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Giurisdizione Corte dei Conti: società in house

Una società di trasporto pubblico, qualificata come “società in house”, ha citato in giudizio l’agente della riscossione per i danni derivanti dalla prescrizione di alcuni crediti non riscossi. Le Sezioni Unite della Cassazione hanno affermato la giurisdizione della Corte dei Conti, poiché il caso riguarda un “agente contabile” che gestisce denaro pubblico, configurando una questione di contabilità pubblica e non una semplice controversia contrattuale.

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Giurisdizione Corte dei Conti: il caso della società in house e la mancata riscossione

Una recente e importante pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione ha chiarito i confini della giurisdizione della Corte dei Conti nelle controversie che coinvolgono società a partecipazione pubblica e agenti della riscossione. La decisione stabilisce che, quando una società “in house” subisce un danno per la mancata riscossione di crediti da parte dell’agente incaricato, la competenza a decidere non è del giudice ordinario, ma del giudice contabile. Analizziamo insieme i dettagli di questa sentenza.

I Fatti della Controversia

Una società concessionaria del servizio di trasporto pubblico locale, interamente partecipata da un ente comunale e quindi qualificabile come “società in house”, aveva avviato un’azione legale contro l’Agente della Riscossione. L’oggetto della causa era una richiesta di risarcimento danni per il mancato incasso di somme derivanti da sanzioni amministrative.

Secondo la società, l’Agente non aveva agito tempestivamente, causando la prescrizione dei crediti e, di conseguenza, un danno patrimoniale. L’Agente della Riscossione, a sua volta, ha contestato la giurisdizione del giudice ordinario, sostenendo che la questione dovesse essere trattata dalla Corte dei Conti, data la natura pubblica dei fondi e dei soggetti coinvolti.

La natura di “società in house” e la giurisdizione della Corte dei Conti

Il fulcro della decisione della Cassazione ruota attorno a due concetti chiave: la natura della società attrice e la qualifica dell’agente della riscossione.

La qualificazione come Società Pubblica

Le Sezioni Unite hanno confermato che la società di trasporti, pur avendo la forma di una società per azioni, deve essere considerata un ente di natura pubblicistica. Questo perché possiede tutti i requisiti della “società in house”:
1. Partecipazione totalitaria pubblica: Il capitale è interamente detenuto dall’ente pubblico.
2. Attività prevalente: La società opera quasi esclusivamente per l’ente che la controlla.
3. Controllo analogo: L’ente pubblico esercita sulla società un controllo simile a quello che ha sui propri uffici interni.

Questa qualificazione è fondamentale perché trasforma il patrimonio della società in patrimonio pubblico e le sue attività in gestione di un pubblico servizio.

L’Agente della Riscossione come “Agente Contabile”

Di conseguenza, l’Agente della Riscossione, quando agisce per recuperare crediti per conto di una società “in house”, non opera come un semplice mandatario privato. Avendo il maneggio di denaro pubblico, esso assume la qualifica di agente contabile. Questo status comporta una responsabilità diretta verso la Corte dei Conti per la corretta gestione dei fondi pubblici.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha stabilito che la controversia non può essere considerata una semplice questione di inadempimento contrattuale tra due soggetti privati. Al contrario, essa riguarda la gestione di denaro pubblico da parte di un agente contabile. Pertanto, qualsiasi danno derivante da una gestione negligente o illegittima si configura come danno erariale. La Costituzione, all’articolo 103, riserva in via esclusiva alla Corte dei Conti la giurisdizione in materia di contabilità pubblica e sulle connesse responsabilità.

La Corte ha inoltre precisato che l’azione intrapresa dalla società di trasporti, sebbene formulata come richiesta di risarcimento, deve essere ricondotta nell’alveo dei “giudizi a istanza di parte” previsti dal Codice di giustizia contabile. Si tratta di giudizi volti ad accertare il rapporto di dare/avere tra l’ente impositore e l’agente della riscossione, verificando le ragioni della mancata entrata. Questa riqualificazione dell’azione permette di incardinarla correttamente presso il giudice naturale della contabilità pubblica, senza invadere le competenze esclusive del Pubblico Ministero contabile in tema di azione per responsabilità amministrativa.

Conclusioni

La sentenza consolida un principio fondamentale: le azioni legali per danni derivanti dalla gestione di crediti pubblici, promosse da società “in house” contro l’agente della riscossione, appartengono alla giurisdizione della Corte dei Conti. Questa decisione ha importanti implicazioni pratiche, poiché sposta il contenzioso da un ambito civilistico a uno pubblicistico-contabile, con regole e procedure specifiche. Si rafforza così il ruolo della Corte dei Conti come custode della corretta gestione delle finanze pubbliche, anche quando queste sono gestite attraverso società formalmente private ma sostanzialmente pubbliche. Le società partecipate devono quindi essere consapevoli che le loro controversie con gli agenti della riscossione seguiranno questo percorso giurisdizionale.

Quando una società a partecipazione pubblica può essere considerata “in house”?
Secondo la sentenza, una società è “in house” quando il suo capitale è interamente detenuto da uno o più enti pubblici, svolge la parte più importante della sua attività con l’ente o gli enti che la controllano, e questi ultimi esercitano su di essa un “controllo analogo” a quello esercitato sui propri servizi.

Perché la richiesta di risarcimento danni contro l’agente della riscossione rientra nella giurisdizione della Corte dei Conti?
La giurisdizione spetta alla Corte dei Conti perché la società che chiede il risarcimento è un ente pubblico (“società in house”) e l’agente della riscossione, gestendo denaro di pertinenza pubblica, agisce come “agente contabile”. Il danno derivante dalla sua negligenza è quindi un “danno erariale”, materia di competenza esclusiva del giudice contabile.

Un’entità pubblica come una società in house può citare direttamente l’agente della riscossione davanti alla Corte dei Conti?
Sì. La Corte di Cassazione ha chiarito che, sebbene l’azione di responsabilità per danno erariale sia tipicamente esercitata dal Procuratore contabile, l’ente pubblico creditore può avviare un “giudizio a istanza di parte” dinanzi alla Corte dei Conti per l’accertamento contabile dei rapporti di dare e avere con l’agente della riscossione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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