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Fondo Garanzia INPS: liquidazione non basta

Un ex dipendente di una società cooperativa posta in liquidazione ha richiesto il pagamento delle ultime tre mensilità al Fondo di Garanzia INPS. La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta, stabilendo che la procedura di scioglimento e liquidazione di una cooperativa per cause diverse dall’insolvenza (come previsto dall’art. 2545-septiesdecies c.c.) non è equiparabile a una procedura concorsuale. Pertanto, non sussiste il presupposto dello stato di insolvenza necessario per l’intervento del Fondo Garanzia INPS.

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Fondo Garanzia INPS: Scioglimento di Cooperativa non Significa Insolvenza

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16848/2024, ha chiarito un punto fondamentale per l’accesso al Fondo Garanzia INPS: la semplice messa in liquidazione di una società cooperativa non è sufficiente per attivare la tutela. È necessario che sia accertato lo stato di insolvenza. Vediamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un ex dipendente di una società cooperativa, sciolta e messa in liquidazione con un provvedimento ministeriale. Il lavoratore, non avendo ricevuto le ultime tre mensilità di stipendio, si era rivolto al Fondo Garanzia INPS per ottenerne il pagamento. In un primo momento, la Corte d’Appello aveva dato ragione al lavoratore, ritenendo che la procedura di liquidazione della cooperativa presupponesse uno stato di insolvenza e che l’atto ministeriale fosse idoneo a far scattare la garanzia.

L’Istituto Previdenziale ha però impugnato la decisione, portando la questione dinanzi alla Corte di Cassazione e sostenendo che la procedura di scioglimento prevista per le cooperative non fosse equiparabile a una procedura concorsuale basata sull’insolvenza.

La Distinzione Cruciale: Liquidazione vs. Insolvenza

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’INPS, basando la sua decisione su una distinzione giuridica precisa tra due diverse norme del codice civile che regolano la vita delle società cooperative:

* Art. 2545-terdecies c.c. (Liquidazione coatta amministrativa per insolvenza): Questa norma si applica quando la cooperativa è in stato di insolvenza. In questo caso, l’autorità amministrativa dispone la liquidazione coatta, una vera e propria procedura concorsuale che dà diritto all’intervento del Fondo di Garanzia.

* Art. 2545-septiesdecies c.c. (Scioglimento per atto dell’autorità): Questa procedura, applicata nel caso di specie, viene attivata per ragioni diverse dall’insolvenza. Ad esempio, quando la cooperativa non persegue più lo scopo mutualistico, è inattiva o non deposita i bilanci. Lo scioglimento, in questo caso, non presuppone uno stato di crisi finanziaria.

L’Intervento del Fondo Garanzia INPS e i suoi Presupposti

Il d.lgs. n. 80/92 stabilisce che il Fondo Garanzia INPS interviene quando viene aperta una delle procedure concorsuali previste dalla legge, tra cui la liquidazione coatta amministrativa. L’obiettivo della norma è tutelare i lavoratori dal rischio di insolvenza del datore di lavoro. Di conseguenza, se non c’è insolvenza, non c’è il presupposto per l’intervento del Fondo.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha specificato che lo scioglimento di una cooperativa ai sensi dell’art. 2545-septiesdecies c.c. è un atto di liquidazione, non di liquidazione coatta amministrativa basata sull’insolvenza. Sebbene la procedura di liquidazione successiva segua le regole della liquidazione coatta, l’atto iniziale non certifica l’insolvenza dell’ente.

L’eventuale stato di insolvenza, se presente, deve essere accertato in un momento successivo, su richiesta del pubblico ministero o del commissario liquidatore, e dichiarato con una sentenza del tribunale. È solo da questo momento, cioè dalla domanda o dalla sentenza che accerta per la prima volta l’insolvenza, che si può far decorrere il periodo di riferimento per il calcolo delle mensilità coperte dal Fondo di Garanzia.

Le Conclusioni

La sentenza chiarisce in modo definitivo che i lavoratori di società cooperative poste in liquidazione per motivi gestionali o amministrativi (ex art. 2545-septiesdecies c.c.) non possono accedere automaticamente al Fondo Garanzia INPS. Per ottenere la tutela, è necessario che, nel corso della liquidazione, emerga e venga formalmente dichiarato uno stato di insolvenza. Questa decisione rafforza il principio secondo cui la garanzia previdenziale è legata al rischio di insolvenza e non a qualsiasi forma di cessazione dell’attività d’impresa.

La semplice messa in liquidazione di una società cooperativa dà automaticamente diritto all’intervento del Fondo di Garanzia INPS?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la liquidazione disposta per motivi diversi dall’insolvenza (ad esempio, per inattività o mancato perseguimento dello scopo mutualistico) non è sufficiente. È necessario che sia accertato e dichiarato formalmente lo stato di insolvenza.

Qual è la differenza fondamentale tra lo scioglimento ex art. 2545-septiesdecies c.c. e la liquidazione coatta per insolvenza?
Lo scioglimento secondo l’art. 2545-septiesdecies c.c. non presuppone l’insolvenza, ma altre cause come l’inattività o la perdita dello scopo mutualistico. La liquidazione coatta amministrativa per insolvenza (ex art. 2545-terdecies c.c.) è, invece, una procedura concorsuale attivata proprio perché l’impresa non è più in grado di pagare i propri debiti.

In caso di liquidazione di una cooperativa, quando può intervenire il Fondo di Garanzia INPS?
Il Fondo può intervenire solo se, durante la procedura di liquidazione già avviata, viene formalmente accertato lo stato di insolvenza. L’atto che fa scattare la tutela è la domanda di accertamento dell’insolvenza (da parte del P.M. o del commissario liquidatore) o la successiva sentenza del tribunale che la dichiara.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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