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Inammissibilità Ricorso Cassazione: Quando è Precluso

Dei cittadini citano in giudizio un Comune per danni da infiltrazioni ai loro immobili. Dopo due sentenze conformi nei primi due gradi di giudizio, che riconoscono la responsabilità dell’ente, i cittadini propongono ricorso in Cassazione. La Suprema Corte dichiara l’inammissibilità del ricorso in Cassazione, chiarendo che non è possibile utilizzare questo strumento per ottenere una nuova valutazione dei fatti o delle prove, come le consulenze tecniche, ma solo per contestare errori di diritto. La decisione sottolinea i limiti del giudizio di legittimità e il principio della cosiddetta “doppia conforme”.

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Inammissibilità Ricorso Cassazione: La Rivalutazione dei Fatti è Preclusa

L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sui limiti del giudizio di legittimità, ribadendo un principio fondamentale: la Corte di Cassazione non è un terzo grado di merito. Questo significa che non si può ricorrere alla Suprema Corte per chiedere una nuova e diversa valutazione delle prove o una ricostruzione dei fatti. La pronuncia sottolinea con forza l’inammissibilità del ricorso in Cassazione quando i motivi proposti mascherano, in realtà, un tentativo di rimettere in discussione l’accertamento fattuale già compiuto dai giudici di primo e secondo grado.

I Fatti di Causa: Danni da Infiltrazioni e la Lunga Battaglia Legale

La vicenda ha origine nel 2005, quando alcuni cittadini, proprietari di immobili, convenivano in giudizio il Comune della loro città. Lamentavano ingenti danni alle loro proprietà, in particolare ai locali terranei, a causa di copiose infiltrazioni d’acqua. Secondo gli attori, le infiltrazioni erano diretta conseguenza di lavori effettuati dall’ente comunale. Chiedevano, quindi, la condanna del Comune a eseguire le opere necessarie per eliminare il problema e a risarcire tutti i danni subiti, sia quelli al bene immobile che quelli derivanti dal suo mancato utilizzo.

Il Percorso Giudiziario: Dal Tribunale alla Corte d’Appello

Il Tribunale di primo grado, dopo aver accertato la responsabilità del Comune ai sensi dell’art. 2043 c.c. (risarcimento per fatto illecito), lo condannava a eseguire le opere indicate dal consulente tecnico d’ufficio (CTU) e a liquidare un cospicuo risarcimento ai proprietari.

La decisione veniva impugnata sia dai cittadini, che ritenevano la quantificazione del danno insufficiente, sia dal Comune, che contestava la propria responsabilità. La Corte d’Appello, tuttavia, rigettava entrambe le impugnazioni, confermando in toto la sentenza di primo grado. Si realizzava così il presupposto della cosiddetta “doppia conforme”: due decisioni di merito che giungono alla medesima conclusione sulla base della stessa ricostruzione dei fatti.

L’Inammissibilità del Ricorso in Cassazione e i Principi Affermati

Non soddisfatti, i cittadini proponevano ricorso in Cassazione, articolando tre motivi principali. Essi lamentavano la violazione delle norme sulla valutazione delle prove (artt. 115 e 116 c.p.c.) e sulla responsabilità extracontrattuale (art. 2043 c.c.), sostenendo che i giudici di merito avessero erroneamente interpretato le risultanze delle consulenze tecniche e, di conseguenza, avessero quantificato in modo scorretto i danni, non considerando la loro origine risalente nel tempo.

La Censura sul Materiale Probatorio: Un Divieto di Terzo Grado di Merito

La Suprema Corte dichiara i primi due motivi inammissibili. Spiega che la violazione degli articoli 115 e 116 c.p.c. può essere denunciata in Cassazione solo in casi specifici e limitati: ad esempio, quando il giudice ha fondato la sua decisione su prove non proposte dalle parti o ha ignorato fatti non contestati. Al contrario, non è possibile contestare il modo in cui il giudice di merito ha valutato le prove a sua disposizione, attribuendo maggior peso ad alcune piuttosto che ad altre. I ricorrenti, in sostanza, non denunciavano un errore di diritto, ma chiedevano una nuova e più favorevole lettura del materiale probatorio, attività preclusa in sede di legittimità.

