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Garanzia fideiussoria: il testo della polizza prevale

Una stazione appaltante, dopo aver annullato un contratto di appalto in autotutela, ha richiesto l’escussione della garanzia fideiussoria per la restituzione di un anticipo. La Corte di Cassazione ha stabilito che, per decidere sulla legittimità dell’escussione, il giudice deve prima analizzare il testo specifico della polizza assicurativa, che può prevedere una copertura più ampia di quella legale, includendo anche il caso di mancato inizio dei lavori per annullamento del contratto.

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Garanzia Fideiussoria: la Cassazione Sottolinea la Prevalenza del Testo della Polizza

Nel mondo degli appalti pubblici, la garanzia fideiussoria rappresenta uno strumento cruciale per tutelare la stazione appaltante dagli inadempimenti dell’impresa aggiudicataria. Tuttavia, cosa accade quando il contratto viene annullato prima ancora che i lavori inizino? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un principio fondamentale: per definire l’ambito della copertura, il testo letterale della polizza prevale sulle norme generali. Analizziamo insieme questo importante caso.

I Fatti di Causa

Una società pubblica affidava a un’impresa la costruzione di un parcheggio, versandole un cospicuo anticipo come previsto dal contratto. A garanzia delle obbligazioni assunte, l’impresa appaltatrice aveva stipulato una polizza fideiussoria con una compagnia assicuratrice.

La vicenda si complica quando la seconda classificata nella gara d’appalto impugna l’aggiudicazione davanti al TAR, ottenendone la sospensione e, successivamente, la conferma dal Consiglio di Stato. Di conseguenza, la stazione appaltante annullava l’aggiudicazione in autotutela e agiva per ottenere la restituzione dell’anticipo, sia contro l’ex appaltatore sia escutendo la garanzia prestata dalla compagnia assicuratrice.

La Decisione della Corte d’Appello

In secondo grado, la Corte d’Appello riformava la decisione del tribunale e dava ragione alla compagnia assicuratrice. Secondo i giudici, la garanzia era stata rilasciata per assicurare il corretto adempimento degli obblighi derivanti dall’appalto. Poiché il contratto era stato annullato in autotutela prima di qualsiasi esecuzione, non vi era stato alcun inadempimento da parte dell’impresa appaltatrice. Di conseguenza, la richiesta di escussione della garanzia da parte della stazione appaltante veniva considerata abusiva, in quanto mirava a coprire un rischio (la mancata restituzione dell’anticipo per annullamento) non previsto dalla polizza, la cui finalità era legata esclusivamente all’esecuzione dei lavori.

Le Motivazioni della Cassazione sulla Garanzia Fideiussoria

La Suprema Corte ha ribaltato completamente la prospettiva, accogliendo il ricorso della stazione appaltante. Il principio cardine su cui si fonda la decisione è l’articolo 1362 del codice civile, che impone di interpretare il contratto indagando la comune intenzione delle parti, partendo dal senso letterale delle parole.

L’errore della Corte d’Appello, secondo la Cassazione, è stato quello di aver ricondotto la garanzia esclusivamente alle ipotesi previste dalla normativa generale sugli appalti pubblici, senza prendere in considerazione il testo specifico della polizza. I giudici di merito hanno omesso di esaminare una clausola contrattuale (l’art. 5 della polizza) che, secondo la ricorrente, prevedeva espressamente la copertura in caso di “mancato inizio dei lavori” a seguito di un “provvedimento formale di risoluzione anticipata” del contratto per fatto e colpa dell’impresa.

La Corte di Cassazione chiarisce che le parti (stazione appaltante e appaltatore) sono libere di estendere la copertura della garanzia anche a ipotesi diverse e aggiuntive rispetto a quelle previste dalla legge. Il perimetro degli obblighi del garante deve essere tracciato, in primo luogo, dal testo stesso della polizza, che costituisce la fonte primaria dell’obbligazione.

Conclusioni

La sentenza stabilisce un principio interpretativo di fondamentale importanza: nell’analizzare una garanzia fideiussoria, il giudice deve partire dal dato testuale del contratto di garanzia. Non è possibile ignorare le clausole specifiche pattuite tra le parti per applicare aprioristicamente una disciplina generale. La Corte d’Appello avrebbe dovuto verificare se la polizza, nel suo tenore letterale, prevedesse o meno la copertura per l’annullamento del contratto in autotutela, prima di dichiarare la richiesta di escussione come abusiva. La causa è stata quindi rinviata alla Corte d’Appello per un nuovo esame che tenga conto di questo fondamentale criterio interpretativo.

Quando si interpreta una garanzia fideiussoria, cosa prevale: la legge generale o il testo specifico della polizza?
Secondo la Corte di Cassazione, il primo e principale strumento per interpretare gli obblighi del garante è il testo della garanzia stessa. Il giudice deve partire dall’analisi letterale delle clausole contrattuali prima di applicare le norme generali di legge.

È possibile escutere una garanzia per la restituzione di un anticipo se il contratto d’appalto viene annullato prima dell’inizio dei lavori?
Sì, è possibile, a condizione che il contratto di garanzia (la polizza) preveda esplicitamente questa ipotesi. La Corte ha stabilito che le parti sono libere di estendere la copertura della garanzia anche a scenari diversi dall’inadempimento contrattuale in senso stretto, come l’annullamento in autotutela.

Perché la Corte d’Appello ha sbagliato nel suo giudizio?
La Corte d’Appello ha errato perché ha interpretato la garanzia basandosi unicamente sulle norme generali sugli appalti, senza esaminare il contenuto specifico di una clausola della polizza che, secondo la ricorrente, prevedeva proprio il caso di “mancato inizio dei lavori” a seguito di “risoluzione anticipata”.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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