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Giurisdizione giudice ordinario: il caso del danno da P.A.

Una società edile ha citato in giudizio un Comune per ottenere un risarcimento milionario a seguito dell’annullamento di un complesso accordo di programma urbanistico. La società sosteneva di aver subito un danno a causa del legittimo affidamento riposto nelle azioni della Pubblica Amministrazione. I tribunali di primo e secondo grado avevano negato la propria giurisdizione, ritenendo competente il giudice amministrativo. La Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha ribaltato la decisione, affermando la giurisdizione del giudice ordinario. La Corte ha chiarito che la domanda non riguarda l’illegittimità dell’atto amministrativo in sé, ma il comportamento colposo della P.A. che ha leso l’affidamento del privato, configurando un illecito civile.

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Danno da Pubblica Amministrazione: a chi spetta la giurisdizione?

Un’impresa investe tempo e ingenti risorse economiche basandosi su un accordo con un ente pubblico per un grande progetto di sviluppo immobiliare. Anni dopo, l’intero iter amministrativo viene annullato da un giudice, lasciando l’impresa con un pugno di mosche e un danno milionario. A quale giudice deve rivolgersi per ottenere giustizia? A questa domanda cruciale rispondono le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, tracciando una linea netta sulla giurisdizione del giudice ordinario in materia di responsabilità della Pubblica Amministrazione (P.A.) per lesione del legittimo affidamento.

I Fatti: Un Progetto Urbanistico Finito Male

Una società di costruzioni edili aveva avviato una complessa operazione immobiliare in accordo con un Comune ligure. L’operazione prevedeva la riqualificazione di un’area industriale dismessa e la sua delocalizzazione, il tutto sancito da un Accordo di programma stipulato tra Comune, Provincia e le società private attuatrici. L’iter sembrava procedere, tanto che il Comune aveva adottato le necessarie varianti urbanistiche.

Tuttavia, a seguito del ricorso di alcuni proprietari di immobili confinanti, il TAR prima e il Consiglio di Stato poi annullavano in via definitiva l’Accordo di programma e tutti gli atti conseguenti. Le ragioni erano molteplici: vizi procedurali, carenze istruttorie e, soprattutto, la mancata Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Per l’impresa, che aveva fatto affidamento sulla legittimità degli atti della P.A., si è trattato di un danno enorme, quantificato in oltre sette milioni di euro.

Il Percorso Giudiziario e la questione sulla Giurisdizione del Giudice Ordinario

L’impresa edile ha quindi citato in giudizio il Comune davanti al Tribunale ordinario, chiedendo il risarcimento del danno non per l’illegittimità del provvedimento (ormai annullato), ma per la lesione del suo legittimo affidamento, causata dal comportamento della P.A. lungo tutto l’iter.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello, però, hanno dichiarato il difetto di giurisdizione. Secondo i giudici di merito, la controversia, avendo origine da atti e provvedimenti urbanistici, rientrava nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Contro questa decisione, l’impresa ha proposto ricorso in Cassazione.

Le Motivazioni della Cassazione

Le Sezioni Unite hanno accolto il ricorso, ribaltando completamente la prospettiva. La Corte ha stabilito che la giurisdizione del giudice ordinario è pienamente sussistente. Il punto focale della decisione risiede nella distinzione tra la causa petendi (la ragione della domanda) e il petitum (l’oggetto della domanda).

La società non chiedeva al giudice di valutare la legittimità degli atti amministrativi annullati. Quella questione era già stata definita, e correttamente, dal giudice amministrativo. La domanda, invece, era fondata su una fattispecie diversa: il comportamento complessivo della Pubblica Amministrazione. Secondo la Cassazione, la P.A., attraverso una serie di atti e comportamenti (anche se poi risultati illegittimi), aveva ingenerato nel privato un affidamento ragionevole e incolpevole sulla riuscita del progetto. L’annullamento successivo ha reso questo comportamento una fonte di danno ingiusto.

La Corte ha specificato che una domanda di questo tipo non riguarda l’esercizio del potere pubblico, ma una fattispecie di responsabilità da illecito civile, assimilabile a quella prevista dall’art. 2043 c.c. (risarcimento per fatto illecito). La controversia, quindi, non verte sull’atto, ma sul fatto dannoso costituito dal comportamento scorretto della P.A., che esula dalla giurisdizione amministrativa ed è pienamente di competenza del giudice ordinario.

Conclusioni

Questa ordinanza delle Sezioni Unite rappresenta un punto fermo fondamentale per le imprese e i privati che si relazionano con la Pubblica Amministrazione. Le implicazioni pratiche sono notevoli:

1. Tutela Rafforzata dell’Affidamento: Viene riconosciuto con forza che il cittadino o l’impresa hanno diritto a confidare nella serietà e legittimità dell’azione amministrativa. Quando questa fiducia viene tradita da un comportamento colposo dell’ente, il danno che ne deriva deve essere risarcito.
2. Chiarezza sulla Giurisdizione: Si chiarisce che la via per ottenere un risarcimento per la lesione del legittimo affidamento è quella del giudice ordinario. Questo evita che le vittime di un danno vengano respinte per questioni procedurali, garantendo un accesso più certo alla giustizia.
3. Responsabilità della P.A.: La decisione sottolinea che la Pubblica Amministrazione non è responsabile solo per i suoi atti formali, ma anche per i suoi comportamenti complessivi. Un ente pubblico deve agire con correttezza e diligenza, e il mancato rispetto di questi doveri può fondare una richiesta di risarcimento davanti al giudice civile.

In definitiva, la Cassazione ha stabilito che la causa non andava rigettata per un difetto di giurisdizione, ma doveva essere esaminata nel merito. Per questo, ha cassato la sentenza d’appello e ha rinviato la causa alla stessa Corte d’Appello, in diversa composizione, affinché finalmente decida sulla richiesta di risarcimento dell’impresa.

A quale giudice deve rivolgersi un’impresa per chiedere il risarcimento dei danni se un accordo urbanistico con un Comune viene annullato?
Deve rivolgersi al giudice ordinario, a condizione che la sua richiesta di risarcimento sia fondata sul comportamento complessivo della Pubblica Amministrazione che ha generato un affidamento legittimo, e non sulla mera illegittimità del provvedimento annullato.

Qual è la differenza tra una domanda basata sull’illegittimità di un atto e una basata sulla lesione del legittimo affidamento?
La prima contesta la validità di un provvedimento amministrativo e rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo. La seconda, invece, contesta il comportamento colposo della P.A. che, inducendo il privato a confidare in una situazione favorevole poi venuta meno, ha causato un danno. Questa seconda ipotesi configura un illecito civile di competenza del giudice ordinario.

Cosa ha stabilito la Corte di Cassazione in questo caso specifico?
La Corte ha dichiarato la giurisdizione del giudice ordinario, annullando la sentenza della Corte d’Appello che l’aveva negata. Ha quindi rinviato la causa alla stessa Corte d’Appello, in diversa composizione, perché proceda all’esame del merito della richiesta di risarcimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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