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Frazionamento della domanda: la Cassazione attende le S.U.

Una società finanziaria ha citato in giudizio una banca due volte in relazione alla stessa negoziazione. La prima causa è stata parzialmente respinta e la domanda subordinata per responsabilità precontrattuale è stata considerata rinunciata in appello. La seconda causa, incentrata esclusivamente su tale responsabilità, è stata rigettata per l’effetto preclusivo del primo giudicato. La Corte di Cassazione, investita del caso, ha sospeso il procedimento in attesa di una decisione delle Sezioni Unite sul principio del divieto di frazionamento della domanda.

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Frazionamento della Domanda: La Cassazione Sospende il Giudizio e Attende le Sezioni Unite

L’ordinanza interlocutoria in esame affronta un tema cruciale della procedura civile: il frazionamento della domanda giudiziale. La Corte di Cassazione, chiamata a decidere su un caso complesso di responsabilità precontrattuale, ha scelto di sospendere il giudizio. La ragione risiede nella pendenza di una questione analoga dinanzi alle Sezioni Unite, la cui decisione è destinata a fare chiarezza sui limiti e le condizioni per la proposizione di più azioni legali derivanti dalla stessa vicenda.

I Fatti del Caso: Una Complessa Vicenda Contrattuale

La controversia nasce da una serie di accordi tra una società finanziaria e un importante istituto bancario. Inizialmente, nel 2008, le parti stipulano un accordo quadro per la cessione di crediti. Successivamente, nel 2009, firmano una lettera di intenti per un nuovo e più ampio accordo. Tuttavia, nel 2011, viene concluso un terzo accordo che ridimensiona le intese precedenti.

Ritenendosi danneggiata, la società finanziaria avvia una prima causa nel 2012, chiedendo l’adempimento dell’accordo del 2009 (ritenuto un contratto preliminare) e, in via subordinata, il risarcimento per responsabilità precontrattuale. L’esito di questo primo giudizio è sfavorevole alla società: la Corte d’Appello, con sentenza poi confermata in Cassazione, dichiara l’accordo del 2009 consensualmente superato da quello del 2011.

Non arrendendosi, la società finanziaria instaura nel 2017 un secondo giudizio, questa volta chiedendo esclusivamente il risarcimento dei danni per responsabilità precontrattuale, basandosi sulla condotta tenuta dalla banca durante le trattative.

L’Iter Giudiziario e l’Eccezione di Giudicato

I giudici di merito, sia in primo che in secondo grado, rigettano la nuova domanda. La loro motivazione si fonda su due pilastri:
1. Rinuncia alla domanda: Nel primo processo, la società finanziaria non aveva riproposto in appello la domanda subordinata di responsabilità precontrattuale, che si deve quindi intendere come rinunciata ai sensi dell’art. 346 c.p.c.
2. Effetto preclusivo del giudicato: La sentenza definitiva del primo processo ha un effetto preclusivo (il cosiddetto “giudicato”) che copre non solo ciò che è stato espressamente deciso, ma anche ciò che si sarebbe potuto decidere. Poiché i fatti alla base della nuova richiesta di risarcimento erano già noti all’epoca della prima causa, avrebbero dovuto essere dedotti in quella sede. Proporre una nuova domanda costituisce un’ipotesi di frazionamento della domanda non consentito.

Il Frazionamento della Domanda al Vaglio della Cassazione

La società finanziaria ricorre in Cassazione, sostenendo che la responsabilità precontrattuale sia un istituto autonomo e che, non essendo mai stata decisa nel merito, non possa essere coperta dal giudicato. Inoltre, contesta la motivazione della Corte d’Appello, ritenendola solo apparente.

La Suprema Corte, analizzando i motivi del ricorso, rileva che questi sollevano questioni di massima importanza e oggetto di dibattito giurisprudenziale. In particolare, il caso tocca il cuore del problema del frazionamento della domanda, un tema sul quale un’altra sezione della stessa Corte aveva già investito le Sezioni Unite con un’ordinanza del 2024.

Le Motivazioni dell’Ordinanza Interlocutoria

La decisione della Corte di Cassazione di emettere un’ordinanza interlocutoria è di natura prettamente processuale e prudenziale. I giudici osservano che i temi centrali del ricorso — la possibilità di scindere la domanda contrattuale da quella precontrattuale, l’estensione del giudicato e i limiti al frazionamento della domanda — sono gli stessi che le Sezioni Unite sono state chiamate a dirimere. Per evitare il rischio di pronunce contrastanti e per garantire l’uniforme interpretazione della legge, la Corte ritiene opportuno attendere la decisione del suo massimo organo nomofilattico. Di conseguenza, il procedimento viene sospeso e rinviato “a nuovo ruolo”, in attesa della sentenza delle Sezioni Unite.

Conclusioni: In Attesa di un Principio di Diritto Fondamentale

Questa ordinanza, pur non decidendo il merito della controversia, assume grande rilevanza. Essa conferma l’esistenza di un dibattito ancora aperto su un principio fondamentale della procedura civile. La futura sentenza delle Sezioni Unite avrà un impatto significativo sulla strategia processuale delle parti, chiarendo definitivamente se e quando sia legittimo separare in più giudizi le diverse pretese nascenti da un unico rapporto sostanziale. La decisione influenzerà il comportamento di avvocati e imprese, orientando le scelte difensive nel rispetto dei principi di correttezza processuale e di ragionevole durata del processo.

È possibile avviare una seconda causa per responsabilità precontrattuale se una domanda simile era stata proposta come subordinata e poi non ripresentata in appello nella prima causa?
La Corte d’Appello ha ritenuto di no, affermando che la mancata riproposizione in appello equivale a una rinuncia e che il giudicato formatosi nel primo giudizio preclude la nuova domanda. La Cassazione ha sospeso la decisione in attesa del parere delle Sezioni Unite su questo punto controverso.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso subito il caso?
La Corte ha sospeso il giudizio perché i motivi del ricorso sollevano questioni di diritto (in particolare sul divieto di frazionamento della domanda giudiziale) che sono già state rimesse a una decisione delle Sezioni Unite, l’organo supremo della Corte che ha il compito di risolvere i contrasti giurisprudenziali e affermare principi di diritto.

Cosa significa “rinvia a nuovo ruolo”?
Significa che il procedimento è temporaneamente sospeso. Non viene cancellato, ma messo in attesa fino a quando non si verificherà l’evento che ha causato la sospensione (in questo caso, la pubblicazione della sentenza delle Sezioni Unite). Successivamente, il caso verrà nuovamente calendarizzato per la discussione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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