LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giurisdizione vendita internazionale: decide il luogo

Un fornitore italiano ha citato in giudizio un acquirente canadese in Italia per un mancato pagamento. La Corte di Cassazione ha confermato la mancanza di giurisdizione del giudice italiano, stabilendo che nel caso di giurisdizione vendita internazionale, il criterio determinante è il luogo di consegna materiale dei beni (in questo caso, il Canada) e non il luogo dove doveva avvenire il pagamento. La decisione si fonda sull’applicazione del Regolamento UE n. 1215/2012, esteso anche a convenuti non domiciliati nell’UE.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Giurisdizione Vendita Internazionale: Il Luogo di Consegna Prevale sul Pagamento

Determinare quale tribunale sia competente a decidere una controversia è uno dei problemi più critici nel commercio globale. Quando un’azienda italiana vende i propri prodotti a un acquirente extra-UE, ad esempio in Canada, e sorge un contenzioso, dove si deve andare in giudizio? In Italia o all’estero? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su questo punto, stabilendo un principio chiaro per la giurisdizione vendita internazionale.

I Fatti del Caso: Una Fornitura Contesa tra Italia e Canada

Una società italiana, specializzata nella produzione di tranciati, aveva venduto e consegnato i propri beni a una società con sede in Canada. A fronte di un mancato pagamento di una fattura di oltre 130.000 dollari, l’azienda italiana decideva di citare in giudizio l’acquirente canadese presso il Tribunale di Pordenone.

La società canadese, tuttavia, si opponeva fin da subito, eccependo il difetto di giurisdizione del giudice italiano. Secondo la difesa, il foro competente era quello canadese, poiché il luogo di consegna effettiva della merce, e quindi di adempimento dell’obbligazione caratteristica della vendita, era situato in Ontario, Canada.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello di Trieste accoglievano l’eccezione, dichiarando la mancanza di giurisdizione italiana. L’azienda italiana, non soddisfatta, ricorreva in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della società italiana, confermando le decisioni dei giudici di merito. Ha stabilito che, anche quando la controversia riguarda il mancato pagamento del prezzo, la giurisdizione in materia di compravendita internazionale di beni mobili si radica nel luogo in cui i beni sono stati, o avrebbero dovuto essere, consegnati in base al contratto.

Poiché la consegna era avvenuta in Canada, la giurisdizione appartiene ai giudici canadesi, non a quelli italiani.

Le Motivazioni: Perché la giurisdizione vendita internazionale segue la merce?

La Corte ha basato la sua decisione su un’interpretazione consolidata del diritto internazionale privato e delle norme europee. I giudici hanno chiarito due punti fondamentali.

Il Rinvio “Mobile” della Legge Italiana

La legge italiana (L. n. 218/1995) stabilisce che, per determinare la giurisdizione in materie coperte dalla Convenzione di Bruxelles del 1968, si devono applicare i criteri stabiliti da tale convenzione e dalle sue successive modifiche. La Corte ha specificato che questo rinvio è “mobile”, ovvero si aggiorna automaticamente alle normative europee più recenti che hanno sostituito la Convenzione, come il Regolamento (UE) n. 1215/2012. Questo principio si applica anche se il convenuto (come in questo caso) non è domiciliato in uno Stato membro dell’UE.

Il Criterio Prevedibile del Regolamento UE

Il Regolamento (UE) n. 1215/2012, all’articolo 7, prevede un criterio specifico per la compravendita di beni: la giurisdizione spetta al giudice del luogo di consegna. La Corte ha sottolineato che questo criterio è stato scelto dal legislatore europeo perché offre un alto grado di prevedibilità e prossimità. Le parti sanno in anticipo quale sarà il giudice competente, e questo giudice è quello del luogo in cui si trova l’oggetto principale del contratto dopo la sua esecuzione. Questo criterio prevale sul luogo di esecuzione di altre obbligazioni, come quella di pagamento.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per le Imprese

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza per le imprese italiane che operano sui mercati internazionali.

1. Prevedibilità: Per le vendite di beni a clienti extra-UE, il foro competente per eventuali controversie sarà, di norma, quello del Paese in cui la merce viene consegnata.
2. Gestione del Rischio: Le aziende esportatrici devono essere consapevoli che, in caso di contenzioso, potrebbero dover affrontare un processo all’estero, con i relativi costi e complessità.
3. Importanza dei Contratti: Diventa ancora più cruciale redigere contratti internazionali chiari, che specifichino non solo il luogo di consegna ma anche, eventualmente, una clausola di foro esclusivo che designi un tribunale specifico (ad esempio, quello italiano) per risolvere le controversie. Senza tale clausola, prevarrà il criterio legale del luogo di consegna.

In una vendita internazionale di beni, quale giudice ha la giurisdizione se il compratore non è europeo?
Ha giurisdizione il giudice del luogo in cui i beni sono stati o avrebbero dovuto essere consegnati. Questo criterio, previsto dal Regolamento UE n. 1215/2012, si applica anche se il convenuto non è domiciliato in uno Stato membro dell’UE.

Se la causa riguarda il mancato pagamento del prezzo, la giurisdizione non dovrebbe essere quella del luogo dove il pagamento doveva avvenire?
No. L’ordinanza chiarisce che anche quando la controversia ha per oggetto il pagamento del prezzo, la giurisdizione è determinata dal luogo di consegna della merce, in quanto criterio unificante e prevedibile per le vendite di beni mobili.

La Convenzione di Bruxelles del 1968 è ancora applicabile per determinare la giurisdizione in questa materia?
No, è stata di fatto sostituita. La Corte ha stabilito che bisogna fare riferimento ai criteri stabiliti dai regolamenti europei successivi (in questo caso, il Regolamento UE 1215/2012), anche in virtù del rinvio ‘mobile’ contenuto nella legge italiana di diritto internazionale privato (L. 218/1995).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati