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Fideiussore consumatore: il legame con l’azienda

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 23533/2024, ha chiarito i criteri per stabilire se un garante possa essere qualificato come ‘fideiussore consumatore’. Nel caso esaminato, due familiari avevano prestato fideiussione per un debito di leasing della società di famiglia. Sostenendo di aver agito come consumatori, hanno contestato la competenza territoriale del Tribunale adito dal creditore. La Corte ha respinto il ricorso, affermando che il ‘collegamento funzionale’ con l’attività d’impresa, desumibile dal contesto familiare e dal coinvolgimento passato e presente nell’attività, esclude la qualifica di consumatore, anche in assenza di ruoli formali o di partecipazioni societarie rilevanti.

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Fideiussore Consumatore: Quando il Legame con l’Azienda Familiare Annulla la Tutela

La figura del fideiussore consumatore è cruciale nel diritto bancario e contrattuale, poiché garantisce una protezione rafforzata a chi presta una garanzia per scopi estranei alla propria attività professionale. Tuttavia, i confini di questa tutela possono diventare sfumati, specialmente nei contesti di imprese familiari. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti decisivi, stabilendo che un profondo legame funzionale e familiare con la società debitrice può escludere la qualifica di consumatore, anche senza ruoli direttivi o quote societarie significative. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: una Garanzia nel Contesto Familiare

La vicenda trae origine da un’opposizione a un decreto ingiuntivo emesso da un Tribunale per il pagamento di un debito residuo derivante da un contratto di leasing. Il debito era stato contratto da una società a responsabilità limitata e garantito personalmente da diversi membri della stessa famiglia, tra cui la moglie e la figlia dell’amministratore.

Le due garanti, in sede di opposizione, avevano eccepito l’incompetenza territoriale del Tribunale, sostenendo di dover essere considerate ‘consumatrici’. Di conseguenza, a loro avviso, la clausola che stabiliva un foro esclusivo diverso da quello della loro residenza era da considerarsi nulla, e la causa avrebbe dovuto essere trasferita presso il loro tribunale locale.

La Questione Legale: Fideiussore Consumatore o Professionista?

Il nucleo della controversia risiedeva nella corretta qualificazione soggettiva delle garanti. Erano semplici consumatrici che avevano agito per ragioni familiari, estranee a qualsiasi logica imprenditoriale, oppure la loro garanzia era intrinsecamente legata all’attività d’impresa della società garantita?

Il Tribunale di primo grado aveva respinto la loro tesi, ritenendo che, nonostante la mancanza di incarichi formali e una partecipazione societaria minima per la figlia (5%), il loro coinvolgimento complessivo nell’attività imprenditoriale familiare fosse sufficiente a qualificarle come professioniste. La decisione si basava sul fatto che la madre aveva in passato fuso una propria azienda in quella del marito e che l’intera famiglia era coinvolta nel medesimo settore commerciale. Insoddisfatte, le garanti hanno proposto un regolamento di competenza dinanzi alla Corte di Cassazione.

L’Analisi della Cassazione sul Fideiussore Consumatore

La Suprema Corte ha confermato la decisione del Tribunale, rigettando il ricorso e offrendo un’analisi dettagliata dei criteri per identificare il fideiussore consumatore, alla luce della giurisprudenza nazionale ed europea.

Il Criterio del “Collegamento Funzionale”

La Corte ha ribadito che, per determinare la natura consumeristica o professionale della garanzia, non basta guardare alla qualifica formale del fideiussore. È necessario valutare se la persona abbia agito nell’ambito della sua attività professionale o, in alternativa, sulla base di ‘collegamenti funzionali’ che la legano alla società garantita.

Questi collegamenti possono includere l’amministrazione della società o una partecipazione non trascurabile al capitale sociale. Tuttavia, la Corte chiarisce che il concetto è più ampio: anche un interesse economico e un coinvolgimento di fatto nell’attività, specialmente in un contesto familiare, possono costituire un valido collegamento funzionale.

