LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Interessi moratori usurari: la Cassazione chiarisce

Una cliente citava in giudizio la propria banca sostenendo che la clausola sugli interessi moratori del suo mutuo fosse usuraria. La Corte di Appello le dava ragione, dichiarando l’intero mutuo gratuito e condannando la banca alla restituzione degli interessi già pagati. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha ribaltato questa decisione. Ha chiarito che la nullità per usura colpisce solo la specifica clausola degli interessi moratori usurari, lasciando validi e dovuti gli interessi corrispettivi, se lecitamente pattuiti. Pertanto, l’usurarietà degli interessi di mora non comporta la gratuità dell’intero finanziamento.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Interessi Moratori Usurari: quando la nullità non travolge l’intero contratto

La questione degli interessi moratori usurari nei contratti di mutuo è da tempo al centro di un acceso dibattito legale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 15179 del 30 maggio 2024, getta nuova luce sulla materia, specificando le esatte conseguenze della nullità di una clausola usuraria. La domanda fondamentale è: se gli interessi di mora superano la soglia di usura, l’intero contratto di mutuo diventa gratuito? La Suprema Corte ha fornito una risposta chiara, distinguendo nettamente tra le diverse tipologie di interessi.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dall’azione legale di una mutuataria contro un istituto di credito. La cliente sosteneva che la clausola del contratto di mutuo relativa agli interessi di mora fosse nulla perché prevedeva un tasso usurario. Inizialmente, il Tribunale aveva respinto la domanda, ritenendo che la potenziale nullità della clausola sugli interessi di mora non incidesse sulla validità di quella relativa agli interessi corrispettivi, che rimanevano quindi dovuti.

La Corte di Appello, invece, aveva ribaltato la decisione. Accogliendo la tesi della mutuataria, aveva dichiarato la nullità della clausola e, di conseguenza, la gratuità dell’intero mutuo ai sensi dell’art. 1815, secondo comma, del codice civile. La banca era stata quindi condannata a restituire una cospicua somma, pari a oltre 36.000 euro, versata dalla cliente a titolo di interessi corrispettivi.

L’istituto di credito ha quindi proposto ricorso in Cassazione, contestando l’interpretazione estensiva data dalla Corte di Appello.

La Decisione della Cassazione sugli Interessi Moratori Usurari

La Corte di Cassazione ha accolto il motivo di ricorso principale della banca, cassando con rinvio la sentenza della Corte di Appello. Gli Ermellini hanno stabilito che l’eventuale usurarietà degli interessi moratori non comporta automaticamente la non debenza anche degli interessi corrispettivi lecitamente pattuiti. In altre parole, la sanzione della gratuità del finanziamento non si estende all’intero rapporto contrattuale ma colpisce unicamente la pattuizione illecita.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della motivazione risiede nell’interpretazione dell’art. 1815, secondo comma, del codice civile, che recita: «Se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi». La Cassazione, richiamando un suo precedente a Sezioni Unite (sentenza n. 19597/2020), ha chiarito che questa norma deve essere interpretata in modo restrittivo e specifico.

La disciplina antiusura mira a sanzionare la promessa di qualsiasi somma usuraria, inclusi gli interessi di mora. Tuttavia, la sanzione della “non debenza” si applica solo ed esclusivamente al tipo di interesse che ha superato la soglia. Nel caso di specie:

1. Interessi Corrispettivi Leciti: Se il tasso degli interessi corrispettivi (cioè il costo del denaro prestato) è al di sotto della soglia di usura, questi rimangono pienamente dovuti.
2. Interessi Moratori Usurari: Se il tasso degli interessi di mora (la penale per il ritardo) è usurario, solo questa pattuizione è nulla. Di conseguenza, nessun interesse di mora sarà dovuto, ma ciò non influisce sull’obbligo di pagare gli interessi corrispettivi.

La Corte ha sottolineato che un’interpretazione diversa porterebbe a una conclusione irragionevole: si finirebbe per premiare il debitore inadempiente (che, a causa del suo ritardo, vedrebbe azzerarsi tutti gli interessi) rispetto a quello puntuale, con un grave pregiudizio per la stabilità del sistema creditizio e per il principio generale di buona fede contrattuale.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un principio di fondamentale importanza per il diritto bancario. La nullità per usura ha un effetto “chirurgico”: colpisce solo la clausola viziata senza inficiare le altre parti del contratto, a meno che non siano strettamente collegate. Per i mutuatari, ciò significa che, pur potendo ottenere la cancellazione degli interessi di mora se provata la loro usurarietà, non possono aspettarsi di veder trasformato il proprio mutuo in un finanziamento a titolo gratuito. Per le banche, la sentenza ribadisce la necessità di una corretta pattuizione di tutte le clausole di interesse, ma offre una tutela contro le conseguenze sproporzionate e generalizzate derivanti dalla nullità di una singola clausola.

Se gli interessi di mora di un mutuo sono usurari, non devo più pagare nessun tipo di interesse?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la nullità colpisce esclusivamente la clausola che prevede gli interessi moratori. Se gli interessi corrispettivi (cioè il costo del finanziamento) sono stati pattuiti nel rispetto della legge, restano pienamente dovuti.

Perché la Cassazione distingue tra interessi corrispettivi e interessi moratori ai fini della sanzione per usura?
Perché svolgono funzioni diverse. I primi remunerano la banca per la concessione del capitale, i secondi sanzionano il ritardo del debitore. La sanzione della nullità, prevista dall’art. 1815 c.c., si applica in modo mirato solo alla categoria di interessi che risulta usuraria, senza estendersi automaticamente alle altre.

Qual è il principio chiave stabilito da questa ordinanza della Cassazione?
Il principio è che la sanzione della non debenza degli interessi, in caso di usura, ha carattere selettivo. Si applica solo al tipo di interesse (corrispettivo o moratorio) che ha superato la soglia legale, senza determinare la gratuità dell’intero contratto di mutuo. Un’interpretazione estensiva sarebbe contraria alla logica e alla buona fede.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati