LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Inammissibilità appello: specificità motivi Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità di un ricorso relativo a una controversia sulla nullità di una cessione di quote societarie. La decisione si fonda su tre principi chiave: la mancata specifica contestazione nell’atto di appello di una delle ragioni della sentenza di primo grado (relativa a una transazione novativa), la mancata impugnazione di una delle due autonome ‘ratio decidendi’ della sentenza d’appello e l’applicazione della preclusione della ‘doppia conforme’ che impedisce di sollevare il vizio di omesso esame di un fatto quando le decisioni di primo e secondo grado sono concordi. La Corte ha ribadito che i motivi di impugnazione devono essere specifici e completi, secondo il principio di autosufficienza, per consentire al giudice di valutare la fondatezza della censura.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Inammissibilità appello: quando i motivi non sono abbastanza specifici

L’ordinanza in commento della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sui requisiti formali delle impugnazioni, chiarendo le ragioni che portano a una declaratoria di inammissibilità dell’appello e del successivo ricorso. Il caso riguarda la presunta nullità di una cessione di quote societarie, ma i principi affermati hanno una portata generale e toccano aspetti cruciali del diritto processuale civile, come la specificità dei motivi, la necessità di contestare tutte le ‘ratio decidendi’ e i limiti del sindacato di legittimità.

I Fatti di Causa

Un avvocato conveniva in giudizio un acquirente straniero, una società fallita e un notaio, chiedendo di dichiarare la nullità di una scrittura privata con cui aveva ceduto il 20% delle quote di una società. La scrittura era stata autenticata dal notaio. Il Tribunale rigettava la domanda, dichiarando, tra le altre cose, il difetto di legittimazione passiva del notaio. L’avvocato proponeva appello, ma la Corte d’Appello confermava la decisione di primo grado. La Corte territoriale rilevava che l’appello non aveva specificamente criticato una delle motivazioni centrali della prima sentenza, relativa a una transazione che aveva risolto la controversia. Inoltre, respingeva la tesi della nullità della scrittura per violazione delle norme notarili (mancata presenza di un interprete), sostenendo che tali norme non si applicano alle scritture private e che, comunque, non vi erano prove della mancata comprensione dell’atto da parte dell’acquirente straniero. Di qui il ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, esaminando e respingendo tutti e tre i motivi proposti dal ricorrente.

Primo Motivo: L’inammissibilità dell’appello per difetto di specificità

Il ricorrente lamentava che la Corte d’Appello avesse erroneamente ritenuto il suo gravame non specifico riguardo alla parte della sentenza di primo grado sulla transazione. La Cassazione ha respinto la censura applicando il principio di autosufficienza: il ricorrente avrebbe dovuto trascrivere nel ricorso per cassazione le censure specifiche mosse con l’atto di appello per dimostrare che, contrariamente a quanto affermato dal giudice di secondo grado, esse erano sufficientemente dettagliate. Non avendolo fatto, non ha messo la Suprema Corte nelle condizioni di poter valutare la fondatezza della sua doglianza. Questo conferma che l’onere di dimostrare la specificità dei motivi ricade interamente sulla parte che impugna.

Secondo Motivo: La pluralità di ‘rationes decidendi’

Il secondo motivo si concentrava sulla presunta nullità della scrittura per la mancata comprensione della lingua italiana da parte dell’acquirente. La Corte ha dichiarato il motivo inammissibile perché non attaccava una delle due autonome ragioni che sorreggevano la decisione d’appello. Il giudice di secondo grado aveva infatti affermato: 1) che non c’erano elementi per sostenere che l’acquirente non capisse l’atto; 2) che, in ogni caso, le norme della legge notarile invocate non si applicano alle scritture private. Il ricorrente ha criticato solo la prima motivazione, tralasciando la seconda. Secondo un principio consolidato, quando una sentenza si basa su più ‘ratio decidendi’, ciascuna di per sé sufficiente a sorreggere la decisione, è necessario impugnarle tutte. La mancata impugnazione anche di una sola di esse rende inammissibile il motivo, poiché la decisione resterebbe comunque valida sulla base della motivazione non contestata.

Terzo Motivo: L’omesso esame e la preclusione della ‘doppia conforme’

Con il terzo motivo, il ricorrente denunciava l’omesso esame di un fatto decisivo. Anche questa censura è stata giudicata inammissibile. La Corte ha applicato la regola della cosiddetta ‘doppia conforme’ (art. 348-ter c.p.c.), che preclude il ricorso per cassazione per omesso esame di un fatto quando le sentenze di primo e secondo grado hanno confermato la medesima decisione basandosi sullo stesso iter logico-argomentativo. Poiché sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano rigettato la domanda, questa via di impugnazione era preclusa. Inoltre, la Corte ha specificato che il rigetto della domanda di nullità della scrittura privata implicava necessariamente anche il rigetto della domanda subordinata sulla nullità della sola autentica notarile.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su rigorosi principi di diritto processuale. L’inammissibilità è stata dichiarata non per una valutazione nel merito della controversia, ma per vizi procedurali dell’impugnazione. La Cassazione ha ribadito l’importanza della specificità dei motivi di appello, come delineato dalle Sezioni Unite, che richiedono una chiara individuazione delle questioni contestate e delle relative doglianze. Ha inoltre riaffermato l’onere del ricorrente di rispettare il principio di autosufficienza, fornendo alla Corte tutti gli elementi per decidere. Infine, ha applicato in modo puntuale i principi sulla pluralità di ‘rationes decidendi’ e sulla preclusione della ‘doppia conforme’, che servono a definire l’ambito del giudizio di legittimità e a garantire la stabilità delle decisioni.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un monito per chi intende impugnare una sentenza. Non è sufficiente essere convinti delle proprie ragioni nel merito, ma è fondamentale costruire l’atto di impugnazione in modo tecnicamente ineccepibile. Occorre analizzare attentamente tutte le motivazioni della decisione che si contesta e formulare censure specifiche e complete per ciascuna di esse. In caso contrario, il rischio è quello di incorrere in una declaratoria di inammissibilità dell’appello o del ricorso, che preclude l’esame del merito della questione e porta alla conferma della decisione impugnata, con condanna alle spese.

Quando un motivo di appello rischia di essere dichiarato inammissibile per difetto di specificità?
Un motivo di appello è inammissibile quando non contiene una chiara individuazione delle questioni e dei punti contestati della sentenza impugnata e, con essi, delle relative doglianze, non riuscendo a confutare e contrastare in modo puntuale le ragioni addotte dal primo giudice, come richiesto dall’art. 342 c.p.c.

Cosa succede se una sentenza si basa su più motivazioni indipendenti e l’appellante ne contesta solo una?
Se la sentenza è sorretta da una pluralità di ‘ratio decidendi’ (ragioni giuridiche) autonome e ciascuna sufficiente a giustificare la decisione, l’omessa impugnazione di una di esse rende inammissibile la censura relativa alle altre. La motivazione non contestata diventa definitiva e la sentenza resta valida, rendendo inutile l’esame delle altre critiche.

Le norme della Legge Notarile sulla necessità di un interprete per chi non conosce la lingua italiana si applicano anche alle scritture private autenticate?
Secondo la Corte d’Appello, la cui decisione è stata confermata in questa sede, le disposizioni degli articoli 54 e 55 della Legge Notarile non si estendono alle scritture private. Per queste ultime, l’intervento del notaio è limitato al controllo dell’autenticità delle sottoscrizioni e non si estende al contenuto dell’atto redatto dalle parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati