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Garanzia fideiussoria: quando copre i debiti futuri

La Corte di Cassazione ha esaminato un caso relativo alla portata di una garanzia fideiussoria. Una banca aveva garantito i debiti di un gestore di stazione di servizio verso una società petrolifera. La Corte ha stabilito che la garanzia copre le obbligazioni sorte durante il suo periodo di validità, anche se la scadenza per il pagamento è successiva. L’appello della banca è stato dichiarato inammissibile principalmente per un vizio procedurale: non aver riportato il testo integrale del contratto di garanzia, violando il principio di specificità del ricorso. Questa ordinanza ribadisce che, per determinare l’oggetto della garanzia fideiussoria, è fondamentale il momento in cui l’obbligazione sorge, non quando diventa esigibile.

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Garanzia fideiussoria: quando copre i debiti sorti ma non ancora scaduti?

La stipula di una garanzia fideiussoria è una prassi comune nel mondo commerciale per assicurare l’adempimento delle obbligazioni. Tuttavia, la sua efficacia temporale può generare complesse questioni legali. Cosa succede se un’obbligazione sorge durante il periodo di validità della garanzia, ma il termine per il pagamento è successivo alla sua scadenza? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre chiarimenti fondamentali su questo punto, sottolineando l’importanza dell’interpretazione del contratto e dei doveri processuali delle parti.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da una controversia tra una nota società petrolifera e un istituto di credito. La società petrolifera aveva citato in giudizio la banca per ottenere l’adempimento di un’obbligazione fideiussoria. Questa garanzia era stata prestata dalla banca a favore di un gestore di una stazione di servizio per coprire le sue esposizioni debitorie derivanti dalla fornitura di carburanti e altri prodotti.

La banca si era opposta alla richiesta, sostenendo che i debiti in questione erano, in parte, non ancora esigibili e, in altra parte, derivanti da forniture effettuate dopo la scadenza della garanzia stessa. Il Tribunale di primo grado aveva dato ragione alla banca, rigettando la domanda sulla base del fatto che i crediti avevano una scadenza successiva a quella della fideiussione.

La Decisione dei Giudici di Merito

La Corte d’Appello ha ribaltato completamente la decisione di primo grado. Secondo i giudici d’appello, la garanzia copriva tutte le obbligazioni assunte durante il suo periodo di vigenza, indipendentemente dalla data di scadenza del pagamento. La Corte ha ritenuto che le scadenze successive indicate nelle fatture non fossero un ostacolo all’operatività dell’impegno fideiussorio. Questa interpretazione era ulteriormente rafforzata dalla circostanza che, nel contratto, il garante aveva rinunciato all’applicabilità dell’art. 1957 c.c., che prevede termini di decadenza per agire contro il fideiussore.

La Garanzia Fideiussoria secondo la Cassazione

L’istituto di credito ha quindi proposto ricorso per cassazione, basandolo su quattro motivi. Tuttavia, la Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, concentrandosi su aspetti sia procedurali che sostanziali.

Il punto cruciale della decisione è stata la violazione del principio di specificità del ricorso (art. 366, n. 6, cod. proc. civ.). La banca ricorrente, infatti, non aveva riportato nel suo atto il testo completo del contratto di fideiussione. Questo documento era decisivo per ricostruire la volontà delle parti e, di conseguenza, per valutare la correttezza dell’interpretazione data dalla Corte d’Appello. Senza il testo integrale, la Cassazione non ha potuto esaminare nel merito le censure, poiché non era in grado di verificare se l’interpretazione dei giudici di secondo grado fosse o meno plausibile.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che l’interpretazione del contratto fornita dalla Corte territoriale era logica e non contraddittoria. Il contratto, per come descritto nella sentenza d’appello, distingueva tra il momento in cui l’obbligazione del debitore principale sorge (l’assunzione del debito per la fornitura) e il momento in cui la prestazione fideiussoria diventa esigibile (alla scadenza del pagamento non onorato). La garanzia era stata pattuita per coprire le obbligazioni assunte entro un certo periodo, rendendo irrilevante che la loro scadenza cadesse oltre tale termine.

Inoltre, la rinuncia del fideiussore alla facoltà di opporre la decadenza prevista dall’art. 1957 c.c. è stata vista come un elemento coerente con questa ricostruzione. Tale clausola confermava l’intenzione di estendere la protezione del creditore anche per i pagamenti futuri, purché relativi a obbligazioni sorte nel periodo di validità della garanzia.

La Cassazione ha anche dichiarato inammissibile il motivo relativo alla contestazione delle fatture e all’eccezione di compensazione, sempre per violazione del principio di specificità. La banca non aveva riportato il contenuto preciso delle sue contestazioni né le modalità con cui aveva sollevato l’eccezione, impedendo alla Corte di valutarne la fondatezza.

Le Conclusioni

L’ordinanza offre due importanti lezioni pratiche. La prima è di natura sostanziale: per stabilire l’ambito di una garanzia fideiussoria, è determinante distinguere tra il momento genetico dell’obbligazione e la sua successiva scadenza. Salvo diversa e chiara pattuizione, la garanzia copre tutti i debiti sorti durante la sua validità. La seconda è di carattere processuale: nel redigere un ricorso per cassazione, è indispensabile rispettare il principio di specificità, riportando integralmente i documenti e gli atti su cui si fondano le censure. L’omissione di tali elementi rende il ricorso inammissibile, impedendo alla Corte di entrare nel merito della questione.

Una garanzia fideiussoria copre anche i debiti il cui pagamento scade dopo la fine della garanzia stessa?
Sì, secondo l’ordinanza in esame, la garanzia copre le obbligazioni sorte durante il suo periodo di validità, anche se la scadenza per il pagamento è successiva, a meno che il contratto non preveda esplicitamente il contrario. Ciò che conta è il momento in cui l’obbligazione viene assunta dal debitore principale.

Cosa succede se in un ricorso per cassazione non si riporta il testo completo di un contratto decisivo per la causa?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile per violazione del principio di specificità (art. 366, n. 6, c.p.c.). La Corte di Cassazione, infatti, deve essere messa in condizione di valutare la fondatezza delle censure basandosi sugli atti e documenti richiamati, che devono quindi essere trascritti nel ricorso.

La rinuncia all’applicazione dell’art. 1957 del codice civile che effetto ha sulla garanzia fideiussoria?
La rinuncia all’art. 1957 c.c. (che impone al creditore di agire contro il debitore principale entro certi termini per non perdere la garanzia) rafforza l’interpretazione secondo cui la garanzia si estende anche a debiti con scadenze future. Tale rinuncia è stata considerata coerente con la volontà di garantire obbligazioni sorte durante la validità del contratto, indipendentemente dalla data di esigibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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