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Foro esclusivo: quando il giudice non può decidere

Una società di grande distribuzione ha citato in giudizio una società immobiliare per inadempimento di un contratto preliminare. Nonostante nel contratto fosse previsto un foro esclusivo, la causa è stata intentata altrove. Il convenuto non ha eccepito l’incompetenza, ma il giudice l’ha rilevata d’ufficio. La Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che la competenza basata su un foro esclusivo convenzionale è derogabile e l’eccezione deve provenire dalla parte interessata, non dal giudice.

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Foro Esclusivo: la Parola alle Parti, non al Giudice

L’inserimento di una clausola di foro esclusivo in un contratto è una pratica comune per stabilire in anticipo quale tribunale sarà competente a decidere eventuali controversie. Tuttavia, cosa succede se una causa viene intentata in un tribunale diverso e la parte che potrebbe beneficiare di quella clausola non solleva obiezioni? Con l’ordinanza n. 5820/2024, la Corte di Cassazione chiarisce un principio fondamentale della procedura civile: la competenza territoriale pattuita, anche se esclusiva, è derogabile e non può essere rilevata d’ufficio dal giudice.

I Fatti del Caso

Una nota società operante nella grande distribuzione citava in giudizio una società immobiliare e una terza società acquirente dinanzi al Tribunale di Napoli. La richiesta era di risarcimento danni per l’inadempimento di un contratto preliminare di vendita di un immobile. La società immobiliare, promittente venditrice, aveva infatti venduto l’immobile alla terza società, violando l’accordo preliminare con l’attrice.

Il contratto preliminare conteneva una clausola che stabiliva la competenza esclusiva del Foro di Nola per qualsiasi controversia. Nonostante ciò, le società convenute, nel costituirsi in giudizio a Napoli, non sollevavano alcuna eccezione riguardo alla competenza territoriale. Successivamente, il Giudice Istruttore, di propria iniziativa, sollevava la questione e, con una ‘sentenza’, dichiarava l’incompetenza del Tribunale di Napoli, indicando come competente il Tribunale di Nola in virtù della clausola di foro esclusivo.

La Decisione della Cassazione sul Foro Esclusivo

La società della grande distribuzione ha impugnato questa decisione tramite regolamento di competenza, sostenendo che il Tribunale avesse errato nel rilevare d’ufficio una questione che solo la parte convenuta avrebbe potuto sollevare.

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, affermando un principio consolidato: un foro esclusivo stabilito per accordo tra le parti non crea un’ipotesi di competenza inderogabile. Al contrario, si tratta di una competenza ‘derogata’ che, se non eccepita dal convenuto nei tempi e modi previsti dalla legge (ovvero nella comparsa di costituzione e risposta), si radica definitivamente presso il giudice adito.

Le Motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha spiegato che la competenza territoriale derogabile, come quella derivante da una clausola di foro esclusivo, è stabilita nell’interesse delle parti. Pertanto, solo la parte che ha sottoscritto la clausola (in questo caso, la società immobiliare convenuta) ha la facoltà di eccepire l’incompetenza del giudice adito. Se questa parte sceglie di non farlo, accetta implicitamente la giurisdizione del tribunale scelto dall’attore.

Il giudice non può sostituirsi alla parte e rilevare d’ufficio questa tipologia di incompetenza. Il potere del giudice di rilevare d’ufficio la propria incompetenza è limitato ai soli casi di competenza inderogabile, come quella per materia o funzionale, o nei casi territoriali specificamente previsti dalla legge come inderogabili.

In questo caso, non essendo stata sollevata l’eccezione tempestivamente dalla parte convenuta, il Giudice del Tribunale di Napoli non avrebbe dovuto dichiarare la propria incompetenza. La Corte ha quindi cassato la decisione impugnata e dichiarato la competenza del Tribunale di Napoli, dove il processo dovrà proseguire.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un’importante regola procedurale che tutela la volontà delle parti e la stabilità del processo. La clausola di foro esclusivo è uno strumento a disposizione delle parti, non un vincolo assoluto che il giudice deve far rispettare d’ufficio. Se il convenuto non se ne avvale, perde il diritto di farlo in un secondo momento e il processo prosegue legittimamente davanti al giudice scelto dall’attore. Ciò sottolinea l’importanza di una difesa tecnica attenta fin dai primi atti del giudizio, poiché un’omissione può avere conseguenze definitive sulla determinazione del giudice competente.

Cosa significa ‘foro esclusivo’ in un contratto?
Significa che le parti hanno concordato che un solo e specifico tribunale sarà competente a decidere su tutte le controversie derivanti da quel contratto, escludendo la competenza di altri tribunali che potrebbero essere competenti secondo le regole generali.

Il giudice può dichiarare la propria incompetenza se le parti hanno pattuito un foro esclusivo ma il convenuto non solleva l’eccezione?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la competenza stabilita da un foro esclusivo è derogabile. Pertanto, se la parte convenuta non eccepisce l’incompetenza nel suo primo atto difensivo, il giudice non può rilevarla di sua iniziativa e la causa prosegue validamente davanti a lui.

Qual è la differenza tra competenza derogabile e inderogabile in questo contesto?
La competenza derogabile può essere modificata da un accordo tra le parti (come la clausola di foro esclusivo) e l’incompetenza deve essere eccepita dalla parte interessata. La competenza inderogabile, invece, è fissata per legge per ragioni di ordine pubblico (es. per materia) e la sua violazione può e deve essere rilevata dal giudice in qualsiasi momento, anche d’ufficio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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