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Giurisdizione concessioni demaniali: la guida completa

La Corte di Cassazione chiarisce la questione della giurisdizione nelle concessioni demaniali. Un ente pubblico ha citato in giudizio un’organizzazione religiosa per ottenere un’indennità per l’occupazione abusiva di un’area demaniale marittima dopo la revoca della concessione. La Corte d’Appello aveva negato la giurisdizione del giudice ordinario. La Cassazione, invece, ha stabilito che, una volta esaurito il rapporto amministrativo con la decadenza del titolo, la controversia per il pagamento dell’indennità ha natura puramente patrimoniale e spetta alla giurisdizione del giudice ordinario, non a quello amministrativo.

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Giurisdizione Concessioni Demaniali: La Cassazione Chiarisce il Ruolo del Giudice Ordinario

Capire a quale giudice rivolgersi è il primo, fondamentale passo per tutelare i propri diritti. Questa regola è particolarmente vera quando si ha a che fare con la Pubblica Amministrazione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un tema cruciale: la giurisdizione sulle concessioni demaniali, specificando quando la competenza spetta al giudice ordinario e quando a quello amministrativo. Analizziamo insieme questo importante provvedimento.

I Fatti di Causa

La vicenda nasce dalla richiesta di un Ente Pubblico Regionale nei confronti di un’organizzazione religiosa. L’Ente chiedeva il pagamento di una cospicua somma a titolo di indennità risarcitoria per l’occupazione, ritenuta abusiva, di una vasta area demaniale marittima. L’occupazione era proseguita anche dopo che i titoli concessori, originariamente rilasciati, erano stati formalmente revocati a seguito di accertate difformità nell’uso del bene.

Il Tribunale di primo grado aveva parzialmente accolto la domanda dell’Ente, condannando l’organizzazione al pagamento di oltre 1,6 milioni di euro. Tuttavia, in secondo grado, la Corte d’Appello ha ribaltato la prospettiva, dichiarando il proprio difetto di giurisdizione e ritenendo la controversia di competenza del giudice amministrativo.

La Decisione della Corte d’Appello e il Ricorso in Cassazione

Secondo la Corte territoriale, la causa era strettamente connessa all’esercizio del potere autoritativo della Pubblica Amministrazione, poiché traeva origine dai provvedimenti di decadenza della concessione e di sgombero. Di conseguenza, la questione doveva essere trattata nell’ambito della giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo.

L’Ente Pubblico, non condividendo questa interpretazione, ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo che la domanda risarcitoria non metteva in discussione l’esercizio del potere pubblico, ma riguardava unicamente le conseguenze patrimoniali di una condotta illecita (l’occupazione senza titolo) avvenuta dopo la conclusione del rapporto amministrativo.

Le Motivazioni della Cassazione sulla Giurisdizione Concessioni Demaniali

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’Ente Pubblico, affermando un principio di diritto fondamentale. I Giudici Supremi hanno chiarito che la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo in materia di concessioni di beni pubblici non è assoluta. In particolare, essa non si estende alle controversie che hanno un contenuto meramente patrimoniale e che non implicano una verifica dell’azione autoritativa della Pubblica Amministrazione.

Nel caso specifico, il rapporto di concessione si era già esaurito con la pronuncia definitiva dei provvedimenti di decadenza. L’azione legale promossa dall’Ente non mirava a contestare o rivedere tali atti, ma solo a ottenere un’indennità per il mancato rilascio del bene. La causa petendi (la ragione della richiesta) non era l’illegittimità di un atto amministrativo, ma la violazione del diritto di proprietà dell’Ente a seguito di un’occupazione abusiva.

La Cassazione ha sottolineato che una volta terminato il rapporto concessorio, la pretesa dell’amministrazione al pagamento di un’indennità si configura come una normale controversia patrimoniale, del tutto analoga a quella tra due soggetti privati. Non venendo in rilievo l’esercizio di poteri discrezionali o autoritativi, la giurisdizione non può che appartenere al giudice ordinario.

Conclusioni

L’ordinanza in esame stabilisce un confine netto: le controversie relative ad atti e provvedimenti che regolano il rapporto di concessione di beni pubblici rientrano nella giurisdizione amministrativa. Tuttavia, quando il rapporto si è concluso e la controversia riguarda esclusivamente il pagamento di indennità, canoni o altri corrispettivi, senza che si debba sindacare l’esercizio del potere pubblico, la competenza torna al giudice ordinario. Questa decisione offre un’indicazione preziosa per cittadini e imprese, chiarendo il percorso giudiziario da intraprendere per le dispute patrimoniali successive alla cessazione di una concessione demaniale.

A quale giudice spetta decidere su una richiesta di indennità per occupazione di un bene demaniale dopo la decadenza della concessione?
Secondo la Corte di Cassazione, la competenza spetta al giudice ordinario. La controversia ha natura meramente patrimoniale e non coinvolge la verifica dell’azione autoritativa della Pubblica Amministrazione, poiché il rapporto di concessione si è già concluso.

Perché la controversia non rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo?
La giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo copre gli atti e i provvedimenti relativi al rapporto di concessione. In questo caso, la richiesta di indennità è successiva alla chiusura del rapporto amministrativo (avvenuta con la decadenza) e si basa sulla violazione di un diritto soggettivo (l’occupazione senza titolo), rendendola una questione di competenza ordinaria.

È possibile modificare una domanda in corso di causa estendendo il periodo della richiesta di risarcimento?
La Corte ha ritenuto che l’estensione della domanda risarcitoria a un periodo successivo e per una somma superiore, introdotta con memoria istruttoria, costituisca una mutatio libelli (domanda nuova) inammissibile, in quanto presenta oggetto e titolo differenti rispetto alla domanda originaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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