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Foro del consumatore: il convenuto non può eccepirlo

Una professionista ha citato in giudizio un Condominio presso il foro del consumatore per ottenere il pagamento di compensi. Il Condominio si è opposto, eccependo l’incompetenza del tribunale a favore di un diverso foro previsto da una clausola contrattuale. La Corte di Cassazione ha stabilito che il consumatore, quando è convenuto nel proprio foro di competenza, non può sollevare tale eccezione. La protezione del foro del consumatore non può essere usata per paralizzare l’azione legale correttamente intentata contro di lui. Di conseguenza, la Corte ha annullato la precedente decisione e ha dichiarato la competenza del tribunale originariamente adito.

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Foro del Consumatore: Quando il Convenuto non Può Rifiutarlo

Il foro del consumatore rappresenta una delle tutele fondamentali previste dal nostro ordinamento per proteggere i cittadini nelle controversie contro professionisti e aziende. Ma cosa succede se è lo stesso consumatore, una volta citato in giudizio nel suo foro di competenza, a chiedere di spostare la causa altrove basandosi su una clausola contrattuale? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento decisivo su questo punto, stabilendo un principio di logica e diritto a tutela del corretto svolgimento del processo.

I Fatti di Causa

Una professionista (architetto) otteneva un decreto ingiuntivo dal Tribunale di Milano per il pagamento dei suoi compensi da parte di un Condominio situato a Liscate, comune rientrante nella circoscrizione di quel tribunale. Il Condominio, qualificabile come consumatore, proponeva opposizione sostenendo l’incompetenza territoriale del Tribunale di Milano. A suo dire, la competenza spettava al Tribunale di Monza, in virtù di una clausola contrattuale che stabiliva un foro esclusivo.

Il Tribunale di Milano accoglieva l’eccezione del Condominio, dichiarava la propria incompetenza e annullava il decreto ingiuntivo. La professionista, ritenendo errata tale decisione, proponeva ricorso per regolamento di competenza dinanzi alla Corte di Cassazione.

L’Eccezione di Incompetenza e il Foro del Consumatore

Il cuore della questione risiede nel conflitto tra due fori: quello legale e inderogabile del consumatore (Milano, luogo dove ha sede il Condominio) e quello convenzionale pattuito nel contratto (Monza). La disciplina consumeristica è chiara: la clausola che stabilisce un foro diverso da quello di residenza del consumatore è considerata vessatoria e quindi nulla, a meno che non sia stata oggetto di una specifica trattativa individuale.

Il Tribunale di Milano, tuttavia, aveva ritenuto che il consumatore potesse scegliere di ‘rinunciare’ alla tutela del proprio foro per avvalersi di quello pattuito. La Corte di Cassazione ha ribaltato completamente questa prospettiva, evidenziandone l’illogicità e la contrarietà ai principi di tutela.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha affermato un principio tanto semplice quanto fondamentale: la tutela del foro del consumatore è predisposta a suo esclusivo vantaggio. Se il professionista agisce correttamente, citando il consumatore dinanzi al giudice del luogo di residenza di quest’ultimo, il consumatore non può eccepire l’incompetenza di quel foro per richiamare una clausola che, di per sé, sarebbe nulla in quanto potenzialmente vessatoria.

Secondo la Cassazione, consentire al consumatore convenuto di sollevare tale eccezione creerebbe una situazione paradossale. Il convenuto avrebbe infatti la possibilità di paralizzare qualsiasi azione legale nei suoi confronti, sostenendo la competenza di un giudice diverso da quello adito, sia che si tratti del foro del consumatore, sia che si tratti di quello convenzionale. In pratica, l’attore si troverebbe sempre nel torto.

La Corte ha inoltre precisato che la facoltà del consumatore di scegliere un foro diverso da quello legale esiste solo quando è lui a intraprendere l’azione legale (cioè quando è attore). In quel caso, la scelta di un foro differente equivale a una rinuncia implicita alla tutela speciale. Ma quando è convenuto, e l’attore ha rispettato la regola del foro del consumatore, tale tutela non può essere usata in modo strumentale per eludere il giudizio.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della professionista, ha annullato la sentenza del Tribunale di Milano e ha dichiarato la competenza di quest’ultimo a decidere sulla controversia. Questa ordinanza rafforza la natura protettiva del foro del consumatore, impedendone un uso distorto e strategico. Si stabilisce che il consumatore, una volta correttamente citato nel suo foro, non può invocarne l’incompetenza. Un principio che garantisce certezza del diritto e impedisce manovre dilatorie che finirebbero per danneggiare proprio la parte che ha agito nel pieno rispetto delle regole.

Un Condominio è considerato un consumatore?
Sì, la giurisprudenza costante, confermata anche in questa ordinanza, stabilisce che il Condominio agisce come consumatore quando conclude contratti per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale dei singoli condòmini, i quali sono persone fisiche.

Se un contratto prevede un foro diverso da quello di residenza del consumatore, quale prevale?
Prevale il foro del consumatore. La legge considera nulla la clausola che stabilisce un foro diverso, in quanto vessatoria, a meno che il professionista non dimostri che tale clausola sia stata oggetto di una trattativa individuale, specifica e seria con il consumatore.

Può un consumatore, citato in giudizio nel proprio foro, chiedere di spostare la causa nel diverso foro previsto dal contratto?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che se l’azione legale è correttamente avviata presso il foro del consumatore, il consumatore convenuto non può eccepire l’incompetenza a favore del foro convenzionale. Tale facoltà di scelta è riservata al consumatore solo quando è lui a iniziare la causa (attore).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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