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Fideiussione confidi minori: valida per debiti fiscali

La Corte di Cassazione ha stabilito la validità della fideiussione confidi minori emessa a garanzia di debiti fiscali. L’ordinanza ribalta la decisione di un tribunale territoriale che aveva dichiarato nulla la garanzia, affermando che tale attività non è riservata ai soli intermediari finanziari vigilati. La pronuncia si allinea a un precedente fondamentale delle Sezioni Unite, chiarendo che i consorzi di garanzia fidi minori possono legittimamente rilasciare fideiussioni per crediti non bancari.

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Fideiussione Confidi Minori: la Cassazione ne Conferma la Validità per i Debiti Fiscali

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è intervenuta su un tema di grande rilevanza per le imprese e gli intermediari finanziari: la validità della fideiussione confidi minori a garanzia di debiti tributari. La decisione chiarisce che anche i consorzi di garanzia non sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia possono legittimamente rilasciare tali garanzie, annullando una precedente decisione di merito e fornendo un’interpretazione cruciale della normativa di settore.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dall’opposizione promossa da un Ente di Riscossione Fiscale contro un decreto di un Tribunale territoriale. Il Tribunale aveva escluso dallo stato passivo di una società cooperativa di garanzia fidi, dichiarata fallita, un credito dell’Ente di Riscossione per circa 12.000 euro. Tale credito era basato su un contratto di fideiussione con cui la società cooperativa fallita si era fatta garante per i debiti fiscali di alcuni suoi soci.

Il Tribunale aveva rigettato l’ammissione del credito, sostenendo che la polizza fideiussoria fosse nulla. La ragione risiedeva nel fatto che la società garante era un cosiddetto “Confidi minore”, iscritto nell’elenco ex art. 106 del Testo Unico Bancario (TUB), e non in quello speciale ex art. 107 TUB, riservato agli intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia.

La Questione Giuridica: Chi può Garantire i Debiti Fiscali?

Il nucleo del contendere verteva sull’interpretazione della normativa che regola l’attività dei Confidi. Il giudice di primo grado aveva ritenuto che solo i Confidi più strutturati e vigilati (iscritti all’elenco ex art. 107 TUB) fossero autorizzati a prestare garanzie a favore dell’amministrazione finanziaria dello Stato. Questa interpretazione precludeva di fatto ai Confidi minori, come la società fallita, la possibilità di rilasciare fideiussioni per obbligazioni tributarie, rendendo nulle quelle eventualmente stipulate.

L’Ente di Riscossione Fiscale ha impugnato questa decisione dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo che il Tribunale avesse errato nell’applicare le norme e nel dichiarare la nullità della polizza.

Le motivazioni della Corte Suprema sulla fideiussione confidi minori

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, cassando la decisione del Tribunale e rinviando la causa per un nuovo esame. La Corte ha fondato la sua decisione su un principio di diritto già affermato dalle sue Sezioni Unite con la sentenza n. 8472 del 2022.

Il principio chiave, richiamato nell’ordinanza, è il seguente: la fideiussione prestata da un “Confidi minore” a garanzia di un credito derivante da un contratto non bancario non è nulla per violazione di una norma imperativa. La Corte ha chiarito che l’attività di rilascio di fideiussioni non è un’attività riservata in via esclusiva a soggetti autorizzati e vigilati, come gli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale ex art. 107 TUB.

In altre parole, la normativa non prevede una nullità testuale per le garanzie prestate da Confidi minori, né tale nullità può essere desunta indirettamente. L’attività di garanzia collettiva dei fidi svolta da questi soggetti è finalizzata a favorire il finanziamento delle imprese socie, e il rilascio di una fideiussione, anche per debiti fiscali, non è precluso, purché sia coerente con l’oggetto sociale della cooperativa.

Le conclusioni: Implicazioni della Sentenza

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di fondamentale importanza pratica. La validità della fideiussione confidi minori per debiti tributari rappresenta una garanzia per l’erario, ma anche un’opportunità per le piccole e medie imprese. Questi consorzi, infatti, svolgono un ruolo cruciale nel facilitare l’accesso al credito e a strumenti come le rateizzazioni dei debiti fiscali, che spesso richiedono una garanzia fideiussoria.

La decisione della Cassazione offre quindi certezza giuridica agli operatori del settore, confermando che l’architettura normativa non intende creare un monopolio a favore dei soli intermediari vigilati per il rilascio di garanzie a favore dello Stato. Il Tribunale del rinvio dovrà ora riesaminare il caso attenendosi a questo principio, con la probabile conseguenza dell’ammissione del credito dell’Ente di Riscossione al passivo del fallimento.

Una garanzia (fideiussione) rilasciata da un “Confidi minore” per debiti fiscali è valida?
Sì, secondo l’ordinanza della Corte di Cassazione, la fideiussione prestata da un Confidi minore (iscritto nell’elenco ex art. 106 TUB) a garanzia di un debito fiscale è valida. L’attività di rilascio di fideiussioni non è considerata riservata in via esclusiva ai soggetti autorizzati e vigilati (ex art. 107 TUB).

Perché il Tribunale territoriale aveva inizialmente ritenuto nulla la fideiussione?
Il Tribunale aveva ritenuto che la capacità di prestare garanzie a favore dell’amministrazione finanziaria dello Stato fosse riservata ai soli Confidi iscritti nell’elenco speciale degli intermediari finanziari vigilati (ex art. 107 TUB). Poiché la società garante era un “Confidi minore” non iscritto in tale elenco, la sua garanzia era stata considerata nulla.

Quale principio hanno stabilito le Sezioni Unite della Cassazione, richiamato in questa ordinanza?
Le Sezioni Unite (sent. n. 8472/2022) hanno stabilito che la fideiussione prestata da un Confidi minore a garanzia di un credito non bancario non è nulla per violazione di norma imperativa. La nullità non è prevista testualmente dalla legge né può essere dedotta indirettamente, in quanto l’attività di rilascio di fideiussioni non è riservata ai soli intermediari finanziari autorizzati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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