L’Irrilevanza della Quota Sociale Minima

Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che il Tribunale avesse correttamente svalutato l’esiguità della quota di partecipazione della figlia. La decisione non si basava su quel singolo elemento, ma sul ‘pregresso coinvolgimento nelle attività imprenditoriali’ di tutta la famiglia. La garanzia non era un atto isolato, ma si inseriva in una ‘sostanziale attività imprenditoriale di tutta la famiglia’, rendendo questa circostanza dirimente per escludere la qualità di consumatore.

Le motivazioni
La Corte di Cassazione ha motivato la propria decisione basandosi su un’interpretazione sostanziale e non meramente formale del ruolo delle garanti. Il ragionamento dei giudici si è articolato su due pilastri principali.

In primo luogo, per la madre, il conferimento della sua precedente società in quella garantita, seppur avvenuto anni prima, sottendeva un interesse duraturo e un coinvolgimento nell’attività sociale che andava oltre un semplice legame affettivo. Questo atto è stato interpretato come la manifestazione di un interesse imprenditoriale che la qualificava come professionista ai fini della garanzia prestata.

In secondo luogo, per la figlia, il coinvolgimento nell’attività imprenditoriale paterna, sebbene formalizzato solo con una quota minima, era di fatto sufficiente a considerarla partecipe dell’attività professionale di famiglia. La Corte ha specificato che la relazione formale (la quota) se accompagnata allo svolgimento effettivo di quell’attività, anche in senso lato, induce a considerarla professionista. L’esistenza di un rapporto familiare stretto ha rafforzato la presunzione di un interesse comune all’attività d’impresa, escludendo che le garanti avessero agito per scopi puramente privati ed estranei a tale attività.

Le conclusioni
In conclusione, la Suprema Corte ha stabilito che la qualifica di fideiussore consumatore deve essere negata quando il garante, pur non ricoprendo cariche formali nella società debitrice, possiede un collegamento funzionale con essa. Tale collegamento non si esaurisce nella partecipazione al capitale o nell’amministrazione, ma può essere desunto da un complesso di circostanze oggettive, come il coinvolgimento pregresso e attuale nell’attività d’impresa familiare. Questa ordinanza rafforza un orientamento che privilegia la sostanza sulla forma, sottolineando come l’analisi del contesto economico e familiare sia essenziale per determinare la reale natura dell’obbligazione di garanzia. Per i familiari di imprenditori, ciò significa che prestare una fideiussione a favore dell’azienda di famiglia è un atto che, con alta probabilità, verrà considerato di natura professionale, con la conseguente inapplicabilità delle tutele previste per i consumatori, come il foro di competenza esclusivo.

Un familiare che presta una garanzia per la società di famiglia è sempre considerato un professionista?
Non sempre, ma è molto probabile. La Corte di Cassazione ha chiarito che non si deve guardare solo ai ruoli formali (amministratore, socio di maggioranza) ma al ‘collegamento funzionale’ con l’impresa. Se il familiare ha un interesse economico e un coinvolgimento, anche indiretto o pregresso, nell’attività d’impresa, è probabile che venga qualificato come professionista e non come consumatore.

Una partecipazione societaria minima, come il 5%, è sufficiente per escludere la qualifica di fideiussore consumatore?
Da sola, potrebbe non esserlo. Tuttavia, la Corte ha specificato che tale partecipazione, letta insieme ad altre circostanze come il coinvolgimento generale della famiglia nell’attività imprenditoriale, contribuisce a dimostrare un interesse professionale che esclude la tutela del consumatore. Il contesto complessivo è più importante del singolo dato formale.

Cosa si intende per ‘collegamento funzionale’ che esclude la tutela del consumatore?
Per ‘collegamento funzionale’ si intende un legame oggettivo tra il garante e la società garantita che va oltre il mero rapporto personale o affettivo. Include non solo ruoli direttivi o quote societarie rilevanti, ma anche un interesse economico diretto o indiretto allo svolgimento dell’attività della società, come nel caso di un’impresa gestita a livello familiare in cui tutti i membri sono di fatto coinvolti o traggono sostentamento da essa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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