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Furto da ponteggio: la responsabilità dell’impresa

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha stabilito che l’impalcatura priva di adeguate misure di sicurezza non è una semplice occasione, ma una causa diretta del furto in appartamento. La Corte ha cassato la sentenza d’appello che aveva escluso la responsabilità dell’impresa edile, affermando che la condotta omissiva dell’esecutore dei lavori ha un’efficienza causale diretta rispetto al danno subito dalla vittima del furto da ponteggio. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello per una nuova valutazione.

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Furto da ponteggio: quando è colpa dell’impresa?

Il furto da ponteggio è un incubo per molti residenti in condomini oggetto di ristrutturazione. La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha fornito un chiarimento fondamentale sulla responsabilità dell’impresa edile e del condominio, stabilendo un principio di diritto cruciale: un’impalcatura priva di adeguate misure di sicurezza non è una semplice ‘occasione’ per i ladri, ma una causa diretta del danno.

I Fatti di Causa

Una proprietaria di un appartamento situato al quinto piano subiva un furto. I ladri erano riusciti a entrare in casa utilizzando l’impalcatura esterna, installata dall’impresa appaltatrice per lavori di ristrutturazione condominiale. Secondo la vittima, il ponteggio non era dotato di idonee misure di sicurezza per prevenire l’accesso a terzi.

Il Tribunale di primo grado aveva riconosciuto una responsabilità parziale dell’impresa, condannandola a un risarcimento, pur attribuendo un concorso di colpa del 25% alla stessa danneggiata. La Corte d’Appello, tuttavia, ribaltava completamente la decisione, escludendo ogni responsabilità. Secondo i giudici d’appello, il ponteggio aveva rappresentato una mera ‘occasione agevolatrice’ del furto, e non la causa diretta. Inoltre, le misure presenti (un cancello a piano terra, reti elettrosaldate ai piani e due ‘mantovane’) erano state ritenute sufficienti.

La questione del nesso causale nel furto da ponteggio

La controversia è giunta dinanzi alla Corte di Cassazione, incentrandosi su un punto giuridico fondamentale: il nesso di causalità. La difesa della proprietaria sosteneva che la Corte d’Appello avesse errato nel qualificare l’impalcatura come semplice occasione. L’assenza di sistemi di allarme, di un’adeguata illuminazione del ponteggio stesso (e non solo del cortile) e di altre cautele idonee a prevenire l’uso improprio della struttura da parte di malintenzionati, costituiva una chiara omissione colposa direttamente collegata al furto.

In sostanza, il quesito era: l’aver installato un’impalcatura ‘insicura’ è un antecedente che ha semplicemente facilitato un evento (il furto) che sarebbe potuto accadere comunque, oppure è la condizione necessaria senza la quale il danno non si sarebbe verificato?

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto le ragioni della ricorrente, cassando la sentenza della Corte d’Appello. I giudici di legittimità hanno censurato il ragionamento dei giudici di secondo grado, definendolo un errore di ‘sussunzione’. La Corte d’Appello, pur avendo correttamente ricostruito i fatti (l’accesso dei ladri tramite il ponteggio), ha errato nell’applicare le regole sul nesso causale.

Secondo la Cassazione, degradare il ponteggio a ‘semplice occasione agevolatrice del passaggio furtivo’ viola i principi che regolano la responsabilità civile. L’accesso dei ladri all’impalcatura non è un evento esterno e imprevedibile che interrompe la catena causale, ma si inserisce pienamente in essa, essendo una conseguenza diretta della mancata adozione di cautele.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su un consolidato orientamento giurisprudenziale. È pacifico che, in caso di furto commesso servendosi di impalcature, sia configurabile la responsabilità dell’imprenditore (ai sensi dell’art. 2043 c.c.) se questi ha trascurato le ordinarie norme di diligenza e non ha adottato cautele idonee a impedire un uso anomalo della struttura. Parimenti, può sussistere la responsabilità del condominio come custode (ex art. 2051 c.c.).

Nel caso specifico, una volta accertato che l’ingresso dei ladri è avvenuto tramite il ponteggio, il giudice di merito avrebbe dovuto verificare se le misure di sicurezza adottate fossero concretamente idonee a impedire l’accesso. La Corte ha specificato che la valutazione non doveva fermarsi alla presenza di un cancello a piano terra, ma doveva estendersi alla ‘penetrabilità’ del ponteggio ai piani superiori, in particolare verificando l’efficacia della rete metallica elettrosaldata nel prevenire l’accesso dal finestrone condominiale del quinto piano, da cui i ladri sono passati.

La Corte ha quindi enunciato il seguente principio di diritto: “è dotata di efficienza causale rispetto alla consumazione di un furto in appartamento, non costituendo semplice occasione dello stesso, la condotta posta in essere dall’esecutore di lavori edili sullo stabile condominiale che abbia installato ponteggi privi di idonee misure volte ad impedire il lorio uso anomalo”.

Le Conclusioni

Questa ordinanza rafforza la tutela dei residenti e chiarisce gli obblighi a carico delle imprese edili e dei condomini. Non è sufficiente adottare misure di sicurezza basilari; è necessario che queste siano efficaci e adeguate a prevenire concretamente l’accesso non autorizzato ai ponteggi a tutti i livelli. Per le imprese, ciò significa una valutazione più attenta dei rischi e l’adozione di sistemi anti-intrusione (illuminazione dedicata, allarmi, chiusure più robuste). Per i condomini, implica un maggiore onere di vigilanza sulla corretta esecuzione delle misure di sicurezza da parte dell’impresa appaltatrice, in quanto custodi della struttura.

L’impresa edile è sempre responsabile per un furto da ponteggio?
No, non sempre. La sua responsabilità, ai sensi dell’art. 2043 c.c., sorge quando ha trascurato le ordinarie norme di diligenza e non ha adottato cautele idonee a impedire un uso anomalo delle impalcature, come l’accesso da parte di ladri. La responsabilità va accertata caso per caso.

Cosa distingue la ‘causa’ dalla ‘mera occasione’ in un furto da ponteggio?
Secondo la Corte, il ponteggio non è una ‘mera occasione’ ma una ‘causa’ del furto quando la sua installazione, priva di adeguate misure di sicurezza, si pone come un antecedente necessario e diretto che ha permesso la consumazione del reato. Se l’assenza di cautele ha reso possibile o notevolmente agevolato l’azione dei ladri, essa è causa del danno.

Anche il condominio può essere ritenuto responsabile per un furto avvenuto tramite impalcature?
Sì. La sentenza ribadisce che è configurabile anche la responsabilità del condominio ai sensi dell’art. 2051 c.c. (responsabilità per le cose in custodia), in quanto su di esso grava un obbligo di vigilanza e custodia sulla struttura installata per i lavori, anche se appaltati a un’impresa esterna.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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