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Fideiussioni Plurime: no al regresso tra garanti

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 3687/2024, ha stabilito che in presenza di fideiussioni plurime, ovvero garanzie autonome e distinte prestate da più soggetti per lo stesso debito, il garante che paga l’intero importo non ha diritto di regresso nei confronti degli altri. A differenza della co-fideiussione, che presuppone un’unica obbligazione di garanzia, le fideiussioni plurime danno al garante adempiente solo la possibilità di surrogarsi nei diritti del creditore.

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Fideiussioni Plurime vs Co-fideiussione: Quando il Garante non ha Diritto di Regresso

Quando più persone garantiscono per lo stesso debito, è fondamentale comprendere la natura del loro impegno. Si tratta di un’unica garanzia condivisa o di più garanzie autonome? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 3687 del 9 febbraio 2024, torna sulla distinzione tra co-fideiussione e fideiussioni plurime, chiarendo le profonde differenze in termini di diritto di regresso per il garante che ha saldato l’intero debito.

Il Caso: Due Soci, Due Garanzie e un Pagamento Integrale

La vicenda vede protagonisti due soci di alcune società operanti nel settore nautico. Entrambi avevano rilasciato due fideiussioni, identiche tra loro, per garantire i debiti delle loro società verso un istituto di credito per un importo totale di 1.300.000,00 euro.

A seguito di un’azione legale da parte della banca, uno dei due soci si è trovato a pagare l’intera somma. Successivamente, ha agito in giudizio contro l’altro socio per ottenere il rimborso del 50% di quanto versato, sostenendo che si trattasse di una co-fideiussione e, quindi, di avere diritto di regresso ai sensi dell’art. 1954 del codice civile.

Mentre il Tribunale di primo grado gli ha dato ragione, la Corte d’Appello ha ribaltato la decisione, qualificando le garanzie come fideiussioni plurime, autonome e distinte, escludendo così il diritto di regresso. La questione è quindi giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Distinzione Cruciale: Co-fideiussione e Fideiussioni Plurime

Per comprendere la decisione della Corte, è essenziale capire la differenza tra i due istituti:

Co-fideiussione (art. 1946 c.c.)

Si ha quando più persone prestano fideiussione per un medesimo debitore e per un medesimo debito. L’elemento chiave è la consapevolezza e la volontà di garantire congiuntamente, dando vita a un’unica obbligazione di garanzia. In questo scenario, il garante che paga l’intero debito ha diritto di regresso contro gli altri co-fideiussori, ciascuno per la sua parte (art. 1954 c.c.).

Fideiussioni Plurime

Si verificano quando più soggetti garantiscono lo stesso debito, ma con atti separati e autonomi, senza che vi sia un intento comune di obbligarsi insieme. Ogni fideiussione è un rapporto a sé stante tra il singolo garante e il creditore. In questo caso, il garante che paga l’intero debito non ha l’azione di regresso, ma può solo surrogarsi nei diritti del creditore soddisfatto.

L’Analisi della Cassazione: Perché le Fideiussioni Plurime Escludono il Regresso

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la sentenza d’appello. I giudici hanno sottolineato che la solidarietà tra i garanti nei confronti del creditore non implica automaticamente una solidarietà nei loro rapporti interni. La condanna in solido al pagamento non è sufficiente, da sola, a fondare l’azione di regresso. È necessario analizzare la natura del rapporto interno tra i garanti.

La Corte ha ritenuto plausibile l’interpretazione del contratto di fideiussione data dai giudici d’appello, i quali avevano evidenziato clausole che ne sottolineavano l’autonomia e l’indipendenza da altre garanzie. In assenza della prova di un intento comune di garantire congiuntamente, le garanzie dovevano essere considerate fideiussioni plurime.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte si fondano su diversi pilastri giuridici. In primo luogo, la distinzione tra l’obbligazione solidale verso il creditore e i rapporti interni tra i coobbligati. La prima non determina automaticamente la natura dei secondi. In secondo luogo, il ricorrente aveva basato la sua richiesta esclusivamente sull’azione di regresso ex art. 1954 c.c., tipica della co-fideiussione. Aver tentato di riqualificare la domanda in appello come regresso generico tra condebitori (art. 1299 c.c.) è stato ritenuto un inammissibile mutamento della causa petendi. Infine, la Corte ha chiarito che la non contestazione di una qualifica giuridica (come quella di ‘co-fideiussore’) in un atto processuale non equivale a una confessione giudiziale, la quale richiede requisiti formali specifici. La qualificazione delle garanzie come plurime, inoltre, costituisce un’eccezione rilevabile anche d’ufficio e non soggetta a preclusioni temporali rigide.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Garanti

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: chi presta una garanzia insieme ad altri deve prestare la massima attenzione alla forma e alla sostanza dell’accordo. Per poter esercitare il diritto di regresso, è necessario che dal contratto o dalle circostanze emerga in modo inequivocabile la volontà di tutte le parti di costituire una co-fideiussione. In caso di fideiussioni plurime e distinte, il garante che salda il debito potrà recuperare quanto pagato solo attraverso la più complessa via della surrogazione nei diritti del creditore, un percorso giuridico con presupposti e conseguenze differenti. È quindi cruciale una chiara redazione contrattuale per evitare di trovarsi a sostenere l’intero peso del debito senza un’agevole via di recupero nei confronti degli altri garanti.

Quando più persone garantiscono lo stesso debito, si tratta sempre di co-fideiussione?
No. È necessario distinguere: si ha co-fideiussione solo se esiste la consapevolezza e l’intento comune di garantire congiuntamente lo stesso debito. In assenza di ciò, si configurano fideiussioni plurime, ovvero garanzie autonome e distinte, anche se relative allo stesso debito.

Il garante che paga l’intero debito in caso di fideiussioni plurime ha diritto di regresso verso gli altri garanti?
No. Secondo la Corte di Cassazione, nel caso di fideiussioni plurime non è configurabile un’azione di regresso (prevista dall’art. 1954 c.c. per la co-fideiussione). Al garante che ha pagato è concessa soltanto la possibilità di surrogarsi nei diritti che il creditore aveva verso gli altri garanti.

Una condanna solidale al pagamento da parte di un tribunale crea automaticamente il diritto di regresso tra i garanti?
No. La condanna solidale al pagamento riguarda il rapporto esterno tra i garanti e il creditore, ma non determina la natura del rapporto interno tra i garanti stessi. Per stabilire se esista un diritto di regresso, occorre verificare se si tratti di co-fideiussione o di fideiussioni plurime, analizzando la volontà delle parti e il contenuto dei contratti di garanzia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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