Il Principio della “Doppia Conforme”

La Corte ribadisce inoltre l’applicazione dell’art. 348 ter c.p.c. (principio della “doppia conforme”). Poiché la sentenza d’appello aveva confermato la ricostruzione dei fatti operata dal primo giudice, il ricorso per Cassazione per omesso esame di un fatto decisivo era inammissibile. I ricorrenti non avevano indicato fatti storici diversi da quelli già esaminati e valutati conformemente da entrambi i giudici di merito.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, con la sua ordinanza, ha rigettato il ricorso basandosi su argomentazioni procedurali nette e consolidate. Il fulcro della decisione risiede nella distinzione tra il giudizio di merito, dove si accertano i fatti, e il giudizio di legittimità, dove si controlla la corretta applicazione della legge. I ricorrenti, lamentando una cattiva valutazione delle consulenze tecniche e una errata quantificazione del danno basata su tale valutazione, non hanno sollevato una questione di diritto, bensì una questione di fatto. Hanno chiesto alla Cassazione di sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito, un’operazione che esula dai poteri della Suprema Corte. Inoltre, la Corte ha evidenziato come i motivi fossero generici, non specificando come e quando le censure sulle consulenze fossero state ritualmente introdotte nel processo di merito. Anche il terzo motivo, relativo alla quantificazione del danno, è stato giudicato inammissibile perché non censurava adeguatamente la motivazione della sentenza d’appello, la quale aveva escluso la possibilità di retrodatare l’accertamento del danno e aveva sottolineato l’esistenza di altri strumenti di tutela per far fronte al protrarsi della situazione dannosa.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

In conclusione, la decisione riafferma che la strada per la Cassazione è stretta e percorribile solo per denunciare vizi specifici previsti dalla legge (art. 360 c.p.c.). L’inammissibilità del ricorso in Cassazione è la sanzione per chi tenta di trasformare il giudizio di legittimità in un terzo grado di merito. Per le parti in causa, ciò significa che l’accertamento dei fatti, una volta confermato in appello, diventa sostanzialmente definitivo. È fondamentale, quindi, concentrare ogni sforzo probatorio e argomentativo nei primi due gradi di giudizio, poiché le possibilità di rimettere in discussione la ricostruzione fattuale in Cassazione sono estremamente limitate e circoscritte a precise violazioni di legge.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile per motivi di fatto?
Un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile quando, pur lamentando formalmente una violazione di legge, in realtà mira a ottenere una nuova valutazione delle prove e una diversa ricostruzione dei fatti già esaminate dai giudici di primo e secondo grado. La Cassazione non è un “terzo giudice” del merito.

Cosa significa il principio della “doppia conforme” e quali effetti ha sul ricorso in Cassazione?
Il principio della “doppia conforme” (art. 348 ter c.p.c.) si applica quando la sentenza d’appello conferma integralmente la decisione di primo grado sulla base della medesima ricostruzione fattuale. In questo caso, è preclusa la possibilità di ricorrere in Cassazione per il motivo di “omesso esame circa un fatto decisivo per il giudizio che è stato oggetto di discussione tra le parti”, rendendo più difficile l’accesso al giudizio di legittimità.

È possibile contestare in Cassazione la valutazione di una consulenza tecnica d’ufficio (CTU) fatta dal giudice di merito?
No, non è possibile contestare in Cassazione il modo in cui il giudice di merito ha liberamente apprezzato e valutato le risultanze di una CTU. Si può denunciare una violazione di legge solo se il giudice ha basato la sua decisione su prove inesistenti o introdotte irritualmente nel processo, ma non si può criticare la scelta di dare maggior peso a una prova rispetto a un’altra.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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