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Immissioni rumorose: quando agire contro il proprietario

In un caso di immissioni rumorose da una palestra, la Cassazione ha stabilito che se per eliminare il disturbo sono necessarie modifiche strutturali all’immobile (come l’installazione di pannelli fonoassorbenti), l’azione legale va intentata contro il proprietario e non contro l’inquilino. La Corte ha chiarito che tale richiesta configura un’azione di natura reale, rendendo il proprietario l’unico soggetto passivamente legittimato a rispondere.

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Immissioni Rumorose: Contro Chi Agire? La Cassazione Chiarisce il Ruolo del Proprietario

Le liti tra vicini per le immissioni rumorose sono all’ordine del giorno. Quando il rumore proviene da un immobile in affitto, sorge un dubbio cruciale: bisogna citare in giudizio l’inquilino che materialmente provoca il disturbo o il proprietario dell’immobile? Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale, stabilendo un principio netto che dipende dalla natura dell’intervento richiesto per porre fine al problema.

I Fatti del Caso: La Palestra Troppo Rumorosa

Un cittadino, proprietario di un appartamento, lamentava da tempo le intollerabili immissioni di rumore provenienti dai locali adiacenti, di proprietà di una società. In questi locali, una associazione sportiva gestiva una palestra, le cui attività erano la fonte del disturbo. Esasperato, il proprietario decideva di agire in giudizio per ottenere la cessazione dei rumori e il risarcimento dei danni subiti, che lo avevano costretto persino a trasferire la propria abitazione familiare.

Il Percorso Giudiziario: Decisioni Opposte

Inizialmente, il Tribunale dava ragione al cittadino, condannando la società proprietaria dell’immobile a eseguire specifici interventi di insonorizzazione, come l’installazione di pannelli fonoassorbenti, e a risarcire i danni.
La Corte d’Appello, tuttavia, ribaltava completamente la decisione. Secondo i giudici di secondo grado, la società proprietaria non era il soggetto corretto da citare in giudizio (difetto di legittimazione passiva). L’azione, a loro avviso, avrebbe dovuto essere intentata contro l’associazione sportiva, ovvero l’inquilino e autore materiale dei rumori, poiché la richiesta era finalizzata a far cessare un’attività e a ottenere un risarcimento, entrambe questioni di natura personale.

Le motivazioni della Cassazione: Legittimazione Passiva e Immissioni Rumorose

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del cittadino, cassando la sentenza d’appello e stabilendo un principio di diritto di fondamentale importanza pratica. La Suprema Corte ha distinto nettamente tra due tipi di azioni legali in materia di immissioni rumorose:

Azione di Natura Personale

Quando la richiesta del danneggiato è finalizzata semplicemente a far cessare l’attività molesta (es. ordinare di abbassare il volume della musica) o a ottenere il risarcimento del danno, l’azione ha natura personale. In questo caso, il soggetto corretto da citare in giudizio è l’autore materiale del comportamento illecito, che nel caso di un immobile in affitto è l’inquilino.

Azione di Natura Reale

Quando, invece, per eliminare le immissioni intollerabili sono necessari interventi che modificano la struttura stessa dell’immobile (come, appunto, l’installazione di pannelli per l’insonorizzazione), l’azione assume una natura reale. Essa è assimilabile a un’actio negatoria servitutis, volta a tutelare il diritto di proprietà da un’indebita limitazione. In questa ipotesi, l’unico soggetto che può essere obbligato a eseguire tali opere è il proprietario dell’immobile, in quanto titolare del diritto reale sul bene. È irrilevante chi sia l’autore materiale del rumore, perché solo il proprietario ha il potere di intervenire sulla struttura dell’edificio.

Nel caso specifico, la richiesta di installare pannelli fonoassorbenti sulle pareti e sul soffitto è stata qualificata come una domanda volta a ottenere modifiche strutturali. Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha concluso che la società proprietaria era il soggetto passivamente legittimato e che la Corte d’Appello aveva errato nel dichiararne il difetto.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza offre una guida chiara a chiunque si trovi a dover affrontare un problema di immissioni rumorose provenienti da un immobile locato. La scelta del soggetto da convenire in giudizio dipende dall’obiettivo che si vuole raggiungere:
1. Se si chiede di fermare un comportamento e/o il risarcimento dei danni: l’azione va intentata contro l’inquilino.
2. Se si chiede di realizzare opere strutturali per risolvere il problema alla radice: l’azione va necessariamente intentata contro il proprietario dell’immobile.

La decisione sottolinea inoltre che le due azioni possono essere cumulate: è possibile citare in giudizio il proprietario per ottenere gli interventi strutturali e, contemporaneamente, l’inquilino per ottenere il risarcimento dei danni personali subiti a causa del suo comportamento.

In caso di immissioni rumorose da un immobile in affitto, chi bisogna citare in giudizio: l’inquilino o il proprietario?
La risposta dipende dalla richiesta. Se si domanda solo la cessazione dell’attività rumorosa (un’azione personale), si deve agire contro l’inquilino. Se, invece, si richiedono modifiche strutturali all’immobile per eliminare il rumore (un’azione reale), l’azione va proposta contro il proprietario.

L’installazione di pannelli fonoassorbenti è considerata una modifica strutturale?
Sì, la sentenza chiarisce che la richiesta di installare pannelli fonoassorbenti su pareti e soffitto è un intervento che richiede modifiche strutturali del bene. Di conseguenza, l’azione per ottenerlo deve essere rivolta al proprietario dell’immobile.

È possibile chiedere contemporaneamente le modifiche strutturali al proprietario e il risarcimento dei danni all’inquilino?
Sì, la Corte di Cassazione ribadisce che l’azione reale contro il proprietario (per ottenere le opere strutturali) può essere cumulata con la domanda di risarcimento danni (ex art. 2043 c.c.) contro l’autore materiale del disturbo, come l’inquilino.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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