento, né le modalità di calcolo, quantomeno sotto il profilo dell’indicazione della data di ‘scadenza’(sic) degli interessi che, ai sensi dell’ art. 30 d.P.R., n. 602/1973, iniziano a maturare dopo sessanta giorni dalla notifica della cartella, non potendo, per contro, bastare la mera riproduzione di una ‘tabella ricognitiva dei tassi di interesse di mora, con le decorrenze e la data del decreto dell’RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE adottato’ in difetto di correlazione fra i tassi indicati e le somme pretese a titolo di interessi per ogni cartella; ha quindi affermato che la carenza di prospettazione specifica degli elementi idonei alla determinazione dell’importo reclamato a titolo di interessi al rango privilegiato, risolvendosi nel difetto di allegazione del fatto costitutivo della pretesa, non poteva essere superata mediante l’esercizio di un potere officioso del collegio, pena la violazione del principio dispositivo.
RAGIONE_SOCIALE ha proposto ricorso per la cassazione del decreto, affidato a quattro motivi, cui il RAGIONE_SOCIALE ha resistito con controricorso.
CONSIDERATO CHE:
1.Con i primi due motivi, che possono essere congiuntamente esaminati in quanto espressione di un’unica censura, RAGIONE_SOCIALE denuncia:
la violazione degli artt. 93, 2° comma nn. 3 e 4 e 54, 3° comma, l. fall. in comb. disp. con l’art. 2749 c.c., perché il tribunale ha ritenuto indeterminata la domanda degli interessi (che, per quanto autonoma rispetto a quella principale, ne costituisce un’estensione, in considerazione della natura accessoria del
relativo credito) nonostante già al ricorso ex art. 93, che peraltro conteneva la distinzione tra crediti richiesti al privilegio e crediti richiesti al chirografo, fossero stati allegati gli estratti dei ruoli -con prospetto ripartizionale dei debiti- nei quali erano riportati la data di notifica RAGIONE_SOCIALE cartelle o dell’avviso di addebito, i codici tributo, l’anno di riferimento, il carico iscritto a ruolo e l’importo degli interessi di mora, distinto da quello dell’aggio, ovvero tutti gli elementi necessari al fine del calcolo degli interessi moratori da ammettere al privilegio;
la violazione degli artt. 93 l. fall., 30 d.P.R. n. 602/1973 e 2749 c.c. perché il tribunale ha ritenuto indeterminata la domanda in mancanza di specifica indicazione del tasso applicato, ininfluente però sulla determinazione degli interessi da collocare al privilegio là dove, come nella specie, non sia in contestazione il loro ammontare complessivo e dunque la correttezza del calcolo effettuato dall’Agente della RAGIONE_SOCIALE.
2 I motivi sono manifestamente fondati.
2.1 La mera lettura del provvedimento impugnato, in cui il tribunale dà conto della copiosa documentazione allegata da RAGIONE_SOCIALE alla domanda di insinuazione, rende palese che l’odierna ricorrente aveva fornito tutti gli elementi necessari al riscontro dell’esattezza dell’importo degli interessi richiesti al privilegio o, comunque, alla loro esatta determinazione sulla base di un semplice calcolo matematico, per il quale, all’evidenza, era sufficiente indicare la data di notifica RAGIONE_SOCIALE singole cartelle e i tassi applicabili, secondo la tabella dell’RAGIONE_SOCIALE, nel biennio rilevante ex art. 2749 c.c. (cfr. Cass. S.U. n. 22281/022, che, con riferimento alla motivazione degli interessi portati da cartella esattoriale, ha ritenuto che le nozioni di presupposti di fatto e ragioni giuridiche che compaiono nell’art. 7 della l. n. 212/2000, analoghe alle nozioni della succinta esposizione dei fatti e degli elementi di diritto che costituiscono le ragioni della domanda enunciate nell’art. 93, comma 3, l. fall., non richiedono l’indicazione dei saggi di interesse volta per volta modificati in ragione del periodo di tempo preso in considerazione ai fini della quantificazione degli interessi, posto che base giuridica che giustifica la relativa obbligazione, se puntualmente esternata, già li compendia).
2.2.Il tribunale, nel ritenere invece necessaria la specifica indicazione del tasso in concreto applicato ‘in relazione alle somme pretese a titolo di interessi di mora per ogni cartella’, nonché la menzione ‘della data di scadenza del credito’, ha fondato la decisione su argomenti scarsamente comprensibili (sia consentito dirlo: al limite della pretestuosità), senza neppure tener conto del fatto che, come correttamente rilevato dalla ricorrente, il credito da interessi moratori era stato interamente ammesso, se pur al chirografo, sicché non era in contestazione l’ammontare complessivo di tale posta e, conseguentemente, la corrispondenza dei tassi mano a mano applicati dall’agente della riscossione a quelli effettivamente applicabili nei medesimi periodi.
2.3. Va peraltro escluso che la (erroneamente) ritenuta ‘mancanza di prospettazione specifica degli elementi idonei alla determinazione dell’importo reclamato a titolo di interessi al rango privilegiato’ si risolva nel difetto di allegazione del fatto costitutivo della domanda (integrato dall’ esistenza del credito per sorte e dal suo mancato pagamento), anziché, eventualmente, nel mero difetto di prova degli elementi (data di decorrenza degli interessi su ciascun importo capitale e tassi applicabili nell’anno in corso alla data del fallimento e nell’anno precedente) necessari alla determinazione dell’estensione del privilegio ai sensi dell’art. 2749 c.c.: elementi che, tuttavia, nella specie erano stati puntualmente forniti da RAGIONE_SOCIALE, con la conseguenza che, nel caso di residui dubbi in ordine alla corrispondenza fra importo degli interessi da questa richiesti al privilegio e importo effettivamente spettante a tale titolo, il giudice ben avrebbe potuto affidare la determinazione del credito in contestazione a un ctu.
3.L’accoglimento dei primi due motivi del ricorso comporta la cassazione del decreto impugnato, l’assorbimento del terzo e del quarto motivo, volti a censurare la pronuncia sulle spese, e il rinvio della causa al Tribunale di Barcellona P.G. in diversa composizione, che liquiderà anche le spese di questo giudizio di legittimità.
P.Q.M.
La Corte accoglie i primi due motivi di ricorso e dichiara assorbiti il terzo e il quarto motivo; cassa il decreto impugnato in relazione ai motivi accolti e rinvia
la causa al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto in diversa composizione, anche per le spese di questo giudizio di legittimità.
Così deciso in Roma, il 10/01/2024.