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Fideiussione consumatore: competenza territoriale

La Corte di Cassazione ha stabilito che la qualifica di ‘consumatore’ per un garante (fideiussore) deve essere valutata autonomamente rispetto al contratto principale. Nel caso di una fideiussione per un leasing aziendale, un professionista che agisce per scopi personali e familiari è considerato consumatore, con diritto al foro di competenza della propria residenza. Tale competenza, però, non si estende agli altri co-debitori (l’azienda e il garante-amministratore), per i quali resta valido il foro contrattualmente pattuito.

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Fideiussione Consumatore: La Cassazione Chiarisce la Competenza Territoriale

Quando una persona fisica garantisce per un debito di una società, può essere considerata un consumatore? E se sì, questo influisce sulla scelta del tribunale competente? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto fondamentale della fideiussione consumatore, stabilendo che la qualifica di consumatore del garante va valutata in modo autonomo rispetto al debitore principale, con importanti conseguenze sulla competenza territoriale.

I Fatti del Caso: Un Leasing Conteso

Una società finanziaria specializzata nel settore automobilistico otteneva un decreto ingiuntivo contro una società agricola per il mancato pagamento dei canoni di un contratto di leasing relativo a un’autovettura di lusso. Il decreto era rivolto anche contro due garanti (fideiussori): la socia amministratrice unica della società e suo marito, un avvocato.

I debitori si opponevano al decreto, sollevando, tra le varie questioni, un’eccezione di incompetenza territoriale. Sostenevano che il tribunale competente dovesse essere quello di residenza dell’avvocato-garante, in applicazione del cosiddetto “foro del consumatore”, e non quello indicato nel contratto di leasing.

La Decisione del Tribunale di Primo Grado

Il Tribunale adito rigettava l’eccezione. Secondo il giudice di primo grado, il contratto principale era stato stipulato da una società, che per definizione non è un consumatore. Di conseguenza, tale natura non poteva estendersi ai garanti, la cui obbligazione è accessoria a quella principale. Veniva quindi confermata la competenza del tribunale previsto dalla clausola contrattuale.

La Fideiussione del Consumatore in Cassazione

Contro questa decisione, i debitori proponevano ricorso per regolamento di competenza alla Corte di Cassazione. La Suprema Corte ha fornito un’analisi dettagliata e dirimente, cambiando parzialmente le sorti del processo.

La Distinzione Cruciale tra i Garanti

Il punto focale della decisione della Cassazione è la distinzione tra i due garanti. La Corte ha chiarito che, secondo un orientamento ormai consolidato e in linea con la giurisprudenza europea, la qualifica di consumatore deve essere valutata con riferimento alle singole parti del contratto di fideiussione, senza considerare il contratto principale.

* La Socia Amministratrice: La sua garanzia era strettamente legata al suo ruolo societario. Pertanto, non poteva essere considerata una consumatrice. Per lei, il ricorso è stato dichiarato inammissibile.
* L’Avvocato Garante: Per lui, il discorso è diverso. Sebbene fosse un professionista, la Corte ha ritenuto che avesse prestato la fideiussione per scopi estranei alla sua attività di avvocato. Era intervenuto come persona fisica e coniuge della socia. La tesi della società creditrice, secondo cui l’auto di lusso potesse servire come veicolo di rappresentanza per l’avvocato, è stata smentita dal fatto che egli possedeva già un’altra auto intestata alla sua Partita IVA per scopi professionali. Di conseguenza, l’avvocato è stato qualificato a tutti gli effetti come consumatore.

L’Applicazione del Foro del Consumatore

Una volta stabilita la qualità di consumatore dell’avvocato, la Corte ha dichiarato la competenza del tribunale del suo luogo di residenza per la domanda proposta nei suoi confronti. Tuttavia, ha specificato un altro punto importante: il foro del consumatore non possiede una “vis attractiva” automatica. In altre parole, la sua applicazione non trascina con sé la competenza per le cause contro gli altri co-debitori (la società e l’altra garante), per i quali resta valido il foro contrattuale.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione basandosi sull’evoluzione della giurisprudenza, che ha superato il vecchio orientamento legato all’accessorietà della fideiussione. Il nuovo indirizzo, suffragato da sentenze delle Sezioni Unite e della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, impone una valutazione autonoma dei requisiti soggettivi del garante. Per escludere la qualità di consumatore, non basta che il fideiussore svolga un’attività professionale; è necessario dimostrare che la garanzia sia un atto espressivo o strettamente funzionale a tale attività. In questo caso, l’assunzione di una garanzia per il leasing di un’auto, da parte di un avvocato, non rientrava né nella prima né nella seconda categoria, specialmente a fronte di prove che indicavano una finalità prettamente personale e familiare.

Le Conclusioni

L’ordinanza stabilisce un principio chiaro: la valutazione della natura di “consumatore” in una fideiussione consumatore è indipendente e slegata dal contratto principale garantito. Un professionista che presta una garanzia per ragioni personali o familiari ha diritto alle tutele previste dal Codice del Consumo, inclusa la competenza territoriale del proprio foro di residenza. Questa tutela, però, è strettamente personale e non si estende agli altri debitori solidali che non rivestono la medesima qualifica. La causa, di fatto, si scinde e prosegue davanti a due tribunali diversi.

Quando una persona che presta una fideiussione per un debito aziendale è considerata un consumatore?
Una persona è considerata consumatore se stipula il contratto di fideiussione per scopi estranei alla propria attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale. La valutazione deve essere fatta in modo autonomo, guardando alle finalità del garante e non a quelle del debitore principale.

Il foro competente per il garante-consumatore si estende anche agli altri debitori non consumatori?
No. La Corte ha chiarito che il foro del consumatore è una competenza speciale e inderogabile che si applica solo al soggetto tutelato. Non ha una ‘vis attractiva’ tale da spostare la competenza anche per le cause contro altri co-debitori (come la società debitrice principale o un altro garante non consumatore), per i quali resta valido il foro stabilito dal contratto o dalle regole ordinarie.

Come si dimostra che una fideiussione è estranea all’attività professionale del garante?
Si valuta se la prestazione della garanzia costituisca un atto espressivo dell’attività professionale (es. un’attività tipica della professione) o se sia strettamente funzionale al suo svolgimento. Nel caso esaminato, si è escluso il collegamento con la professione di avvocato perché l’assunzione della garanzia non era un atto tipico della professione legale e perché il garante aveva già un altro veicolo per uso professionale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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