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Giurisdizione amministrativa per occupazione di suolo

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2926/2025, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un privato contro un ente pubblico per l’occupazione di un terreno. Il caso verteva sulla giurisdizione competente: ordinaria o amministrativa. La Corte ha stabilito la giurisdizione amministrativa esclusiva, poiché l’occupazione e la trasformazione del terreno, seppur temporanee, erano funzionalmente collegate a un’opera per la quale era stata emessa una dichiarazione di pubblica utilità. Questo legame, anche se mediato, è sufficiente a radicare la competenza del giudice amministrativo, a prescindere dal fatto che non fosse prevista una specifica espropriazione del fondo.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Giurisdizione Amministrativa: Quando l’Occupazione di un Terreno Rientra nella sua Competenza

Determinare quale giudice sia competente a decidere una controversia è il primo, fondamentale passo di ogni azione legale. La questione diventa particolarmente complessa quando una delle parti è la Pubblica Amministrazione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un punto cruciale: la giurisdizione amministrativa in caso di occupazione di terreni privati per la realizzazione di opere pubbliche. La pronuncia chiarisce che la competenza del giudice amministrativo sussiste anche quando l’occupazione è solo temporanea e non destinata a un’espropriazione finale, a patto che sia collegata all’esercizio di un potere pubblico.

I Fatti di Causa

Un proprietario terriero aveva stipulato un accordo con un ente pubblico per l’occupazione provvisoria di un suo terreno. Lo scopo era consentire lavori di bonifica bellica e la costruzione di una paratia di protezione per una galleria stradale. L’accordo prevedeva un corrispettivo e una penale giornaliera in caso di ritardo nella restituzione del terreno, fissata in undici mesi.

Nonostante l’avvenuto rilascio e il pagamento di quanto dovuto, il proprietario si è rivolto al Tribunale ordinario. Aveva infatti accertato che durante l’occupazione erano stati realizzati sul fondo quattro pozzetti permanenti e costituita una servitù di passaggio per la loro manutenzione. Il Tribunale ha condannato l’ente pubblico al pagamento di un’ulteriore penale per il periodo intercorso tra il rilascio del terreno e la costituzione formale della servitù.

L’ente pubblico ha impugnato la decisione davanti alla Corte d’Appello, sostenendo il difetto di giurisdizione del giudice ordinario. A suo avviso, la controversia rientrava nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, poiché l’accordo e le opere erano inseriti in un procedimento espropriativo avviato con una dichiarazione di pubblica utilità. La Corte d’Appello ha accolto questa tesi, dichiarando la carenza di giurisdizione del giudice ordinario.

La Questione sulla Giurisdizione Amministrativa

Il proprietario del terreno ha quindi proposto ricorso in Cassazione, lamentando la violazione delle norme sul riparto di giurisdizione. Secondo il ricorrente, il comportamento dell’ente non era connesso, neppure in via mediata, all’esercizio di poteri pubblici. In particolare, sosteneva che la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera fosse generica e non prevedesse mai l’espropriazione dei suoi terreni, configurando così un’ipotesi di ‘occupazione usurpativa’ di competenza del giudice ordinario.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione della Corte d’Appello. Il principio di diritto, consolidato e richiamato dai giudici, è che sono riservate alla giurisdizione amministrativa esclusiva tutte le controversie relative all’attività di occupazione e trasformazione di un bene immobile che conseguono a una dichiarazione di pubblica utilità.

La Corte territoriale aveva correttamente accertato in fatto che l’occupazione e la trasformazione del fondo del privato erano avvenute in presenza di una dichiarazione di pubblica utilità per l’opera complessiva. Questo atto, secondo la Cassazione, costituisce ‘espressione del potere pubblicistico’ a cui è funzionalmente collegata tutta la successiva attività, sia giuridica che materiale, di utilizzazione del fondo privato per lo scopo pubblico.

Il ricorrente ha contestato questa ricostruzione dei fatti, ma secondo la Corte lo ha fatto in modo generico, senza riportare le parti del documento (la dichiarazione di pubblica utilità) che avrebbero potuto dimostrare la sua tesi. La semplice circostanza che non fosse prevista l’espropriazione specifica del terreno non è sufficiente a negare il collegamento, anche ‘mediatamente’, con l’esercizio di un potere pubblico. La controversia non riguardava l’espropriazione in sé, ma un’occupazione temporanea il cui legame con l’opera di pubblica utilità doveva essere verificato. Poiché questo legame è stato accertato dai giudici di merito e non efficacemente contestato in Cassazione, la giurisdizione non può che essere quella amministrativa.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chiunque si trovi a confrontarsi con la Pubblica Amministrazione in materia di opere pubbliche. La presenza di una dichiarazione di pubblica utilità, anche se non menziona specificamente il proprio terreno per l’esproprio, può essere sufficiente a spostare qualsiasi controversia sull’occupazione e trasformazione del bene dal giudice ordinario a quello amministrativo. È cruciale, quindi, analizzare attentamente tutti gli atti del procedimento amministrativo prima di intraprendere un’azione legale, per evitare di adire un giudice privo di giurisdizione. La decisione sottolinea che il collegamento tra l’attività materiale dell’ente e l’esercizio del potere pubblico, anche se indiretto, è l’elemento chiave per determinare la competenza del giudice amministrativo.

Quando una controversia tra un privato e un ente pubblico per l’occupazione di un terreno rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo?
Secondo la sentenza, la controversia rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo quando l’occupazione e la trasformazione del terreno sono collegate, anche solo in via mediata, a una dichiarazione di pubblica utilità relativa all’opera per cui avviene l’occupazione.

È necessario che il mio terreno sia specificamente menzionato in un decreto di esproprio perché si applichi la giurisdizione amministrativa?
No, non è necessario. La Corte ha chiarito che la semplice circostanza che non fosse prevista l’espropriazione del terreno non è sufficiente a escludere la giurisdizione amministrativa, se l’occupazione (anche temporanea) è funzionalmente connessa alla realizzazione di un’opera dichiarata di pubblica utilità.

Cosa succede se il proprietario ritiene che si tratti di un’occupazione illegittima (usurpativa)?
Anche in questo caso, la giurisdizione rimane del giudice amministrativo se l’occupazione è comunque riconducibile all’ambito di un procedimento avviato con una dichiarazione di pubblica utilità. La controversia verte sull’esercizio, legittimo o meno, di un potere pubblico, materia devoluta alla cognizione del giudice amministrativo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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