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Fondo di Garanzia INPS: titolo esecutivo necessario

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 23619/2025, ha ribadito un principio fondamentale per l’accesso al Fondo di Garanzia INPS: è necessario che il lavoratore possieda un titolo esecutivo che accerti il proprio credito verso il datore di lavoro. Questa condizione sussiste anche nel caso in cui la società datrice sia stata dichiarata fallita e la procedura concorsuale si sia conclusa per insufficienza di attivo. La Corte ha rigettato il ricorso di una lavoratrice, sostenendo che l’impossibilità di ottenere un titolo non giustifica una deroga ai requisiti di legge, posti a tutela delle risorse pubbliche e per evitare domande meramente esplorative.

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Fondo di Garanzia INPS: La Cassazione Chiarisce i Requisiti di Accesso

L’accesso al Fondo di Garanzia INPS rappresenta una tutela cruciale per i lavoratori in caso di insolvenza del datore di lavoro. Tuttavia, le condizioni per ottenere il pagamento del TFR e delle ultime retribuzioni sono rigorose. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 23619/2025, ha ribadito un punto fondamentale: la necessità di un accertamento giudiziale del credito attraverso un titolo esecutivo, anche quando l’azienda è fallita e la procedura si è chiusa per mancanza di beni.

I Fatti del Caso: Una Lavoratrice contro l’Impossibilità di Agire

Il caso ha origine dalla richiesta di una lavoratrice di ottenere dal Fondo di Garanzia INPS il pagamento del TFR e delle ultime tre mensilità non corrisposte dal suo ex datore di lavoro. L’azienda, una società a responsabilità limitata, era stata dichiarata fallita e, successivamente, la procedura fallimentare era stata chiusa per insufficienza di attivo, come previsto dall’art. 102 della Legge Fallimentare. Tale chiusura aveva comportato la cancellazione della società dal registro delle imprese e la sua estinzione.

La lavoratrice si è trovata quindi nell’impossibilità materiale e giuridica di ottenere un titolo esecutivo contro un soggetto ormai inesistente. Nonostante ciò, la sua domanda al Fondo è stata respinta.

L’Iter Giudiziario e la Decisione della Corte d’Appello

Il Tribunale di primo grado aveva inizialmente accolto la domanda della lavoratrice, riconoscendo l’impossibilità di ottenere il titolo esecutivo. Tuttavia, la Corte d’Appello, su ricorso dell’INPS, ha ribaltato la decisione. Aderendo a un orientamento consolidato della Cassazione (tra cui le sentenze a Sezioni Unite n. 6070/2013 e n. 4610/2021), i giudici di secondo grado hanno affermato che, al momento della presentazione della domanda al Fondo, il datore di lavoro non era più fallito (essendo la procedura chiusa) e, pertanto, la lavoratrice avrebbe dovuto procurarsi un titolo esecutivo per provare l’esistenza e l’ammontare del suo credito.

I Motivi del Ricorso e la Posizione sul Fondo di Garanzia INPS

La lavoratrice ha presentato ricorso in Cassazione, articolando diversi motivi. Tra questi, ha contestato la decisione della Corte d’Appello per non aver considerato l’impossibilità di agire contro una società estinta. Ha inoltre invocato la violazione di norme procedurali e il principio del giudicato interno, sostenendo che la sentenza di primo grado avesse già accertato l’impossibilità di ottenere un titolo esecutivo.

Il cuore della sua difesa si basava sull’idea che negarle l’accesso al Fondo in una situazione del genere equivalesse a vanificare la tutela stessa prevista dalla legge (L. 297/1982) e dalle direttive europee.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato integralmente il ricorso, dichiarando i motivi in parte inammissibili e in parte infondati. I giudici hanno confermato che la preesistenza di un titolo esecutivo o di un accertamento del credito nell’ambito della procedura fallimentare è un requisito indefettibile per accedere al Fondo di Garanzia INPS.

La Corte ha spiegato che questa regola persegue una duplice finalità:
1. Accertamento del Credito: Il Fondo interviene a garanzia di un’obbligazione altrui (quella del datore di lavoro). È quindi necessario che il credito del lavoratore sia stato preventivamente accertato in modo incontrovertibile.
2. Tutela delle Risorse Pubbliche: La richiesta di un titolo esecutivo serve a scongiurare il rischio di domande “esplorative” o infondate, garantendo che le risorse pubbliche destinate al Fondo siano impiegate solo per la loro “finalità istituzionale”.

Secondo la Cassazione, l’impossibilità di fatto di ottenere un titolo esecutivo a causa dell’estinzione della società non può giustificare una deroga a questi principi. La legge non prevede eccezioni e un’interpretazione diversa creerebbe un precedente pericoloso, aprendo le porte a richieste non verificate. Il bilanciamento operato dal legislatore tra la tutela del lavoratore e la corretta gestione delle finanze pubbliche non è stato ritenuto né irragionevole né sproporzionato.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale molto rigoroso. Per i lavoratori, la lezione è chiara: è fondamentale agire tempestivamente per l’accertamento del proprio credito. Attendere la chiusura del fallimento, specialmente se per insufficienza di attivo, può comportare la perdita definitiva del diritto ad accedere al Fondo di Garanzia. La decisione sottolinea che la tutela offerta dal Fondo non è automatica, ma è subordinata al rispetto di precisi oneri procedurali posti a carico del lavoratore, volti a garantire la certezza del diritto e la sana gestione delle risorse collettive.

È possibile accedere al Fondo di Garanzia INPS senza un titolo esecutivo contro il datore di lavoro?
No. Secondo la Corte di Cassazione, quando non operano le regole del concorso fallimentare, è requisito indefettibile l’accertamento del credito tramite un titolo esecutivo (es. una sentenza) per poter richiedere l’intervento del Fondo.

Cosa succede se il datore di lavoro è fallito e la procedura si è chiusa per insufficienza di attivo, rendendo impossibile ottenere un titolo esecutivo?
Anche in questo caso, la Corte ha stabilito che la mancanza del titolo esecutivo precluda l’accesso al Fondo di Garanzia. L’impossibilità materiale o giuridica di ottenere tale titolo, a seguito dell’estinzione della società, non è considerata una ragione sufficiente per derogare al requisito previsto dalla legge.

Perché la legge richiede questo accertamento preventivo del credito per accedere al Fondo di Garanzia INPS?
La richiesta serve a garantire che le risorse pubbliche destinate al Fondo siano impiegate correttamente, per la loro “finalità istituzionale”. Serve a scongiurare il rischio del moltiplicarsi di domande meramente esplorative, carenti di requisiti imprescindibili, e ad assicurare che il credito del lavoratore sia certo e definito prima che l’INPS proceda al pagamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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