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Fideiussione in bianco: la firma non basta, è nulla

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7891/2024, ha stabilito l’invalidità di una fideiussione in bianco, ossia firmata senza l’indicazione dell’importo massimo garantito. Il caso riguardava due garanti che avevano firmato un modulo per una banca, credendo di garantire un importo limitato, mentre l’istituto di credito lo aveva poi compilato per una somma molto superiore. La Corte ha cassato la sentenza d’appello, affermando che la mancanza dell’importo massimo al momento della firma viola l’art. 1938 c.c. e che il comportamento della banca è contrario al principio di buona fede, non potendo un accordo verbale sanare tale nullità.

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Fideiussione in Bianco: Quando la Firma non Basta per la Validità del Contratto

Firmare un documento in bianco, specialmente se si tratta di una garanzia finanziaria, è una pratica rischiosa. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale a tutela dei garanti: una fideiussione in bianco, priva dell’indicazione dell’importo massimo garantito al momento della firma, è da considerarsi invalida. Analizziamo questa importante decisione che pone dei limiti chiari all’operato degli istituti di credito e rafforza le tutele per i fideiussori.

Il Caso: Una Garanzia Firmata in Bianco

La vicenda nasce dall’opposizione di due garanti a un decreto ingiuntivo di 150.000,00 euro emesso a favore di un istituto di credito. I due avevano sottoscritto, nel 2005, un modulo di fideiussione per garantire il debito di un loro congiunto. A loro dire, l’accordo verbale con la banca prevedeva un aumento della garanzia preesistente fino a un massimo di 30.000,00 euro. Sostenevano, inoltre, che il modulo fosse stato firmato in bianco, con la rassicurazione che l’ufficio della banca lo avrebbe compilato successivamente secondo gli accordi e inviato loro una copia.

Cinque anni dopo, i garanti scoprivano che il modulo era stato riempito per un importo ben superiore, pari a 150.000,00 euro, e che la banca ne pretendeva il pagamento.

Le Decisioni dei Giudici di Merito

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano dato torto ai garanti. I giudici di merito avevano ritenuto che la fideiussione potesse essere conclusa anche verbalmente e che non rientrasse nell’obbligo di forma scritta previsto dall’art. 117 del Testo Unico Bancario. La questione, secondo loro, non era la nullità del contratto, ma la prova dell’effettivo importo pattuito. Sulla base delle testimonianze, avevano concluso che l’accordo per 150.000,00 euro fosse stato raggiunto, respingendo l’opposizione.

Fideiussione in Bianco e la Violazione dell’Art. 1938 c.c.

La Corte di Cassazione ha ribaltato completamente la prospettiva. Il punto centrale, secondo i giudici di legittimità, non è la forma del contratto, ma un requisito sostanziale imposto dall’articolo 1938 del codice civile. Questa norma stabilisce che una fideiussione prestata per obbligazioni future o condizionali (la cosiddetta fideiussione omnibus) è valida solo se prevede l’indicazione di un importo massimo garantito.

La Cassazione ha chiarito che, quando le parti scelgono la forma scritta, questa deve essere completa nei suoi elementi essenziali sin dal momento della sottoscrizione. Lasciare in bianco l’importo massimo significa creare un contratto nullo per violazione di una norma imperativa. Tale nullità non può essere sanata da un successivo accordo verbale di riempimento (pactum ad scribendum).

Il Ruolo Decisivo della Buona Fede nella Fideiussione in Bianco

L’ordinanza pone un forte accento sul principio di buona fede e correttezza contrattuale, che deve sempre guidare il comportamento delle parti, specialmente quello della parte professionalmente più forte, come la banca. Il comportamento dell’istituto di credito è stato giudicato scorretto per diverse ragioni:

1. Esigenza Unilaterale: La richiesta di firmare un modulo in bianco rispondeva a un’esigenza organizzativa della banca, non dei garanti.
2. Mancata Trasparenza: La banca, una volta ricevuto il mandato a riempire il modulo, non ha mai provveduto a trasmettere ai garanti una copia del contratto completato, privandoli della possibilità di verificare la correttezza dell’operato.
3. Abuso di Posizione: Compilare il modulo per un importo cinque volte superiore a quello che i garanti sostenevano di aver concordato, sfruttando la firma in bianco, costituisce una palese violazione del dovere di agire secondo buona fede.

Le motivazioni

La Corte Suprema ha motivato la sua decisione sottolineando che la tutela del fideiussore, specialmente quando si tratta di un consumatore o comunque di un soggetto non professionale, è un valore primario. L’obbligo di indicare l’importo massimo garantito nell’art. 1938 c.c. serve proprio a definire chiaramente l’estensione del rischio assunto dal garante. Consentire a una banca di far firmare una fideiussione in bianco e di riempirla a propria discrezione, basandosi su un presunto e contestato accordo verbale, svuoterebbe di significato questa norma di protezione. Il comportamento della banca è stato qualificato come un ‘inesatto adempimento’ del mandato a riempire il documento, poiché non ha tenuto in alcuna considerazione l’interesse dei garanti, violando così il dovere di collaborazione implicito nell’accordo.

Le conclusioni

La decisione della Cassazione rappresenta un monito importante per gli istituti di credito e una fondamentale garanzia per i cittadini. Le implicazioni pratiche sono chiare: non si devono mai firmare moduli di garanzia in bianco. La fideiussione per obbligazioni future è valida solo se l’importo massimo garantito è specificato per iscritto al momento della firma. Qualsiasi prassi bancaria contraria è illegittima perché viola non solo l’art. 1938 c.c., ma anche il principio cardine della buona fede contrattuale. La sentenza è stata cassata con rinvio alla Corte d’Appello, che dovrà riesaminare il caso attenendosi a questi principi.

È valida una fideiussione firmata su un modulo in bianco, senza l’indicazione dell’importo massimo garantito?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che una fideiussione per obbligazioni future è invalida se, al momento della firma, manca l’indicazione dell’importo massimo garantito, come richiesto dall’art. 1938 c.c. La scelta della forma scritta impone che gli elementi essenziali siano presenti fin dall’inizio.

Un accordo verbale successivo può ‘sanare’ la mancanza dell’importo su una fideiussione in bianco?
No. Secondo la sentenza, un patto orale successivo per il riempimento del modulo non può sanare l’invalidità originaria del contratto. La previsione dell’importo massimo deve sussistere nel testo scritto al momento della sottoposizione per la firma.

Il comportamento della banca è rilevante nel giudicare la validità di una fideiussione in bianco?
Sì, è fondamentale. La Corte ha ritenuto che il comportamento della banca, che ha fatto firmare un modulo in bianco per proprie esigenze e non ha poi trasmesso la versione compilata ai garanti, è contrario al principio di buona fede e correttezza contrattuale, configurando un inesatto adempimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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