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Fondo di Garanzia INPS: obbligo di escussione?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2292/2025, ha stabilito che un lavoratore, il cui datore di lavoro sia fallito, ha diritto di accedere direttamente al Fondo di Garanzia INPS per il pagamento del TFR, senza dover prima agire contro altri soggetti solidalmente responsabili, come la società scissa ancora in bonis. La Corte ha chiarito che la legge non prevede un beneficio di escussione a favore del Fondo, garantendo così una tutela rapida ed efficace al lavoratore. L’INPS potrà poi surrogarsi nei diritti del lavoratore per recuperare le somme.

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Fondo di Garanzia INPS e Scissione: Il Lavoratore Deve Inseguire i Coobbligati?

Quando un’azienda attraversa una riorganizzazione, come una scissione, e la nuova società fallisce, cosa succede al TFR dei dipendenti? Devono avviare una lunga battaglia legale contro la società originaria, se ancora solida, o possono rivolgersi direttamente al Fondo di Garanzia INPS? Questa è la domanda cruciale a cui la Corte di Cassazione ha dato una risposta chiara e definitiva, ponendo al centro la tutela immediata del lavoratore.

I Fatti di Causa: Una Scissione Societaria e il Successivo Fallimento

Il caso esaminato riguarda un lavoratore dipendente di una società (chiamiamola Alfa S.r.l.) che, a seguito di una scissione societaria, era transitato alle dipendenze di una nuova entità (Beta S.r.l.). Purtroppo, la società Beta S.r.l. falliva, lasciando il lavoratore con il proprio TFR e altri crediti di lavoro insoddisfatti.

Il lavoratore, dopo aver visto il suo credito ammesso al passivo del fallimento della Beta S.r.l., si rivolgeva al Fondo di Garanzia INPS per ottenere il pagamento. L’INPS, tuttavia, respingeva la richiesta. La tesi dell’Istituto era che, in virtù della scissione, la società originaria Alfa S.r.l., rimasta operativa e solvibile (in bonis), fosse solidalmente responsabile per i debiti. Pertanto, secondo l’INPS, il lavoratore avrebbe dovuto prima tentare di recuperare il proprio credito da Alfa S.r.l. e solo in caso di insuccesso rivolgersi al Fondo.

La Questione Giuridica: Il Ruolo del Fondo di Garanzia INPS

La controversia si è concentrata sull’interpretazione della normativa che regola l’intervento del Fondo di Garanzia. L’INPS sosteneva una visione sussidiaria del Fondo: esso dovrebbe agire come un’ultima rete di sicurezza, solo quando ogni altra via per il recupero del credito si sia dimostrata infruttuosa. L’esistenza di un coobbligato solidale solvibile, secondo questa tesi, costituirebbe un ostacolo all’intervento immediato del Fondo.

Il lavoratore, d’altro canto, sosteneva il proprio diritto all’accesso diretto, basandosi sulla finalità stessa della legge istitutiva del Fondo: garantire una protezione sociale rapida ed efficace contro il rischio di insolvenza del datore di lavoro.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’INPS, confermando le decisioni dei giudici di merito e fornendo motivazioni nette a tutela del lavoratore. I giudici hanno sottolineato che la legge (in particolare l’art. 2 della L. 297/1982) non subordina l’intervento del Fondo di Garanzia INPS alla preventiva escussione di eventuali obbligati solidali.

I punti chiave della decisione sono i seguenti:

1. Accesso Diretto e Semplificato: La normativa prevede requisiti chiari e semplici per l’accesso al Fondo: la cessazione del rapporto di lavoro e l’accertamento dello stato di insolvenza del datore. Una volta depositato lo stato passivo, il lavoratore deve attendere solo quindici giorni per poter presentare la domanda. Non sono previste altre condizioni, come il cosiddetto ‘beneficio di escussione’.

2. Natura della Tutela: La protezione offerta dal Fondo ha natura previdenziale e sociale. Il suo scopo è assicurare al lavoratore una soddisfazione rapida del proprio credito retributivo, la cui mancanza può avere gravi conseguenze. Imporre al lavoratore di intraprendere ulteriori e potenzialmente lunghe azioni legali contro altri soggetti vanificherebbe questa finalità.

3. Assenza del Beneficio di Escussione: La Corte ha ribadito un principio già consolidato: non esiste alcuna norma che imponga al lavoratore di agire prima contro altri debitori. La tutela del Fondo è immediata e non sussidiaria nel senso inteso dall’INPS.

4. Tutela dell’INPS tramite Surroga: L’equilibrio del sistema è garantito dal diritto di surroga. Una volta che l’INPS ha pagato il lavoratore, si sostituisce a quest’ultimo nel diritto di credito e può agire per recuperare le somme versate, insinuandosi nel passivo fallimentare e, se del caso, agendo contro gli altri coobbligati solidali. In questo modo, il rischio e l’onere dell’azione di recupero vengono trasferiti dall’individuo lavoratore all’ente previdenziale, che è strutturalmente più attrezzato per gestirli.

Le Conclusioni

La sentenza rafforza un principio fondamentale del diritto del lavoro: in caso di insolvenza del datore di lavoro, il Fondo di Garanzia INPS rappresenta una tutela diretta e non un’ultima spiaggia. La presenza di altri soggetti solidalmente responsabili, come può accadere in seguito a operazioni societarie quali le scissioni, non costituisce un impedimento per il lavoratore. Quest’ultimo ha il diritto di rivolgersi immediatamente all’INPS per ottenere il proprio TFR, senza dover prima intraprendere ulteriori azioni legali. La decisione garantisce certezza e rapidità nella protezione dei crediti di lavoro, in linea con lo spirito della normativa europea e nazionale.

Se il mio datore di lavoro fallisce, ma esiste un’altra società solidalmente responsabile (ad es. la società madre da cui è nata per scissione), devo prima fare causa a quest’ultima per ottenere il TFR?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il lavoratore può accedere direttamente al Fondo di Garanzia dell’INPS senza dover prima agire contro altri debitori solidali.

Quali sono le condizioni per accedere al Fondo di Garanzia INPS per il pagamento del TFR?
Le condizioni principali sono la cessazione del rapporto di lavoro e l’accertamento dello stato di insolvenza del datore di lavoro. Una volta depositato lo stato passivo nel fallimento, trascorsi quindici giorni, il lavoratore può presentare la domanda al Fondo.

L’intervento del Fondo di Garanzia INPS è sussidiario, cioè agisce solo come ‘ultima spiaggia’?
No. Sebbene la sua funzione sia di garanzia, l’intervento non è subordinato alla previa escussione di altri coobbligati. La legge prevede un accesso diretto e immediato alla prestazione per garantire una tutela rapida ed efficace al lavoratore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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