LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Giudicato e fideiussione: l’azione di nullità è preclusa

Il Tribunale di Milano ha dichiarato inammissibile la domanda di alcuni fideiussori volta a far dichiarare la nullità di un contratto di garanzia. La decisione si fonda sul principio del giudicato, poiché una precedente sentenza, non appellata, aveva già confermato un decreto ingiuntivo basato sulla stessa fideiussione. Il Tribunale ha chiarito che il giudicato copre non solo le questioni effettivamente sollevate nel primo processo (il dedotto), ma anche tutte quelle che si sarebbero potute sollevare (il deducibile), inclusa la presunta nullità del contratto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Giudicato e Fideiussione: Quando una Sentenza Definitiva Blocca Nuove Azioni

Una recente sentenza del Tribunale di Milano ha riaffermato un principio cardine del nostro ordinamento giuridico: l’autorità del giudicato. Quando una decisione su un diritto di credito diventa definitiva, preclude la possibilità di rimettere in discussione la validità del rapporto sottostante, come un contratto di fideiussione, in un successivo giudizio. Questo caso offre un’importante lezione sull’importanza di sollevare tutte le eccezioni e difese nel primo processo utile.

I Fatti del Caso: Dalla Garanzia alla Nuova Causa

La vicenda trae origine da un contratto di fideiussione omnibus sottoscritto nel 2007 da tre persone fisiche per garantire un mutuo concesso a una società. A seguito dell’inadempimento della società debitrice, la banca creditrice otteneva un decreto ingiuntivo nei confronti dei fideiussori.

I garanti proponevano opposizione a tale decreto, ma il Tribunale competente rigettava la loro istanza, confermando l’ordine di pagamento. Questa sentenza, tuttavia, non veniva appellata e diventava così definitiva e inoppugnabile.

Successivamente, gli stessi fideiussori avviavano una nuova e autonoma causa, questa volta davanti al Tribunale di Milano, chiedendo di accertare e dichiarare la nullità del contratto di fideiussione originario. La loro tesi si basava sulla presunta violazione della normativa antitrust, sostenendo che il contratto riproduceva clausole di uno schema ABI censurato dalla Banca d’Italia nel 2005.

L’Eccezione di Giudicato e la Decisione del Tribunale

Le società convenute (la banca originaria e la sua mandataria) si sono difese eccependo la formazione del giudicato. Hanno sostenuto che la precedente sentenza, confermando il decreto ingiuntivo, aveva implicitamente ma necessariamente accertato la validità ed efficacia del contratto di fideiussione, impedendo così ogni ulteriore discussione in merito.

Il Tribunale di Milano ha accolto pienamente questa eccezione, dichiarando le domande degli attori inammissibili proprio a causa dell’intervenuto giudicato.

Le Motivazioni: Il Principio del “Dedotto e Deducibile”

Il cuore della decisione risiede nell’applicazione dell’art. 2909 del codice civile e nel consolidato orientamento della Corte di Cassazione sul cosiddetto giudicato implicito, che copre non solo “il dedotto” ma anche “il deducibile”.

Cosa significa? Significa che l’autorità della sentenza definitiva si estende a due aree:
1. Il dedotto: Tutte le questioni e le ragioni giuridiche che sono state effettivamente sollevate e discusse dalle parti durante il primo processo (nel caso di specie, l’opposizione al decreto ingiuntivo).
2. Il deducibile: Tutte le altre questioni e ragioni che, pur non essendo state specificamente sollevate, costituivano un presupposto logico e necessario della decisione e che le parti avrebbero potuto e dovuto far valere per contestare la pretesa avversaria.

Nel caso in esame, la presunta nullità del contratto di fideiussione per violazione della normativa antitrust era una questione che i fideiussori avrebbero potuto (e dovuto) sollevare come motivo di opposizione al decreto ingiuntivo. Non avendolo fatto, e avendo lasciato che la sentenza di rigetto dell’opposizione diventasse definitiva, hanno perso la possibilità di far valere tale nullità in un secondo e separato giudizio. La validità del titolo di garanzia è stata implicitamente accertata dalla prima sentenza, rendendo la questione non più discutibile.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La sentenza del Tribunale di Milano ribadisce un messaggio fondamentale per chiunque sia coinvolto in un contenzioso: è essenziale concentrare tutte le proprie difese nel primo giudizio disponibile. L’opposizione a un decreto ingiuntivo rappresenta la sede appropriata per sollevare qualsiasi eccezione relativa al rapporto sottostante, incluse quelle di nullità del contratto.

Lasciar passare in giudicato una sentenza sfavorevole, senza aver esaurito tutti i possibili motivi di contestazione, crea una preclusione processuale insormontabile. La stabilità delle decisioni giudiziarie e la certezza del diritto prevalgono, impedendo alle parti di frammentare le proprie difese in più procedimenti, con il rischio di creare giudizi contrastanti.

È possibile avviare una nuova causa per la nullità di una fideiussione se esiste già una sentenza definitiva che ha confermato un decreto ingiuntivo basato su quella stessa fideiussione?
No, non è possibile. Il Tribunale ha stabilito che la domanda è inammissibile perché la precedente sentenza passata in giudicato, che ha confermato il decreto ingiuntivo, preclude ogni successiva valutazione sulla validità del contratto di fideiussione.

Cosa significa che il giudicato copre “il dedotto e il deducibile”?
Significa che l’autorità della sentenza definitiva non si limita solo alle questioni effettivamente discusse nel processo (il dedotto), ma si estende anche a tutte quelle che le parti avrebbero potuto sollevare per contestare la pretesa avversaria (il deducibile), come la nullità del contratto. La mancata contestazione nel primo giudizio impedisce di farlo in un secondo momento.

La sentenza definitiva sul decreto ingiuntivo ha impedito di discutere la validità della fideiussione in un nuovo processo?
Sì. Secondo il Tribunale, la sentenza che ha rigettato l’opposizione al decreto ingiuntivo e che è diventata definitiva, ha implicitamente accertato la validità e l’efficacia del titolo di garanzia. Questo accertamento, coperto dal giudicato, non può essere rimesso in discussione in un nuovo giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati