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Improcedibilità del ricorso: deposito e notifica

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso presentato da alcuni condomini in una causa per spese condominiali. La decisione si fonda sul mancato deposito, da parte dei ricorrenti, della copia autentica della sentenza d’appello corredata dalla prova della sua notificazione. La Corte ha chiarito che tale adempimento è essenziale per consentire al giudice di verificare la tempestività dell’impugnazione, e la sua omissione non è sanabile se il ricorso è stato notificato oltre 60 giorni dalla pubblicazione della sentenza impugnata.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Ricorso in Cassazione: L’Errore Procedurale Che Costa Caro

Nel complesso mondo della giustizia, le regole procedurali non sono meri formalismi, ma pilastri che garantiscono ordine e certezza. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda quanto possa essere fatale trascurarle, portando a una declaratoria di improcedibilità del ricorso. Questo articolo analizza un caso emblematico in cui il mancato deposito di un documento essenziale ha precluso l’esame nel merito dell’impugnazione, con pesanti conseguenze economiche per i ricorrenti.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da una controversia tra un gruppo di condomini e il loro condominio riguardo al pagamento di spese condominiali straordinarie. Dopo una prima decisione del Tribunale, la questione era approdata alla Corte d’Appello, che aveva dato torto ai condomini. Non soddisfatti, questi ultimi hanno deciso di portare la loro causa fino all’ultimo grado di giudizio, proponendo ricorso per cassazione.
Tuttavia, al momento di depositare il ricorso, hanno commesso un errore cruciale: pur allegando una copia autentica della sentenza d’appello, hanno omesso di includere la prova della sua notificazione (la cosiddetta ‘relata di notifica’).

La Decisione della Corte e l’Improcedibilità del Ricorso

La Corte di Cassazione, senza nemmeno entrare nel merito delle ragioni dei ricorrenti, ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso. La legge, e in particolare l’articolo 369 del codice di procedura civile, è molto chiara: chi propone ricorso deve depositare, a pena di improcedibilità, non solo la copia autentica della sentenza impugnata, ma anche la prova della sua notificazione, se avvenuta. Questo adempimento ha uno scopo preciso: permettere alla Corte di verificare immediatamente e con certezza la tempestività del ricorso rispetto ai termini di legge.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che esiste un’eccezione a questa regola ferrea. L’improcedibilità del ricorso può essere evitata se la notifica del ricorso stesso avviene entro il termine breve di sessanta giorni dalla pubblicazione della sentenza impugnata. In questo scenario, il collegamento tra la data di pubblicazione e la data di notifica del ricorso è sufficiente a garantire la verifica della tempestività.
Nel caso specifico, però, questa via d’uscita era preclusa. La sentenza d’appello era stata pubblicata il 5 ottobre 2022, mentre il ricorso per cassazione era stato notificato solo il 6 dicembre 2022, quindi oltre il termine di sessanta giorni. Di conseguenza, il mancato deposito della relata di notifica della sentenza d’appello è risultato un vizio insanabile, che ha condotto inevitabilmente alla declaratoria di improcedibilità.

Le Conclusioni

La decisione sottolinea una lezione fondamentale per chiunque affronti un contenzioso legale: la massima attenzione agli adempimenti procedurali è tanto importante quanto la solidità delle proprie argomentazioni di merito. Un singolo errore, come l’omissione di un allegato, può vanificare l’intero percorso giudiziario. Oltre al rigetto del ricorso, i condomini sono stati condannati a pagare non solo le spese legali della controparte, ma anche ulteriori somme a titolo di sanzione per aver promosso un giudizio con colpa grave, e al versamento di un importo pari al contributo unificato già pagato. Questa ordinanza serve da monito: nel processo civile, la forma è sostanza e la negligenza procedurale può avere costi molto elevati.

Cosa deve depositare il ricorrente in Cassazione insieme al ricorso?
Ai sensi dell’art. 369 c.p.c., il ricorrente deve depositare, a pena di improcedibilità, una copia autentica della sentenza impugnata insieme alla prova della sua notificazione (relata di notifica), qualora sia stata notificata.

Quando è possibile evitare l’improcedibilità se manca la prova di notifica della sentenza impugnata?
L’improcedibilità è evitata solo se la notificazione del ricorso per cassazione si è perfezionata, dal lato del ricorrente, entro il termine di sessanta giorni dalla data di pubblicazione della sentenza stessa. In tal caso, il rispetto di questo termine è sufficiente a dimostrare la tempestività dell’impugnazione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato improcedibile in questo caso?
I ricorrenti sono stati condannati in solido a pagare le spese legali della controparte (2.500,00 euro per compensi più 200,00 euro per esborsi), una somma ulteriore di 2.500,00 euro ai sensi dell’art. 96 c.p.c. per lite temeraria, un’altra somma di 1.500,00 euro in favore della Cassa delle ammende, e a versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello dovuto per il ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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