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Forma scritta subappalto: quando è obbligatoria?

Una società cooperativa si è vista negare il pagamento per servizi resi nell’ambito di un subappalto, poiché il contratto era privo della forma scritta. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7323/2024, ha confermato la decisione, stabilendo che l’obbligo di forma scritta subappalto, previsto per il contratto principale di appalto pubblico, si estende anche al contratto derivato a causa del ‘collegamento negoziale’ tra i due. L’effettiva esecuzione dei lavori non può sanare la nullità del contratto per vizio di forma.

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Forma Scritta Subappalto: la Cassazione stabilisce quando è essenziale

L’obbligo della forma scritta subappalto rappresenta un punto cruciale per la validità dei contratti derivati, specialmente quando l’accordo principale è un appalto pubblico. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 7323/2024) ha ribadito un principio fondamentale: se l’appalto principale richiede la forma scritta per la sua validità, anche il subappalto collegato deve rispettare lo stesso requisito formale. Vediamo nel dettaglio il caso e le importanti conclusioni della Suprema Corte.

I fatti di causa

Una società cooperativa multiservizi aveva eseguito prestazioni di pulizia e igiene ambientale in diverse stazioni ferroviarie, in forza di un contratto di subappalto. Quando la società sub-committente (l’appaltatore principale) è stata dichiarata fallita, la cooperativa ha presentato istanza di ammissione al passivo per un credito di oltre 220.000 euro.

Il Tribunale ha respinto la domanda, ritenendo nullo il contratto di subappalto per un vizio di forma: mancava la sottoscrizione da parte della società sub-committente. Secondo il giudice di merito, il subappalto era strettamente collegato a un appalto pubblico di servizi, il quale per legge (D.Lgs. 163/2006) richiede la forma scritta ad substantiam, ovvero come condizione essenziale per la sua validità. Questo requisito, secondo il Tribunale, doveva estendersi anche al contratto derivato.

La società cooperativa ha quindi proposto ricorso per cassazione, sostenendo che il subappalto fosse un contratto di diritto privato, distinto dall’appalto pubblico e quindi non soggetto agli stessi vincoli di forma.

La questione giuridica: è necessaria la forma scritta subappalto?

Il nodo centrale della controversia era stabilire se le rigide regole formali previste per gli appalti pubblici si applichino automaticamente ai subappalti stipulati tra soggetti privati. La ricorrente sosteneva l’autonomia dei due negozi, affermando che la volontà delle parti e l’effettiva esecuzione delle prestazioni avrebbero dovuto prevalere sul formalismo. La Corte di Cassazione, tuttavia, ha seguito un ragionamento diverso, focalizzato sul concetto di ‘collegamento negoziale’.

La decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione del Tribunale. Gli Ermellini hanno stabilito che, nonostante il subappalto e l’appalto siano contratti distinti, quando esiste un collegamento funzionale e una matrice valoriale comune, le regole fondamentali del contratto principale si trasmettono a quello derivato.

Le motivazioni

La Corte ha fondato la sua decisione su un principio consolidato in giurisprudenza, in particolare richiamando la sentenza Cass. n. 26693/2020. Il ragionamento seguito è il seguente:

1. Collegamento Negoziale: Il subappalto non è un’entità isolata, ma nasce e dipende funzionalmente dall’esistenza dell’appalto principale. Nel caso di specie, l’appalto era un contratto pubblico, governato dai principi di economicità, efficacia, trasparenza e correttezza, come enunciato nel Codice dei Contratti Pubblici (all’epoca dei fatti, il D.Lgs. 163/2006).

2. Estensione della Forma Scritta: Il requisito della forma scritta subappalto diventa obbligatorio perché deriva direttamente dall’obbligo imposto per l’appalto pubblico. La forma scritta ad substantiam non è un mero capriccio burocratico, ma serve a garantire la trasparenza e la certezza giuridica, finalità che verrebbero frustrate se si potesse aggirare il vincolo nei contratti derivati.

3. Irrilevanza dell’Esecuzione: La Corte ha specificato che la necessità della forma scritta esclude la possibilità di desumere la stipula del contratto da ‘manifestazioni di volontà implicite o condotte meramente attuative’ (facta concludentia). In altre parole, il fatto che la cooperativa avesse effettivamente svolto i lavori non è sufficiente a sanare la nullità di un contratto che doveva essere stipulato per iscritto.

Le conclusioni

L’ordinanza della Cassazione offre un importante monito per tutti gli operatori economici che operano nel settore dei subappalti collegati a contratti pubblici. La validità di un credito può dipendere dal rigoroso rispetto di requisiti formali. Ignorare la necessità della forma scritta, confidando in accordi verbali o nella semplice esecuzione delle prestazioni, espone al rischio concreto di veder dichiarato nullo il proprio contratto e, di conseguenza, di non poter recuperare il proprio compenso. È quindi essenziale assicurarsi che il contratto di subappalto sia formalizzato per iscritto e sottoscritto da entrambe le parti, specialmente quando si opera all’interno della filiera di un appalto pubblico.

Quando un contratto di subappalto deve avere la forma scritta?
Un contratto di subappalto deve avere la forma scritta a pena di nullità (ad substantiam) quando è funzionalmente collegato a un contratto principale che, per legge, richiede tale forma, come nel caso di un appalto pubblico.

L’esecuzione dei lavori può sostituire un contratto scritto mancante?
No. Secondo la Corte di Cassazione, quando la legge richiede la forma scritta per la validità del contratto, l’effettiva esecuzione delle prestazioni (i cosiddetti facta concludentia) non può sanare il vizio di forma e rendere valido un contratto nullo.

Le regole di un appalto pubblico si applicano automaticamente a un subappalto privato?
Non tutte, ma i requisiti fondamentali che tutelano l’interesse pubblico, come la forma scritta per garantire trasparenza e certezza, si estendono al subappalto a causa dello stretto collegamento negoziale tra i due contratti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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