LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Indennità di avviamento farmacia: quando è dovuta?

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una nuova titolare di farmacia, confermando il suo obbligo di versare l’indennità di avviamento farmacia al gestore provvisorio. La sentenza stabilisce che la gestione provvisoria è legittima anche per farmacie di nuova istituzione e che l’indennità è dovuta anche se la gestione è durata meno di cinque anni. In tal caso, il calcolo non segue la formula automatica ma è rimesso al prudente apprezzamento del giudice, che può basarsi sulle dichiarazioni dei redditi del gestore.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Indennità di avviamento farmacia: la Cassazione fa chiarezza sulla gestione provvisoria

L’assegnazione di una nuova farmacia a seguito di un concorso pubblico porta con sé diverse questioni legali, una delle più dibattute è l’indennità di avviamento farmacia. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato il caso di una nuova titolare che contestava l’obbligo di pagare tale indennità al gestore che l’aveva preceduta in via provvisoria. La Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo principi importanti sulla legittimità della gestione temporanea e sui criteri di calcolo del compenso, anche per periodi inferiori a cinque anni.

I Fatti di Causa: dalla gestione provvisoria alla disputa legale

La vicenda ha origine dall’istituzione di una nuova sede farmaceutica da parte di un Comune pugliese. In attesa dell’espletamento del concorso pubblico per l’assegnazione definitiva, il sindaco autorizzava la gestione provvisoria della farmacia a un professionista. Anni dopo, al termine del concorso, una farmacista risultava vincitrice e nuova titolare.

Al momento del subentro, il gestore provvisorio chiedeva il pagamento dell’indennità di avviamento, ottenendo un decreto ingiuntivo per una somma considerevole. La nuova titolare si opponeva, sostenendo che la gestione provvisoria fosse illegittima, in quanto la legge la consentirebbe solo per farmacie preesistenti e non per quelle di nuova istituzione. Inoltre, contestava l’importo, dato che la gestione era durata meno dei cinque anni previsti dalla legge per l’applicazione del calcolo standard.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello davano torto alla nuova titolare, la quale decideva quindi di ricorrere in Cassazione.

L’analisi della Corte e la legittimità dell’indennità di avviamento farmacia

La Corte di Cassazione ha esaminato e respinto tutti i motivi del ricorso, consolidando un orientamento giurisprudenziale favorevole al gestore provvisorio. L’analisi dei giudici si è concentrata su due aspetti cruciali.

Gestione provvisoria per farmacie di nuova istituzione

Il primo punto affrontato riguarda la legittimità della gestione provvisoria. Secondo la ricorrente, l’art. 129 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie (TULS) permetterebbe la gestione provvisoria solo nei casi di “sospensione o interruzione” di un servizio farmaceutico già esistente. La Corte ha invece confermato un’interpretazione estensiva della norma. L’obiettivo primario è garantire la continuità dell’assistenza farmaceutica e tutelare la salute pubblica. Pertanto, l’urgenza che giustifica la gestione temporanea sussiste anche quando una nuova sede, seppur istituita, non è ancora operativa per le lungaggini del concorso. Questa interpretazione è supportata sia dalla giurisprudenza di legittimità che da quella amministrativa.

Il calcolo dell’indennità con gestione inferiore a 5 anni

Il secondo punto, di grande rilevanza pratica, riguarda il calcolo dell’indennità di avviamento farmacia quando la gestione dura meno di cinque anni. L’art. 110 TULS prevede un calcolo basato su “tre annate del reddito medio imponibile (…) nell’ultimo quinquennio”. La ricorrente sosteneva che, non essendo maturato un quinquennio, nessun criterio automatico fosse applicabile.

La Corte ha chiarito che, in questi casi, l’indennità è comunque dovuta, ma la sua quantificazione non segue la rigida formula matematica. Spetta invece al giudice di merito determinarla secondo il suo “prudente apprezzamento”. Questo significa valutare tutte le circostanze del caso concreto, come la durata effettiva della gestione e i proventi realizzati, per giungere a un risultato equo e proporzionato.

Nel caso specifico, la Corte d’Appello, pur avendo a disposizione un periodo inferiore ai cinque anni, aveva di fatto compiuto tale valutazione discrezionale. Aveva considerato le dichiarazioni dei redditi del gestore provvisorio come una base probatoria solida, soprattutto perché la stessa ricorrente, nella sua richiesta di risarcimento danni, aveva indicato una cifra di mancato guadagno addirittura superiore a quella dichiarata dal gestore, confermandone implicitamente l’attendibilità.

Le Motivazioni

La decisione della Cassazione si fonda sul bilanciamento di due interessi fondamentali. Da un lato, l’esigenza di non lasciare una comunità priva di un servizio essenziale come quello farmaceutico, giustificando la gestione provvisoria anche per le nuove aperture. Dall’altro, il principio di equità che impone di riconoscere un compenso al gestore che, con il suo lavoro, ha creato da zero o incrementato il valore di avviamento della farmacia, a beneficio del titolare definitivo. La Corte ha ribadito che la dichiarazione dei redditi costituisce la base per l’accertamento del valore, e spetta a chi la contesta fornire la prova della sua inesattezza.

Conclusioni

Questa ordinanza offre un’importante guida pratica per i farmacisti che si aggiudicano una nuova sede. Il vincitore di un concorso deve essere consapevole che, qualora la farmacia sia stata gestita in via provvisoria, sarà tenuto a corrispondere l’indennità di avviamento. Anche se la gestione è stata breve, l’indennità è dovuta e sarà quantificata dal giudice. È quindi fondamentale, in fase di subentro, analizzare attentamente la documentazione contabile e fiscale della gestione precedente, poiché le dichiarazioni dei redditi del gestore uscente avranno un peso determinante in un eventuale contenzioso.

È dovuta l’indennità di avviamento al gestore provvisorio di una farmacia di nuova istituzione?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che l’indennità di avviamento è dovuta anche al gestore provvisorio di una farmacia di nuova istituzione. L’interpretazione estensiva della legge è giustificata dalla necessità di garantire l’assistenza farmaceutica alla popolazione.

Come si calcola l’indennità di avviamento se la gestione provvisoria è durata meno di cinque anni?
Se la gestione è durata meno di cinque anni, non si applica la formula automatica basata sulle tre annate del reddito medio dell’ultimo quinquennio. La liquidazione dell’indennità è invece affidata al “prudente apprezzamento” del giudice del merito, che valuta la durata effettiva della gestione e tutte le circostanze del caso concreto.

La dichiarazione dei redditi del gestore provvisorio è sufficiente per determinare il valore dell’indennità?
Sì, secondo la Corte, la dichiarazione dei redditi del gestore uscente costituisce una prova sufficiente per l’accertamento del reddito su cui calcolare l’indennità. Grava sulla parte che contesta tale valore l’onere di dimostrare l’eventuale erroneità o inesattezza della dichiarazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati