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Improcedibilità ricorso cassazione: termini e sanzioni

La Corte di Cassazione dichiara l’improcedibilità di un ricorso presentato da un lavoratore contro un fallimento. La decisione si fonda sul deposito tardivo dell’atto, evidenziando che la sospensione feriale dei termini non si applica alle controversie di lavoro per l’ammissione al passivo fallimentare. Questo principio ha portato a severe sanzioni per l’abuso del processo.

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Improcedibilità Ricorso Cassazione: Quando la Tardività Costa Cara

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sui termini processuali, sottolineando un principio fondamentale: nelle controversie di lavoro all’interno di una procedura fallimentare, non c’è pausa estiva. La decisione di dichiarare l’improcedibilità del ricorso per cassazione a causa del deposito tardivo dell’atto serve come monito sulla necessità di una rigorosa aderenza alle scadenze procedurali, specialmente in materie dove la legge esclude la sospensione feriale dei termini. Questo caso dimostra come un errore procedurale possa non solo precludere l’esame del merito di una pretesa, ma anche comportare significative sanzioni economiche per abuso del processo.

I Fatti del Caso: Dalla Richiesta di Credito al Ricorso

Un lavoratore si era opposto all’esclusione del proprio credito dallo stato passivo di una società fallita. Il credito, richiesto in via privilegiata, riguardava il trattamento di fine rapporto (T.f.r.) e le ultime retribuzioni. Il Tribunale aveva respinto l’opposizione, ritenendo insufficiente la prova dell’effettivo svolgimento del rapporto di lavoro, a fronte di indagini penali che ipotizzavano un ruolo di amministratore di fatto del lavoratore stesso all’interno della società. Insoddisfatto della decisione, il lavoratore ha presentato ricorso per cassazione.

La Decisione della Cassazione: un Ricorso Improcedibile

La Corte di Cassazione non è entrata nel merito della questione (ovvero se il rapporto di lavoro esistesse o meno), ma si è fermata a un aspetto puramente procedurale. Il ricorso, notificato il 30 luglio 2021, è stato depositato presso la cancelleria della Corte solo il 30 agosto 2021. Questo ritardo ha determinato l’improcedibilità del ricorso per cassazione, rendendo di fatto inutile l’azione legale intrapresa.

Le Motivazioni della Corte

La decisione si basa su due pilastri argomentativi strettamente connessi, che chiariscono la severità delle regole procedurali.

La Tardività del Deposito

L’articolo 369 del codice di procedura civile stabilisce un termine perentorio per il deposito del ricorso, a pena di improcedibilità. Il ricorrente ha depositato l’atto oltre questo termine, confidando erroneamente nell’applicazione della sospensione feriale.

L’Inapplicabilità della Sospensione Feriale nelle Controversie di Lavoro Fallimentari

Il punto cruciale della motivazione risiede qui. La Corte, richiamando un orientamento consolidato delle Sezioni Unite, ha ribadito che la sospensione dei termini processuali nel periodo feriale (1-31 agosto) non si applica ai giudizi per l’accertamento dei crediti di lavoro nelle procedure concorsuali. Sebbene tali giudizi seguano il rito fallimentare, la materia del contendere (il credito di lavoro) li assoggetta a un regime di urgenza che esclude la pausa estiva. Di conseguenza, il termine per il deposito del ricorso è decorso interamente anche durante il mese di agosto, rendendo tardivo il deposito effettuato il 30 del mese.

Le Conclusioni

La Corte ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso per cassazione. Oltre a ciò, ha condannato il ricorrente a una serie di sanzioni economiche. In primo luogo, la rifusione delle spese legali in favore del fallimento. In secondo luogo, una condanna al pagamento di una somma aggiuntiva per abuso del processo ai sensi dell’art. 96 c.p.c., poiché insistere in un ricorso palesemente inammissibile costituisce un’ipotesi di responsabilità aggravata. Infine, ha disposto il raddoppio del contributo unificato. Questa pronuncia riafferma la necessità di una scrupolosa attenzione ai termini processuali, la cui violazione può avere conseguenze definitive e onerose, precludendo ogni possibilità di tutela nel merito.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato improcedibile?
Un ricorso in Cassazione viene dichiarato improcedibile quando non vengono rispettati i termini perentori previsti dalla legge per il suo deposito, come avvenuto nel caso di specie dove l’atto è stato depositato oltre la scadenza fissata dall’art. 369 del codice di procedura civile.

La sospensione feriale dei termini si applica alle cause di lavoro in un contesto fallimentare?
No. L’ordinanza conferma un principio consolidato secondo cui la sospensione feriale dei termini (dal 1° al 31 agosto) non opera nei giudizi di accertamento dei crediti di lavoro all’interno delle procedure concorsuali, data la natura e l’urgenza della materia trattata.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato improcedibile per abuso del processo?
Oltre alla condanna alla rifusione delle spese legali alla controparte, il ricorrente può essere condannato a versare un’ulteriore somma a titolo di risarcimento per responsabilità aggravata (art. 96 c.p.c.), una somma in favore della cassa ammende e l’importo del contributo unificato raddoppiato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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