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Inadempimento transattivo: condanna ad adempiere

La sentenza analizza un caso di inadempimento transattivo. Una parte non aveva rispettato un accordo che prevedeva la copertura di un vano accessorio per impedirne l’uso come terrazzo. Il Tribunale, accertato l’inadempimento sulla base di prove testimoniali e della mancata contestazione dell’accordo, ha condannato la parte inadempiente a eseguire le opere pattuite e a rifondere le spese legali, respingendo però la richiesta di condanna per responsabilità aggravata.

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Inadempimento Transattivo: Cosa Succede se un Accordo non Viene Rispettato?

Un accordo transattivo rappresenta la volontà delle parti di porre fine a una controversia, evitando le lungaggini e i costi di un processo. Ma cosa accade se una delle parti non rispetta i patti? Una recente sentenza del Tribunale di Sondrio offre una chiara risposta, condannando una parte per inadempimento transattivo e ordinandole di eseguire esattamente quanto promesso. Questo caso mette in luce l’importanza della buona fede contrattuale e le conseguenze legali del mancato rispetto degli accordi.

I Fatti: Una Transazione Incompleta

La vicenda trae origine da una disputa tra vicini, legata a lavori di ristrutturazione che avevano leso alcuni diritti immobiliari, tra cui servitù di passaggio e distanze legali. Per risolvere il contenzioso, le parti avevano stipulato una scrittura privata transattiva. L’accordo prevedeva, tra le altre cose, la rinuncia a determinate pretese in cambio di un indennizzo e, punto cruciale, l’impegno di una parte a completare la copertura di un vano accessorio secondo un progetto specifico. Questo progetto imponeva la realizzazione di un tetto, con l’esplicito divieto di utilizzare l’area come terrazzo per non violare la privacy dei vicini.

Tuttavia, la parte obbligata non ha mai completato l’opera come pattuito. Anzi, ha lasciato la copertura piana e accessibile, continuando a utilizzarla come terrazzo, in palese violazione dell’accordo. Questo ha portato i vicini a intentare una nuova causa per ottenere l’adempimento forzato del patto.

L’Inadempimento Transattivo secondo il Tribunale

Nonostante la parte convenuta sia rimasta contumace (cioè non si è costituita in giudizio per difendersi), il Tribunale ha ritenuto provato il suo inadempimento transattivo. La decisione si è fondata su due elementi principali:

1. Prova testimoniale: Un tecnico comunale, sentito come testimone, ha confermato che il progetto approvato prevedeva una copertura a tetto con tegole, e non una terrazza accessibile come quella di fatto realizzata.
2. Mancata contestazione: La convenuta, pur comparendo in udienza per l’interrogatorio formale, non ha mai negato di aver firmato la scrittura transattiva né ha disconosciuto le firme apposte.

Il Tribunale ha quindi stabilito che la domanda degli attori era fondata e meritava accoglimento, in quanto l’inadempimento degli obblighi assunti con la transazione era stato pienamente dimostrato.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della sentenza si concentra sulla natura vincolante della scrittura privata transattiva. Un accordo di questo tipo ha forza di legge tra le parti e i suoi termini devono essere rispettati. L’inadempimento transattivo da parte della convenuta ha giustificato la condanna ad adempiere in forma specifica, ovvero a eseguire esattamente l’obbligazione rimasta inattuata: completare la copertura del vano come da progetto e precluderne l’accesso.

Il Tribunale ha anche affrontato la richiesta degli attori di condannare la controparte per responsabilità aggravata ai sensi dell’art. 96 c.p.c. Questa richiesta è stata respinta. Il giudice ha richiamato l’orientamento delle Sezioni Unite della Cassazione (sent. n. 22405/2018), secondo cui tale condanna richiede la prova di un abuso del processo, ossia di una lite intrapresa con mala fede (consapevolezza dell’infondatezza della propria posizione) o colpa grave (mancanza dell’ordinaria diligenza). Nel caso di specie, pur essendo la convenuta inadempiente e contumace, non sono emersi elementi sufficienti a dimostrare un comportamento processuale connotato da tale gravità.

Conclusioni

La sentenza ribadisce un principio fondamentale: pacta sunt servanda (i patti devono essere osservati). Un accordo transattivo non è una semplice stretta di mano, ma un contratto che vincola legalmente le parti. Chi non lo rispetta può essere costretto dal giudice a eseguire la prestazione dovuta, oltre a dover pagare le spese legali della controparte. Questo caso serve da monito sull’importanza di adempiere scrupolosamente agli obblighi assunti, poiché l’inadempimento transattivo attiva tutele legali efficaci per la parte che subisce la violazione dell’accordo.

Cosa succede se una parte non rispetta un accordo transattivo?
La parte adempiente può rivolgersi al giudice per ottenere una sentenza che condanni la parte inadempiente a eseguire esattamente la prestazione prevista nell’accordo (adempimento in forma specifica), oltre al risarcimento degli eventuali danni e al pagamento delle spese legali.

La parte che vince la causa ha sempre diritto a un risarcimento per responsabilità aggravata (art. 96 c.p.c.)?
No. Come specificato nella sentenza, tale risarcimento non è automatico. È necessario dimostrare che la parte soccombente ha agito in giudizio con mala fede (cioè con la consapevolezza di avere torto) o con colpa grave (cioè con una negligenza macroscopica), presupposti che nel caso di specie non sono stati ritenuti sussistenti.

Cosa significa essere “contumace” in un processo civile?
Significa che una parte, pur avendo ricevuto la notifica dell’atto di citazione, sceglie di non partecipare attivamente al processo non costituendosi in giudizio. La causa prosegue comunque e il giudice decide sulla base delle prove presentate dalla parte presente, come avvenuto in questo caso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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