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Giurisdizione trust estero: Cassazione rimette alle SU

Una società e i suoi soci ricorrono in Cassazione contro una sentenza della Corte d’Appello che aveva confermato la nullità di un trust da loro istituito. Il punto centrale del ricorso riguarda la giurisdizione del giudice italiano a decidere sulla validità di un trust regolato da una legge straniera (Jersey). Vista l’assenza di precedenti specifici e l’importanza della questione, la Terza Sezione Civile ha sospeso la decisione e ha rimesso la causa alle Sezioni Unite per risolvere la questione di giurisdizione sul trust estero.

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La Giurisdizione sul Trust Estero: La Cassazione Interpella le Sezioni Unite

L’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione n. 10539/2025 affronta un tema cruciale e di grande attualità: la giurisdizione trust estero. Il caso solleva un interrogativo fondamentale: un giudice italiano può dichiarare nullo un trust costituito e regolato secondo una legge straniera, come quella del Jersey? Data la complessità e l’assenza di precedenti chiari, la Terza Sezione Civile ha deciso di non pronunciarsi, rimettendo la decisione alle Sezioni Unite.

I Fatti di Causa: Un Trust di Diritto Estero Sotto Esame

La vicenda ha origine dalla decisione del Tribunale di primo grado, che aveva dichiarato nullo un atto costitutivo di un trust regolato dalla legge del Jersey e, contestualmente, inefficace un altro atto istitutivo di trust nei confronti di un creditore. La decisione era stata confermata dalla Corte d’Appello.

Contro questa sentenza, la società in liquidazione e altri soggetti coinvolti nell’istituzione del trust hanno proposto ricorso per cassazione, basando la loro difesa su diversi motivi, tra cui spiccava la questione pregiudiziale sulla competenza giurisdizionale del giudice italiano.

Il Ricorso in Cassazione e la Questione sulla Giurisdizione Trust Estero

Il cuore del secondo motivo di ricorso, e quello che ha determinato la rimessione alle Sezioni Unite, è proprio la presunta carenza di giurisdizione del giudice italiano. I ricorrenti sostengono che la validità di un trust regolato dalla legge del Jersey non possa essere sindacata da un tribunale italiano.

Secondo la loro tesi, esisterebbe una riserva legale esclusiva a favore della corte competente del Jersey (l’Inferior Number of The Royal Court), le cui decisioni avrebbero un’efficacia erga omnes, cioè valide e vincolanti per tutti, e non sarebbero soggette alla discrezionalità delle parti. Di conseguenza, il sistema giudiziario italiano non avrebbe il potere di dichiarare la nullità di un simile strumento giuridico.

La Decisione della Corte: La Rimessione alle Sezioni Unite

La Terza Sezione della Corte di Cassazione, analizzando il motivo di ricorso, ha riconosciuto la delicatezza e l’importanza della questione. Invece di decidere nel merito, ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha disposto la trasmissione del caso alle Sezioni Unite.

Questo tipo di provvedimento viene adottato quando emergono questioni di diritto di fondamentale importanza o quando non esistono precedenti giurisprudenziali specifici che possano guidare la decisione. La scelta di rimettere la causa indica che la Corte ritiene necessaria una pronuncia autorevole e definitiva per stabilire un principio di diritto chiaro in materia.

Le Motivazioni

La motivazione principale dietro la rimessione risiede nella natura stessa della questione. Determinare i limiti della giurisdizione trust estero ha implicazioni profonde non solo per il caso specifico, ma per tutti i rapporti giuridici internazionali che coinvolgono l’Italia. La Corte deve stabilire se la sovranità giurisdizionale italiana possa estendersi fino a invalidare un negozio giuridico validamente costituito secondo un ordinamento straniero, specialmente quando la legge straniera stessa rivendica una competenza esclusiva.

La decisione che prenderanno le Sezioni Unite influenzerà la prevedibilità del diritto e la certezza delle relazioni commerciali e patrimoniali internazionali. Un pronunciamento in un senso o nell’altro definirà fino a che punto i trust stranieri possono essere considerati ‘immuni’ dal sindacato dei tribunali italiani.

Conclusioni

L’ordinanza n. 10539/2025 segna un momento di riflessione importante per la giurisprudenza italiana. La futura decisione delle Sezioni Unite è attesa con grande interesse, poiché fornirà un chiarimento fondamentale sui confini della giurisdizione nazionale rispetto a istituti di diritto straniero sempre più diffusi come il trust. Questa pronuncia non solo risolverà la controversia specifica, ma stabilirà un principio guida per operatori del diritto, imprese e privati cittadini che si avvalgono di strumenti giuridici internazionali, rafforzando la certezza del diritto nei rapporti transfrontalieri.

Qual è la questione principale sollevata in questo caso?
La questione centrale è se i tribunali italiani abbiano la giurisdizione, ovvero il potere, di dichiarare la nullità di un trust che è stato istituito e viene regolato da una legge straniera, in questo caso quella del Jersey.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso direttamente la causa?
La Corte ha rimesso la causa alle Sezioni Unite perché la questione della giurisdizione sui trust esteri è considerata di massima importanza e non esistono precedenti giurisprudenziali specifici. Si rende quindi necessaria una decisione della più alta composizione della Corte per stabilire un principio di diritto chiaro e vincolante.

Cosa sostengono i ricorrenti riguardo alla giurisdizione?
I ricorrenti sostengono che solo i tribunali del Jersey hanno la competenza esclusiva per decidere sulla validità di un trust regolato dalla legge del Jersey. Affermano che le decisioni di tali tribunali avrebbero un’efficacia ‘erga omnes’ (valida per tutti) e non sarebbero soggette alla discrezionalità delle parti o di altri giudici stranieri.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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