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Giurisdizione scorrimento graduatoria: chi decide?

La Corte di Cassazione ha stabilito che la controversia sull’assunzione da una graduatoria esistente rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo, e non di quello ordinario, quando la Pubblica Amministrazione decide di indire un nuovo concorso invece di procedere allo scorrimento. Questa scelta, essendo espressione di potere discrezionale organizzativo, configura in capo al candidato un interesse legittimo e non un diritto soggettivo. L’ordinanza chiarisce un punto fondamentale sulla giurisdizione scorrimento graduatoria nel pubblico impiego.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Scorrimento Graduatoria: La Cassazione Fa Chiarezza sul Giudice Competente

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale per chi partecipa ai concorsi pubblici: la giurisdizione scorrimento graduatoria. La questione è semplice ma fondamentale: se la Pubblica Amministrazione decide di bandire un nuovo concorso invece di assumere dagli idonei di una graduatoria esistente, a quale giudice bisogna rivolgersi? La risposta non è scontata e determina il successo o il fallimento di un’azione legale.

I Fatti del Caso: Una Candidata Idonea e una Nuova Procedura Concorsuale

Una candidata, utilmente collocata nella graduatoria finale di un concorso pubblico per un ruolo dirigenziale, si aspettava di essere assunta tramite lo “scorrimento” di tale lista. Tuttavia, l’Ente pubblico interessato, anziché procedere in tal senso, optava per l’indizione di una nuova procedura concorsuale. La candidata ha quindi agito in giudizio davanti al giudice ordinario (sezione lavoro) per ottenere l’assunzione e il risarcimento dei danni.

Sia il Tribunale che la Corte d’Appello hanno però declinato la propria giurisdizione, ritenendo che la causa spettasse al giudice amministrativo. La ragione? La scelta dell’Amministrazione di non avvalersi di una graduatoria esistente è un atto discrezionale, che incide su un “interesse legittimo” del candidato e non su un suo “diritto soggettivo” all’assunzione. La questione è così giunta all’esame della Corte di Cassazione.

La Giurisdizione sullo Scorrimento Graduatoria Secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito, rigettando il ricorso della candidata e fornendo un chiarimento definitivo sul riparto di giurisdizione. Il principio consolidato, richiamato nell’ordinanza, stabilisce una netta distinzione:

1. Giudice Ordinario: È competente quando il candidato contesta le modalità di scorrimento della graduatoria. Ad esempio, se l’Amministrazione decide di assumere dalla graduatoria ma non rispetta l’ordine di classifica. In questo caso, il candidato fa valere un vero e proprio diritto soggettivo all’assunzione.

2. Giudice Amministrativo: È competente quando la pretesa del candidato all’assunzione presuppone la negazione della scelta dell’Amministrazione di indire un nuovo concorso. Questa decisione, infatti, è espressione del potere organizzativo e discrezionale della P.A. di definire i propri fabbisogni di personale. Di fronte a tale potere, il candidato vanta un interesse legittimo a che la decisione sia presa in modo corretto e conforme alla legge.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che la scelta tra scorrimento e nuovo concorso non è un atto meramente esecutivo, ma investe l’esercizio di un potere di organizzazione degli uffici pubblici. L’Amministrazione valuta se le professionalità presenti nella vecchia graduatoria siano ancora adeguate alle nuove esigenze o se sia preferibile cercare nuove competenze tramite un’altra selezione.

Questa valutazione discrezionale non può essere sindacata dal giudice ordinario, il cui compito è tutelare i diritti soggettivi già consolidati. La pretesa della candidata, per essere accolta, richiedeva di annullare implicitamente la decisione dell’Ente di bandire un nuovo concorso. Tale operazione è di esclusiva competenza del giudice amministrativo, l’unico che può annullare gli atti illegittimi della Pubblica Amministrazione che ledono interessi legittimi.

Conclusioni

L’ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chiunque sia inserito in una graduatoria di concorso pubblico. Le implicazioni pratiche sono chiare: se l’Amministrazione decide di non assumere tramite scorrimento e opta per un nuovo concorso, l’unica via per contestare tale scelta è presentare un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR). Scegliere il giudice sbagliato, come in questo caso, porta a una declaratoria di difetto di giurisdizione e alla perdita di tempo e risorse. È essenziale, quindi, comprendere la natura della propria pretesa: si contesta la scelta a monte (giudice amministrativo) o la sua errata esecuzione (giudice ordinario)? La risposta a questa domanda determina la strategia processuale corretta.

A quale giudice deve rivolgersi un candidato se la Pubblica Amministrazione decide di indire un nuovo concorso invece di utilizzare una graduatoria esistente?
Il candidato deve rivolgersi al giudice amministrativo, poiché la scelta di indire un nuovo concorso è un atto discrezionale che lede un interesse legittimo.

Quando un candidato idoneo in una graduatoria ha un diritto soggettivo all’assunzione tutelabile davanti al giudice ordinario?
Il candidato ha un diritto soggettivo quando l’amministrazione ha già deciso di utilizzare la graduatoria, ma la controversia riguarda le concrete modalità di scorrimento, come ad esempio il mancato rispetto dell’ordine di classifica.

Perché la scelta di indire un nuovo concorso è di competenza del giudice amministrativo?
Perché tale scelta è espressione del potere di organizzazione degli uffici della Pubblica Amministrazione. Di fronte a questo potere, il candidato vanta una posizione di interesse legittimo alla correttezza dell’azione amministrativa, e non un diritto soggettivo pieno all’assunzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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